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remember franco volpi run tribute (ultimo aggiornamento)
Buona Domenica 18 Maggio Il giro non sono le sbrodolate del sottoscritto a farlo più bello o meno bello, più o meno simpatico, più o meno cafone, esatto, i fatti non le parole, la bellezza del giro è garantita da la bellezza del posto. Che siamo a correre su sentieri di un grandissimo e bel bosco, tanto castagneto. (a quest’anno vi ho risparmiato le storielle della leggenda di briganti e contrabbando, di X Giornate di Brescia e di Resistenza Partigiana ) Ma butta un occhio anche su la cartina che segue, dove che non farti idea sbagliata, che NON ci sta anche tratto di incrociamento. Ecco che segue la sbrodolata di quel che gli interessa di conoscere chi che hanno una mezza intenzione di partecipare a questa 8^ edizione REMEMBER FRANCO VOLPI RUN TRIBUTE (che a questa edizione, la prima volta che di domenica, questo che il giro stato allungato di 1,5km rispetto a la passata edizione)
Detto che più e più volte che, chi che sono ancora indecisi e ancora indecise a che gara presentarsi domani mattina, per loro, per fare la scelta, solo per loro segue il ripasso di quel che meglio di conoscere de la gara di domani li a la gara TRIBUTO A FRANCO VOLPI. Nel senso che, esatto, che si può decidere anche a l’ultimo minuto in quanto che, esatto, che tenendo ben presente che di qua, da noi, non pratichiamo la situazione de la maggiorazione se iscrizione sul campo gara? (per taluni organizzatori la maggiorazione iscrizione sul campo gara forse solo che una bella opportunità? nel senso tanto sono li e anche se li al tavolo iscrizioni gli maggiori il costo del cartellino iscrizione, oramai sono li, di sicuro che non tornano indietro e per andare a altra gara, esatto, forse è fare la cresta su la pelle de gli sprovveduti?)
Quel che ci stava di dire del giro, esatto, già che sbrodolato a i giorni precedenti. (che è di logica che quel che vogliono conoscere chi che ha solo una mezza idea di partecipare a REMEMBER FRANCO VOLPI RUN TRIBUTE sono solo le cose essenziali e che riguardano la gara, men che meno sono attratti da le sbrodolate, che per chi corre a piedi le sbrodolate sono come la kriptonite per Superman? questo poco ma sicuro, a me piace di correre men che meno mi frega de le sbrodolate. Esatto a forza di fregarsene e di fregarsene di tutto e di tutti, adesso non di lamentarsi di come gira il mondo?)
Esatto, è solo l’essenziale quel che gli interessa a gli indecisi, non sono le sbrodolate, che a chi che ha una mezza intenzione di partecipare, che …zzzo gli interessa ai mezzo intenzionati a partecipare di quel che non è la gara? (esatto, che chi che ha già deciso, sia di partecipare o sia di NON partecipare, non son altre sbrodolate, non sono i gadget, non sono le premiazioni in più a fargli cambiare idea, loro hanno già deciso e già deciso da be e bella) RITROVO? MONTE MADDALENA IN ALTO a dove che fa il giro di boa il bus, esattamente al piazzale sterrato di Villaggio Monte Maddalena, che in photo
mettiamo giù i due gazebo e li facciamo iscrizioni, come a le passate edizioni APERTURA ISCRIZIONI? sul campo gara a ore 8 presso il tavolo iscrizioni sotto il gran bel porticato
COSTO CARTELLINO ISCRIZIONE? il cartellino iscrizione sono i soliti 5€, esatto, non si pratica la maggiorazione, sono sempre i 5€, esatto, sia on-line o li al mattino giorno della gara, esatto, sempre 5€ sono MA C’E’ ALMENO UN GADGET RICORDO? è 1 omaggio a scelta tra: due mazzi carte da gioco / berrettino estivo con unghia / portamonete in similpelle / integratore Gatorade ORARIO PARTENZA? la NON competitiva una volta che fatto iscrizione è partenza libera, mentre per la COMPETITIVA, partenza a ore 9 KILOMETRAGGIO? più o meno 8,5 km con 1 solo incrocio nel senso che il giro è a forma di numero 8 allungato. Sono state segnalate solo che le deviazioni C’E’ RISTORO INTERMEDIO no
CHE SCARPE? quelle col carrarmato, quelle da trail DISLIVELLO? sono tratti di sentiero di bassa montagna ma guarda al profilo altimetrico.
PREMIAZIONI A CATEGORIE, che vuol dire? ci stanno tre categorie: 1) MASCHILE OVER che vuol dire da 52 anni e più 2) MASCHILE UNDER che vuol dire da 51 anni e meno. 3) FEMMINILE UNICA A ORDINE DI ARRIVO GENERALE dove de le tre categorie a premio ci vanno i primi cinque.
NATURA del PREMIO? probabile che è sportina contenente spesa fatta al supermercato, o comunque quel che in vendita al supermercato alimentari, vediamo le migliori offerte. A CHE ORA LE PREMIAZIONI? tassativo a ore 10,15, ricordate che: premiati solo chi sono anche titolari di tessera del torneo. Che la tessera la si può fare anche li al momento sul campo gara e che fanno 5€ e dopo la tessera è valida 365 giorni dal momento de l’attivazione (controllate la scadenza della vostra tessera)
SI PUO’ DELEGARE IL RITIRO PREMIO CATEGORIA? no COSA CHE VUOL DIRE PREMI A SORTEGGIO? che è situazione dove sono quattro premi a sorteggio e situazione riservata esclusivamente ai volontari di servizio (sorteggio premi ai volontari e compreso i primi cinque di categoria, totale premiazioni n°19) CHE VUOL DIRE TAPPA VALIDA? dopo dodici anni di torneo non credo che siamo noi del torneo che dobbiamo farcene una colpa se ci stanno ancora chi non conosce di torneo podistico C’E’ POSSIBILITA’ DOCCIA DOPO GARA? no C’E’ L’AMBULANZA no C’E’ POSSIBILITA’ PARCHEGGIO VICINISSIMO? si, ma è incostudito, non possiamo garantire che NON viene a trovarci il topo d’auto.
Ecco che a fine sbrodolata segue in modo sintetico ne la tabella un sintetico riassunto quel che da conoscere. Detto questo, in anticipo vi diciamo: GRAZIE PARTECIPANTI, che siete il sale de la gara, di qualsiasi gara e in aggiunta al GRAZIE, e che porti bene o che gufata non dipende da noi, la solita e ben augurale frase propiziatoria,
esatto, siamo in territorio ex casa dei lupi, sarebbe da dire … in bocca la lupo … ma visto che domenica è gara tributo a Franco Volpi, che scotomato el poiana, … vi auguro anche a voi … veder volare la poiana, pardon sorry, di volare su questi bei sentieri a come faceva il Franco Volpi, per una mattina poiana anche voi … (in Maddalena la montagna tanto amata da Franco Volpi, che dal come veniva giù in “picchiata” da i sentieri de la montagna, stato scotomato “poiana”)
1 ABBRACCIO (mauro)
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remember franco volpi run tribute (chi remember la funivia?)
Parlare di Franco Volpi vuol dire parlare di Monte Maddalena e parlare di Monte Maddalena non si può dimenticare la funivia.
Esatto, le scatolette di latta gommate adesso scatolette di plasticone? le tanto decantate scatolette hanno ucciso la funivia che da Viale Bornata portava le persone fin su in cima, dove adesso tutto pieno di antenne. (e non so nemmeno chi che andrà a costruire e fabbricare con tutto quell’elettrosmog che ci sta in zona e solo per farci vedere i canali de la televisione. Barattare la salute e per beccare meglio il segnale della televisione? è stata scelta fatta ai tempi, nel senso che quello che si vive adesso sono scelte state fatte in passato dai comandatori, quel che vivranno domani le nuove generazioni saranno le scelte che fanno oggi i comandatori)
Tra chi è salito in Maddalena in funivia, tra questi il sottoscritto, salito su in Maddalena in funivia e a gratis. La storiella l’avevo già che raccontata di come è capitato. Dopo devo dire che il sito maddala.it illustra bene quel che è la Maddalena di Brescia, dove che ho fatto copia incolla de le photo che a corredo di sbrodolata. La funivia era uno dei fiori a l’occhiello della città di Brescia. La prima corsa a 14 agosto 1955. La funivia ha prestato servizio per 14 anni, dopo mandata in pensione complice che stata prolungata la strada asfaltata che prima si fermava li a San Gottardo.
Col allungare la strada fino su in cima e con la città a insettivarsi di scatolette gommate, i fruitori de la funivia man mano calavano e i costi di gestione troppo alti non consentivano di continuare l’esercizio. Esatto, il comune se ne era sbattuto e aveva lasciato morire la funivia. D’altronde dove arrivano le scatolette gommate è la morte per chi ci stava prima. In alta montagna la morte de l’orso e del lupo,
in pianura la morte de la ferrovia. La funivia della Maddalena termina la sua corsa a il 10 settembre 1969. La funivia rimane funzionante ancora per diversi anni ma non effettuerà più nessuna corsa aperta al pubblico. Viene che chi intenzionati a fare i manovratori di funivia, quelli de le funivie delle valli del trentino vengono a scuola a Brescia e lezioni proprio li a gli Artigianelli, Dove che per fare scuola viene usata anche la funivia de la Maddalena. (che uno dei miei diretti “avversari” di categoria è stato Gargioni padre, che lui è stato manovratore de la funivia di Pinzolo) Viene che a fare lezione a gli aspiranti manovratori di funivia, nel campo elettrico de la funivia, è proprio Irio Azzini, il mio maestro di radiotecnica. Per il sottoscritto più che un insegnante, un vero e proprio esempio da seguire. Ecco allora che il nostro maestro di radiotecnica riesce a ottenere il permesso di far fare una corsa in funivia anche a noi suoi allievi, era anno 1973.
Ai tempi, gli anni del dopoguerra, Brescia, per la Maddalena aveva pensato in grande, avevano pensato esattamente quel che il presidente amico di Elon ha intenzione di fare a Gaza. Esatto, si pensava a seconde case per le famiglie della alta borghesia bresciana. Tant’è che ancora oggi è visibile la targa marmorea con la dicitura Villaggio Monte Maddalena.
Ma lo sapete che ai tempi, bisogna ritornare a 1 secolo fa, la Maddalena era meta di vacanze estive per rampolli de le famose famiglie bene di Brescia. Esatto, oltre al lago anche i monti, e ai tempi di prima de la guerra andava bene anche Salo’ e anche Serle dove che passare le vacanze. Serle più che altro era frequentato da le famiglie bene lumezzanesi.
Dopo, col proliferare de le scatolette gommate, le strade a insettivarsi di scatolette gommate, come che in città tirate via le rotaie del tram, tirata via la funivia, tirate via le rotaie che con la ferrovia si portavano i bresciani al lago, anzi, ai laghi: Lago di Garda e lago di Idro, ultima corsa anno 1968. Carissimi il sottoscritto fino a cinque anni e mezzo aveva abitato a Brescia, in via San Zeno, e dopo in via Lazzaretto, proprio ai piedi de la Maddalena, che andavo su in Maddalena a raccogliere il muschio per fare il presepio, in compagnia di un ragazzo più grande e che abitava anche lui ne lo stesso condominio.
Erano altri tempi, Brescia era ancora una città vivibile, il pericolo in mezzo a la strada doveva ancora arrivare, ci stavano ancora a circolare qualche Fiat Topolino. Come fai a non amare la Maddalena. Che non tante volte, che nemmeno le dita di una mano, ma per allenamento a partire da la piazza di Nuvolento e a arrivare li a le Cavrelle attraverso i monti. Nuvolento/Serle/San Gallo/Maddalena erano quasi cinque/sei ore di allenamento. Non so se riuscite a immaginare quanto duro, e però ci stanno chi amanti di questa specialità del correre tra le montagne ore e ore giorni e giorni,
uno di questi trailrunner è quel che stato il mio ex atleta Luca Anselmini, l’atleta che abita a San Gallo, che prendo occasione e lo saluto. Hai presente Giuliana di quando con la Daniela e il Piero di San Gallo siamo partiti da San Gallo e per andare al Santuario di Madonna di Conche?
che al ritorno arrivata li in valle di Nave ti veniva quasi da piangere a pensare di fare ancora lo scollinamento li a San Vito. Ecco, a partire da Nuvolento e arrivare fin su in Maddalena più o meno stessa fatica, meno ripido il tragitto, ma più lungo più o meno cinque/sei ore tra i monti. Certo, adesso non sono a venti anni fa e da be e bella che ho abbandonato questo tipo di allenamento, ore e ore tra le montagne. Ecco che non ho ancora sbrodolato di che natura il gadget di domenica, vediamo, in casa ci stanno ancora, ci stanno ancora i mazzi di carte da gioco, le calze, i portamonete, i berrettini estivi quelli con l’unghia e de le bottigliette integratore marca Gatorade. Magari facciamo un misto, dopo di logica che, esatto, chi tardi arriva male alloggia. Invece per quel che riguarda il tagliere delle premiazioni, anche a questa volta teniamo buono il supermercato, però, esatto, si è terminato con i dolciumi pasquali, sul tagliere ci mettiamo altro. A domani con l’ultimo aggiornamento. 1 ABBRACCIO (mauro)
segue copia incolla dal sito lucchini costruzioni.it
LA FUNIVIA DELLA MADDALENA
L’estate di 65 anni fa è stata davvero speciale per Brescia, in quanto il giorno di Ferragosto del 1955 è stata inaugurata la Funivia della Maddalena. L’impianto venne realizzato nell’ambito di una grossa operazione immobiliare che avrebbe dovuto trasformare la vetta della montagna cittadina in una zona di villeggiatura, sulla spinta della Iura, una società di proprietà di alcune facoltose famiglie bresciane, che acquistò 600 mila metri quadri di terreno sulla sommità della Maddalena.
Nel 1954 fu fondata la Società Funivie della Maddalena, per costruire diverse tratte legate all’investimento immobiliare, che avrebbe dovuto essere un quartiere turistico vero e proprio con edifici residenziali, ristoranti, alberghi, luoghi di ritrovo e piccoli parchi per la sosta di comitive. La Società raccolse in breve tempo i fondi necessari, ed avviò nel Maggio del 1954 i lavori della prima linea, che furono completati in poco più di un anno, con la costruzione anche delle stazioni di arrivo e partenza; le opere furono realizzate dall’impresa Tanfani di Milano, sotto la guida dell’ingegner Matteo Maternini, per un costo complessivo di trecento milioni di lire. La linea prevedeva due navicelle, ciascuna in grado di portare un massimo di trentasette persone. Il tragitto durava poco più di sei minuti, per una lunghezza di 2,5 km ed un dislivello di oltre seicento metri. L’opera fu accolta con curiosità ed interesse da parte dei bresciani, nei primi diciotto mesi i passeggeri furono oltre 200.000, e le venne dedicata una canzone popolare in cui il ritornello diceva “La funivia della Bornata ti porta in men che non si dica fin lassù da gran signore”.
L’entusiasmo dei bresciani passò rapidamente, l’operazione immobiliare non decollava ed i passeggeri erano scesi nel 1965 sotto i 70.000 annui. (che comunque, anche col minimo storico di passeggeri, fanno e minimo 200 persone al giorno in più in Maddalena, tutti i giorni, non so se adesso fanno tutti i giorni duecento scatolette gommate a salire in Maddalena. Sai che si ritornerebbe a lavorare anche con l’albergo ristorante chiuso e fatiscente da be e bella. Esatto, di colpo la Maddalena ritornerebbe a nuova vita, con più tanta allegria ne l’aria. Dopo sicuro che a qualcuno non sarà d’accordo, che a qualcuno la funivia darà fastidio) Il mancato sviluppo immobiliare (meno male, in verde sono solo che opinioni del sottoscritto) e la progressiva diminuzione degli utenti portarono alla decisione di fermare il servizio passeggeri il 10 Settembre del 1969; per qualche tempo la funivia fu utilizzata per l’addestramento dei conducenti di funivie e funicolari, quindi venne definitivamente dismessa.
La storia della pianificazione urbanistica della Maddelena rappresenta un esempio del contrasto, ancora oggi irrisolto, tra la volontà di favorire lo sviluppo turistico e quella di salvaguardare il territorio. Le difficoltà per il settore di questi ultimi mesi, con il rilancio del turismo di prossimità, potrebbero dare una spinta per la rinascita della montagna di casa. La necessità potrebbe portare a riconsiderare il riavvio della funivia, anche sulla spinta di due gruppi Facebook che riuniscono oltre quattromila utenti appassionati della brescianità.(sarebbe forse anche bella iniziativa, e però se dopo scene come quelle in photo non aumentano. Sai quanta sporcizia al passaggio dei turisti de la domenica. Plastica non è di natura, esatto, è invenzione, anzi, maledetta invenzione de l’homo sapiensa. La plastica volenti o nolenti è quel che lasceremo in eredità a le nuove generazioni, che se la ritroveranno nel terreno per secoli ancora a venire. Esatto, i turisti de la domenica contenti e allegri di pranzare al sacco in montagna e però dopo non si riportano a casa il loro lerciume? e questi sarebbero gli intelligenti bipedi? nuove generazioni auguri. Ma tanto, chi se ne frega, basta che c’è campo, il campo inteso come segnale per il vostro smartphone? se no che vita è senza smartphone? cari bambini non copiate da noi, c’è un mondo bello che vi aspetta fuori da tal aggeggino, basta che non ci copiate, voi vedete coi vostri occhi come che abbiamo ridotto il Pianeta Terra e a come si è ridotto il mondo e per cosa? per avere sempre più tanta inutile comodità? Esatto, la medaglia per bella che è, ha sempre due facce, e a la fin fine tutto ha un prezzo da pagare, e a voi bambini e bambine vi faremo pagare un conto salato per la vostra avventura sul Pianeta Terra)
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remember franco volpi run tribute (il giro e il referendum? da be e bella che i runner hanno votato no a le gare del torneo)
Siamo arrivati a 15 maggio, tal giorno di anno 1971, come fare a non ricordare, esatto, non è che sono nato un podista, non ci crederete ma un tempo anche il sottoscritto è stato giovane e giravo, capelli lunghi pantaloni zampa elefante e con in tasca il Ciao 2001, che dopo leggevo sul la corriera del tragitto casa Artigianelli /Artigianelli casa/il pomeriggio di nuovo casa Artigianelli/di nuovo Artigianelli casa. (Ciao 2001. Il 2001 era ancora un po’ lontano a venire, ma la bella aria di freschezza che grazie quelli dei capelli lunghi e i pantaloni a zampa d’elefante il futuro non faceva paura, anzi, si percepiva che si sarebbe andati incontro a un futuro migliore. Dopo, i soliti prezzolati infiltrati a dar vita a situazioni odiose, di colpo e grazie a giornali e specie la televisione, quelli coi capelli lunghi diventati capro espiatorio di tutto il male e di tutti i mali del mondo. Ecco che i giacca & cravatta e grazie al denaro da loro stampato, avevano eliminato da la scena chi che gli davano fastidio.
Dico al tipo prezzemolino nei talk show televisivi de la politica, guarda che a comandare siete sempre stati voi capelli corti, e giacca & cravatta, non lamentarti se adesso il futuro fa invece paura. La colpa è solo di quelli come te, che avete solo che ingolfato e disseminato per tutto il Pianeta Terra tanto di quella immondizia, tanta di quell’aria irrespirabile, che però avete sempre giustificato con l’economia, col Pil, ecchi se ne frega se il mondo andrà sempre peggio, l’importante è il Pil, chi se ne frega di come vivranno il futuro le nuove generazioni, noi che comandiamo adesso siamo più importanti di tutto e di tutti, carissimi, lo facciamo per il vostro bene.
Noi stampiamo denaro e voi dopo col vostro sudore, un po’ di quel denaro che avete stampato per noi, un po’ solo un pochino ve lo doniamo, ve lo doniamo con la busta paga. Mi sembra uno scambio equo, a voi vi facciamo sudare a stampare denaro che riempie i nostri portafoglio, noi mentre voi sudate facciamo di tutto e di più, sempre ben attenti di non sporcarci il colletto de la camicia. Scusa ti sembra facile? ma tu lo sai che tu non hai problemi, tu a la mattina sai già quel che devi fare, ti metti il tuo pierot, la tuta di lavoro e vai a timbrare il cartellino e a secondo di quanti timbri a fine mese ti diamo un po’ del denaro che tu faticosamente hai stampato.
Guarda noi, e ti pare facile la nostra vita? che al mattino, dopo che serviti e riveriti da la serva, iniziamo già a andare incontro a problematiche, ti sembra facile a te di scegliere tra le centinaia di giacche e cravatte e camicie, l’abbinamento giusto per tal ricevimento coi miei pari? a te ti sembra forse facile di scegliere l’abbinamento giusto di vestito quando devo andare in emiciclo e che poi ripreso da le telecamere e mandato in onda in tv. A te ti sembra facile la vita di noi che non abbiamo mai sudato?
Che se andiamo due volte in televisione con lo stesso vestito dopo ce lo fate notare. Adesso c’è in ballo il referendum, il referendum non sono le votazioni per scegliere quel o quell’altro partito che deve andare a comandare. Il referendum è situazione che l’unica occasione e modo di scavalcare chi li in emiciclo, esatto, il popolo che decide e non i giacca & cravatta. Viene fuori quello e dice di boicottare il referendum per i lavoratori. Bene, la cosa mi incuriosisce, vado a vedere chi è quello. Salta fuori che già suo padre in emiciclo, che sua madre facoltosa borghese con tante palanche, che pure i suoi fratelli a avere posti di rilievo nel comandare, che uno dei suoi figli su la strada buona di andare a sostiuire il padre ai posti di comando. Esatto, le famose dinastie comandatrici. Ebbene, e voi pensate che tipi come questo qua che esorta a boicottare cerca di mantenere i suoi privilegi o pensate che farà di tutto per far andare a star bene i lavoratori? la sua vita è sotto gli occhi di tutti, nessun amico povero, i suoi amici tutti ricchi, anzi, ricchissimi.
E voi pensate che un tipo così che li a comandare fa più volentieri favori a i suoi amici o che cerca di far di tutto per far felici i lavoratori. Dopo dovete anche sapere una cosa, che le due situazioni non si conciliano, più sono contenti i lavoratori, meno sono contenti i padroni. Il tale che dopo l’hanno assassinato chi stavano a il comando dei giacca & cravatta, il tale assassinato a dire: quando l’operaio e il padrone votano lo stesso partito, uno dei due sbaglia e di sicuro non sono i padroni. Carissimi operai, voi già siete a conoscenza che il sottoscritto non va a votare da be e bella, non va a votare i partiti, ma questo referendum è a favore dei lavoratori.
Cari operai e operaie non fate come le donne e dopo si lamentano che comandano poco, che care donne siete più tante, la maggioranza vince, voi siete la maggioranza e non comandate?
la colpa è solo che vostra. Stessa cosa de gli operai e le operaie, siete i più tanti, siete la base che tenete in piedi la piramide capitalistica e come mai che siete i più tanti non comandate? Ecco, detto di uno che esorta a boicottare il referendum, ci vuole anche chi come il sottoscritto a dire: cari operai se non votate il referendum dopo non venite più a lamentarvi di le vostra situazione. Esattamente come le donne, che sono le più tante e non sono a comandare, questo è cervello di …?) sembrava sempre più bello Non dimenticherò mai di quando al report di tal concerto the Pink Floyd, a dire che ne lo stagno li vicino a dove suonavano, ebbene, una cosa inspiegabile, trovarono morti tutti i pesci che ci stavano ne lo stagno, ancora adesso mille ipotesi, quel’è che sarà l’ipotesi quella giusta? Magari a altri il 15 maggio ricorderà anche qualcos’altro.
Ma veniamo e non in senso di orgia collettiva, ecco che il momento di sbrodolare del giro. Dopo la ricognizione che stata fatta ieri mattina in Maddalena, il giro è stato immaginato e domenica mattina presto si va a tracciarlo. In pratica è il giro de la passata edizione e con aggiunta di 1,5km di sentiero 3V, il sentiero con segnavia bianco/azzurro. La partenza li dal piazzale sterrato e in direzione a dove fa giro di boa il bus, per dopo di andare a fare 300mt di discesa e arrivati a dove ci stanno le strisce pedonali dentro nel varco che c’è ne il guardrail, che segnato rosso/bianco Cai. E’ un sentiero in discesa dove che arrivati sul sentiero 3V, a l’altezza dove ci sta l’albero con la Madonnina, svolta secca secchenta a sx e per andare in direzione della pozza (tal sentiero lo abbiamo fatto tante volte, lo scorso anno con la gara Trail De La Vedetta, solo che a questa volta lo facciamo in senso di marcia al contrario, in direzione del bosco che sta sotto il ristorante Il Grillo)
Ecco che arrivati a la pozza, poco dopo ci sta un quadrivio di sentieri, noi teniamo per andare in salita, teniamo i segnavia bianco/azzurro del 3V, il sentiero diventa tosto, bello è che sono solo 30mt e arrivati a l’albero con il classico bianco/azzurro del 3V, attenzione, li di svoltare dentro la traccia che sta su la dx e proprio in mira a l’albero segnato, è una traccia di raccordo con altri sentieri, arrivati giù sul sentiero principale, li è un quadrivio di sentieri, noi teniamo per andare dritti drittento al sentiero in mira a noi, ne a sx in salita, ne a dx in discesa, li è segnato bianco/rosso Cai quel che era il sentiero contraddistinto n°1, adesso diventato 901, li è salita, ancora più irta e tosta di quella di prima, il bello che sono solo 100mt, il sentiero termina e per forza di cose (esatto per forza di cose perchè una frana rende impossibile il proseguire sul sentiero ex n°1, e adesso diventato tal tratto una foresta)
su la strada che portava a l’ex albergo rifugio Monte Maddalena, li in salita, per poco perchè su la dx parte un sentiero che si snoda tra radici affioranti, tre o quattro gradini e siamo arrivati su una stradina, teniamo a sx e per andare in salita, direzione de la sbarra, direzione de la ex caserma, adesso diventa tutta stradina forestale sterrata, diventa anche carrabile, stiamo sempre su la carrabile e fino a arrivare a la sbarra, li ci sta anche la centrale elettrica con la casa del custode, teniamo su la dx per passare a lato de la sbarra, diventa salita cementata per qualche decina di metri, dopo è ancora stradina forestale sterrata e carrabile, rimaniamo sempre su la traccia sterrata carrabile,
dopo cinque metri di discesa cementata siamo arrivati a lo slargo de le Bianche Guglie Di San Gallo, però noi, esatto, noi rimaniamo sempre a seguire i segnavia bianco/azzurro, la stradina a un certo punto termina a una casa, dove che il custode dei ripetitori?, li, a sx, in discesa, prosegue il 3V bianco/azzurro diventa sentiero singol track, esatto è traccia unica, superfluo segnare. Tal sentiero va dopo a incrociarsi col sentiero Tricolore, il sentiero dei Partigiani di Brescia.
Su un albero, che in photo un grosso albero trovate sia il segnavia bianco/azzurro 3V e sia il segnavia tricolore. Esatto, li al bivio, svolta secca secchenta a sx a andare a fare il sentiero tricolore. E’ un sentiero singol track e va in salita, in pratica li ci sta il giro di boa. Seguiamo sempre il sentiero principale, il sentiero tricolore che è singol track, dove di tanto in tanto attraversato da sentieri usati da quei appassionati del downhill.
Ecco che arrivati al quadrivio di sentieri, teniamo a sx e dopo cinque metri di discesa a andare via dritto in salita su la stradina forestale e che va a sbucare su la stradina asfaltata. 150mt di facile e docile discesa e dopo occhio, svolta a dx, sentiero in discesa. Li è esattamente quel punto dove attraversa il 3V, in andata a dx in salita, al ritorno a dx in discesa. Giu da la breve e facile discesa che singol track, siamo arrivati li allo slargo dove ci sta il ristorante Il Grillo, che in photo
(50’anni fa avevo conosciuto e non ero ancora diventato un podista, per lavoro avevo conosciuto, in quanto lui faceva il rappresentante anche di marca di autoradio e il sottoscritto aveva un negozietto di autoradio, avevo conosciuto il genero della proprietaria del ristorante Il Grillo, chissà se saranno ancora loro i proprietari) Ecco che arrivati li allo slargo antistante il ristorante Il Grillo, svolta a sx e per andare a fare la stradina carrabile acciottolata, finito tal stradina è finito anche il giro, un bel giro che impegnativo ma non più di tanto, anzi, ce ne vorrebbero di giro poco impegnativi come quello di domenica, di una facilità anche a tracciarlo. 1 ABBRACCIO (mauro)
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torneo podistico (gara o puttana?)
Visto che stamane di prime ore del mattino a salire in Maddalena per vedere la situazione, esatto, rimane poco e niente di tempo e per sbrodolare de la gara di domenica: REMEMBER FRANCO VOLPI RUN TRIBUTE. Allora che vado a aggiornarvi de l’andazzo, quel che dice l’andazzo partecipazione a gare del torneo e aggiornato a domenica passata. Come media siamo calati, calati de la metà rispetto a le prime due gare valevoli de la stagione competitiva 2025, esatto che siamo passati da oltre settanta media de le prime due gare, e precipitati a media sotto quaranta, immaginatevi se non ci stavano le prime due gare a che media si registrerebbe adesso. L’andamento ricorda quel che è il profilo di una sega, non pensate male, si intende l’attrezzo del falegname.
Che poi anche il movimento che fa la sega, avanti e indietro, anche quello a qualcuno regala il suo godimento, specie se il movimento de l’attrezzo, magari l’attrezzo lo fa andare avanti e indietro una donna? sparato la cazzata? (esatto, chi non ha una fig.A disponibile e ben disposta moglie, morosa, amante fate voi, esatto, chi non ha una fig.A disponibile e vuol godere se non vuol tirare fuori, no non quello, se non tirare fuori le palanche, esatto, senza ricorrere a la puttana mangiasoldi, buono anche il movimento che grazie a la propria mano, un colpo avanti e un colpo indietro, il movimento uso a fare il falegname con la sega, il gingillo a sputare a lo stesso, e però di risparmiare centinaia di euri. Stessa cosa il torneo podistico? che tanti sono a dire che le gare del torneo è un godere senza fig.A, pardon, sorry, senza orpelli e senza coreografie solo che brutte gare un brutto godere. Che bello le libere opinioni. Esatto, quando che non costretti e non costrette, a ognuno e a ognuna di sua libera scelta, se per godere ricorrere a la sexy puttana in abiti succinti, o col macho gigolò, pardon, mi sono confuso con le blasonate gare reclamizzate, Nel senso di godere, e risparmiando palanche, di venire a godere con le gare del torneo o mettere mano al portafoglio e andare a godere di la? Esatto, solo questione di scelta, di libera scelta, scegliere di qua, o scegliere di la. Che cazzata sparata e ispirata da la canzone scritta a quattro mani dai due amici Fabrizio De Andre’ & Paolo Villaggio, la canzone. CARLO MARTELLO RITORNA DA LA BATTAGLIA DI POITERS … “Se voi non foste il mio sovrano” Carlo si sfila il pesante spadone “non celerei il disio di fuggirvi lontano, ma poiché siete il mio signore” Carlo si toglie l’intero gabbione “debbo concedermi spoglia ad ogni pudore” Cavaliere egli era assai valente ed anche in quel frangente d’onor si ricoprì e giunto alla fin della tenzone incerto sull’arcione tentò di risalir veloce lo arpiona la pulzella repente la parcella presenta al suo signor “Beh proprio perché voi siete il sire fan cinquemila lire è un prezzo di favor” “E’ mai possibile o porco di un cane che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi puttane, anche sul prezzo c’è poi da ridire ben mi ricordo che pria di partire v’eran tariffe inferiori alle tremila lire” … Esatto, chi che non gode con le gare del torneo, dopo non si lamenti che la puttana, pardon, sorry, che la puttana gara va pagata e pagata salata) Segue andazzo tesserati e con tanto di scadenza validità di tessera, esatto, chi non è titolare di tessera valida dopo è escluso da le premiazioni, di bello che la tessera si può anche fare li al momento e al costo totale di 5€ e dopo tessera valida 365 giorni 1 ABBRACCIO (mauro)
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remember franco volpi run tribute
Detto che a Franco Volpi non faceva queste differenze sul tipo di gara, esatto, e lo aveva dimostrato coi fatti e non a parole, (scusate, è stato chi a battere il record sui “diecimila in pista” e record di Beviacqua che resistito per ben 19 anni, poi a ventitre anni è arrivato Franco Volpi e tal miglior tempo diventato il suo. Esatto, chi in Brescia lo ha anche battuto in gara, quando Franco Volpi a diventare più stagionato, e gli altri più giovani di 15/20 anni, dopo hanno potuto di vantarsi di aver battuto Franco Volpi a qualche gara. In immagine la copertina di Sport Illustraded Italy e in occasione di quando stato battuto da Franco Volpi il record italiano su i diecimila in pista. Dono di Claudia, sua figlia, che fatto dono al sottoscritto di tal copia. GRAZIE Claudia) fatto vedere e toccare con mano che era forte anche in pista come lo era forte anche su strada, però dove si divertiva erano le corse in montagna, in mezzo al bosco di bassa montagna, e proprio il Monte Maddalena era la sua palestra di allenamento preferita. Questa sbrodolata è ispirata e tratta da una intervista di Claudio Valotti e fatta a una trentina di anni fa nel salotto di casa di Franco Volpi.
Ecco che a la parete, appesi al muro i vari diplomi e titoli di vincitore di tante e innumerevoli e importanti gare a livello internazionale e nazionale, le imprese di oltre ventennale carriera. Valotti gli chiede: (esatto questa sbrodolata di stamane a parole del sottoscritto quel che messo nero su bianco da Valotti, su la rivista da lui diretta, purtroppo solo che due numeri la rivista LINEA ATLETICA, che pretendi che durava di più? adesso che diventati più tanti i runners e le runners, ma diventati forse runners di pane e salamina? questo che di rivista bresciana che parla di atletica e di corse a piedi, hai voglia che ne nascono ancora, ai tempi non era ancora nato l’aggeggio, lo smartphone di poter scurgiosare i fatti falsi pubblicati di chi credono che la vita è tutta in quel piccolo schermo. Esatto, la furbizia di cambiare il nome? passare da scurgiosoni a follower? magari avranno cambiato il nome, ma la pelle sempre quella è) come mai una volta appeso le scarpe al chiodo non è rimasto nel ambiente de l’atletica? (carissimi non fate confusione, atletica non ha niente a che vedere con il correre a piedi, correre a piedi è pratica popolare, per tutti, a differenza de l’atletica che è solo per “elit” beneficiata da Madre Natura e dunque pratica riservata a pochi, pochissimi)
beh, la colpa è stata un po’ colpa mia, però è anche vero che dopo aver appeso le scarpe al chiodo mai nessuno è venuto a cercarmi e per propormi una situazione dentro ne l’atletica, e seppur che sono stato il runner più blasonato di Brescia e provincia e per lungo periodo tra i più forti in Italia, che non il vantarsi, le classifiche a parlare e a parlare chiaro. Ma forse doveva andare così, forse è stato giusto così. Adesso mi diverto ancora a salire in Maddalena, di passo, camminando e in compagnia de la mia piccola e bella amichetta a quattrozampe, che come vuole bene lei a me, anch’io glie ne voglio a lei. Non rimpiango niente del passato, erano altri tempi, e ripeto, giusto che andata così. (dopo è spesso e volentieri che chi stati grandi campioni poi ci danno un taglio netto. Esatto, morto un papa se ne fa un’altro, tutti utili, nessuno indispensabile, nemmeno Franco Volpi e nemmeno il sottoscritto. Per dire del sottoscritto. Il sottoscritto passa a lavorare per la tal ditta di Roma e tra me e me pensavo, chissà adesso che non ci sono più io come che faranno la in ditta a Ponte San Marco, come faranno a tirare avanti? volete sapere, a Ponte San Marco hanno tirato avanti anche senza il sottoscritto e stanno tirando avanti ancora e anche senza il sottoscritto)
Poi Franco Volpi si racconta a Valotti, avevo iniziato a correre a piedi e per una scommessa con gli amici, chi tra noi amici a arrivare davanti a una gara su i sentieri de la Maddalena. Ebbene, non avevo ancora sedici anni e mi ero classificato al terzo posto assoluto dietro a due dei più forti runner di Brescia (Rossi e Berti) Valotti allora prende spunto e gli dice: la corsa in montagna il suo primo amore? Eh, montagna o strada per me era lo stesso, sono bastate tre gare per capire che avevo i numeri giusti e per primeggiare ne la corsa a piedi. Valotti incalza, e la corsa in pista? Volpi dice: beh quella viene dopo, viene dopo che la Fidal, e nonostante già avessi vinto diverse gare, si era accorta di me tre anni dopo, quando a 19 anni, quando a Bergamo andai a vincere il Campionato Italiano di Maratonina davanti al forte atleta di casa pronosticato vincente a la vigilia. Esatto, fino a allora per la Fidal ero stato trasparente, esatto, non mi vedevano. Ecco che allora la Fidal a iniziare a dirottarmi su quel che volevano che gli piaceva a loro, che a dirottarmi su le gare in pista. La Pista, mi ricordo la prima gara ufficiale in pista con la maglia della nazionale maggiore. Mi convocano in nazionale maggiore e mi fanno fare gli allenamenti li a Formia. Prima gara internazionale che mi iscrivono è in Svizzera, un 10000mt in pista, e a la mia prima gara in maglia azzurra avevo vinto, avevo battuto gli altri che abituati a correre in pista. Era anno 1956, (anno che nato il sottoscritto) Volpi vince anche il titolo italiano dei 10000mt in pista. (ma dove sta il senso di non convocare per le Olimpiadi il Campione Italiano dei 10000mt in pista, voi forse capite il senso? se è forte è forte, esatto, che c’entra l’età? o c’entrava qualcos’altro, forse perchè non cagnolino ammaestrato legato al guinzaglio de la Fidal? forse perchè Franco Volpi aveva allergia a stare a gli ordini di chi lo consideravano solo che una gallina de le uova d’oro? Esatto, per essere convocati a le olimpiadi non i meriti a contare, ma a contare quanto gli stai simpatico ai comandatori?) Però, pensa te il senso, non lo convocano a le Olimpiadi di Melbourne, con la scusa che anche se tra i più forti, però troppo giovane.
Dopo mesi salta fuori che al posto di alcuni atleti meritevoli, in viaggio pagato dal Coni, esatto, pagato da lo Stato, con il denaro de le pagate tasse a la fonte degli operai? a Melbourne ci erano andate al posto degli atleti meritevoli, ci erano andate in viaggio di vacanza pagato da le tasse degli operai, ci erano andate quelle si non meritevoli, nel senso che, esatto, il gioco di coppia sotto le lenzuola non era e non è ancora diventato specialità olimpica. Su i giornali de l’epoca, mesi dopo, si grida a lo scandalo, che al posto di atleti meritevoli ci erano andate a le Olimpiadi in viaggio a sbafo, ci erano andate le mogli e le morose e le amanti di tal dirigenti e allenatori del giro magna magna, gareggia e vinci tu che magno anch’io? Esatto, e Franco Volpi a dire che lui non aveva nulla contro la corsa in pista, solo che i dirigenti della Fidal a fargli diventare insopportabile la situazione. Cioè, mi convocavano con qualsiasi scusa, dovevo spesso e volentieri, consumare permessi e ferie e costretto andare da loro a Formia per gli allenamenti collegiali, ma per un operaio come me (il lavoro a la OM era cosa concreta era il traguardo de la pensione, la corsa era un incognita) però c’è un però, i permessi finiscono, le ferie finiscono, e sei costretto di timbrare il cartellino se si vuole arrivare a la pensione. Caro Valotti, dimmi tu, se ero io il ribelle o erano loro che non capivano la situazione? (questo che i dirigenti Fidal se la sono legata al dito, che visto che Franco Volpi a non lasciare il lavoro e per dedicarsi 100% alla corsa a piedi a come che volevano loro, esatto, nel senso che vinceva lui e beccavano anche loro? forse lo consideravano la gallina de le uova d’oro?
forse questo che glie l’hanno fatta pagare l’insubordinazione di non voler fare la gallina? Che cari federali e voi pensate che aveva piacere Franco Volpi a fare i turni a la OM e non venire a allenarsi li da voi vicino al mare? guarda il posto, la differenza tra il centro allenamento a Formia e la ex OM di Brescia. Però, Franco Volpi, forse conosceva anche i tipi come voi? che buono e bravo fintanto che vinceva, ma di sicuro di finire nel dimenticatoio una volta che non più a vincere.
Esatto la OM di Brescia il concreto, il futuro sicuro, il sostentamento de la famiglia, la corsa, esatto, Formia solo che un azzardo, come fai a fidarti di tal dirigenti? Che tal dirigenti in Volpi avevano visto solo la gallina de le uova d’oro, l’atleta buono per farci scatti photo assieme e da pubblicare su le riviste? esatto, ancora adesso è così, dirigenti e politici e chi più ne ha più ne metta, che tutti a fare selfie con i campioni, fintanto che rimangono campioni) E allora Valotti gli dice: e perchè non è stato convocato a le Olimpiadi di Roma, seppur che primatista italiano dei diecimila in pista? Sempre per lo stesso motivo, mi hanno fatto pagare quelle volte che non sono andato a Formia ai raduni collegiali. Cioè a la Fidal non gli andava giù che mi presentavo al via in gare di corsa in montagna e non partivo da Brescia per andare a Formia ai loro raduni collegiali. (magari voi l’avete capito il senso di non convocare a le Olimpiadi il primatista italiano dei 10000mt, il sottoscritto lento di comprendonio non ancora, cioè primato stabilito poco tempo prima e che aggiornava un record vecchio di quasi venti anni e non gli dai nessun credito a chi stato capace di riuscire ne l’impresa? Poi, e sentite anche Rino Lavelli, il sottoscritto ha sotto mano un intervista fatta a Rino Lavelli. E Franco Volpi e Rino Lavelli erano anche buoni amici, nel senso che spesso e volentieri erano frazionisti ne la stessa staffetta, che quando assieme Volpi & Lavelli, assieme compagni ne la stessa staffetta, per le altre staffette rimaneva solo di raccogliere le briciole. Ai tempi, la Corsa in Montagna e la Fidal erano in concorrenza, si guardavano in cagnesco, la corsa in montagna era, in pratica, era bandita da la Fidal. Esatto, a la Fidal la pista, e le corse in montagna erano in mano a l’Enal.
Solo più tardi e mal volentieri, a cavallo anni ’70 che la Fidal stata costretta dal Coni di tirarsi dentro anche la corsa in montagna, cosa che aveva fatto, ma aveva fatto malvolentieri, con ostracismo. Esattamente come con ostracismo ha sempre visto il trailrunning, salvo adesso, salvo adesso che gli fanno comode le palanche de la tessera Fidal dei trailrunners? ditemi voi a quando che stata la prima volta di un campionato italiano trailrunning Fidal? ditemi voi se il trailrunning ne gli anni a venire entrerà di diritto come specialità olimpica. Ditemi voi a quanto avrà beccato da la Fidal Alessandro Rambaldini, che prendo occasione e lo saluto e lo ringrazio di quella volta che pagando anche lui il cartellino iscrizione ha partecipato e vinto a una gara del torneo, a anno 2016, esatto, una sola volta ma ha lasciato il segno. Gara che per Rambaldini è stato qualche settimana prima di vincere il mondiale, stato buon allenamento di rifinitura per dopo andare a conquistare a medaglia oro mondiale di specialità. Esatto, niente a che vedere con la medaglietta d’oro che aveva beccato a la gara del torneo Rally del Bosco e Cucchetto Mountain Run che due gare che state fuse assieme, che era diventata gara di 16 km in bosco di bassa montagna. Quel che wikipedia dice di Alessandro Rambaldini
Quanto avrà beccato Rambaldini e per aver vinto due mondiali di specialità, e quanto beccherà chi invece arriva terzo, esatto, non l’oro, il bronzo in un campionato mondiale atletica in pista, quanto beccano quelli? esatto, sono tanti, li ci sta una medaglia oro a ogni tot metri, non è come le corse su strada o in montagna, forse per voi è trattamento equo? si, sai che non lo sapevo) Dopo, Franco Volpi, a dire: va bene così, sono sempre stato al via de le corse che più mi ispirava di gareggiare, le corse in montagna mi piacevano molto di più che di gareggiare in pista, avrò magari beccato meno medaglie, ma in compenso mi sono divertito tanto, di sicuro molto di più che a gareggiare in pista (e per favore non paragoniamo la corsa in mezzo al bosco con la corsa di quattrocento metri su fondo gommato e senza nemmeno un sassolino, quattrocento metri da ripetere come dei criceti.
Esatto, la corsa in pista tale e quale a la corsa del criceto, correre e correre e correre e però rimanere sempre a lo stesso punto. Dove che sta il bello di correre in pista? il bello sta solo nel tempo finale? se così, esatto, la pista non è sport popolare, dove invece che correre a piedi su i sentieri di bassa montagna gratifica anche chi corre a 10 minuti a km, esatto, la corsa in mezzo al bosco l’ultima cosa è proprio il tempo finale, prima del tempo finale, sai quanto ci sta in mezzo in una corsa nel bosco, quanto ci sta in mezzo da la partenza a l’arrivo. Detto questo, quanti che corrono a piedi che de la tessera Fidal ne hanno fatto un totem da idolatrare?
Guarda che si può correre a piedi e anche senza una tessera Fidal, lo sai o non lo sai questo? Che per gli spiriti liberi, più bello che tessera RUN CARD niente di più libero, più bello e di meno obblighi verso il presidente di società. Detto questo, carissimi e carissime, le gare del torneo sono sotto egida ASI Nazionale, ente promozione sportiva riconosciuto dal Coni e ente che ha stipulato accordo di reciproca collaborazione con la Fidal. Esatto, ASI Nazionale e Fidal sono convenzionati, e chi partecipa a le gare del torneo non corre alcun pericolo di essere squalificato da la Fidal. Che poi non capisco questa arroganza del voler cacciare e squalificare, esatto, la corsa a piedi è il simbolo di vivere in libertà, una assurdità squalificare un partecipante che al via di una gara paesana, e solo perchè tal organizzazione non ha versato un obolo a la Fidal) Detto questo, al momento, chi tra i runners di Brescia non si vede chi si può avvicinare a compiere le imprese sportive dove a cavallo degli anni ’60 protagonista assoluto Franco Volpi. (ma poi vinceva e vinceva tanto anche arrivato vicino ai quarant’anni) Quello di domenica e grazie anche al suggerimento di Fiore, il giro lo modifichiamo un poco rispetto a le precedenti edizioni. 1 ABBRACCIO (mauro)
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remember franco volpi run tribute
Con questa gara siamo a omaggiare un tributo a chi che, fino a adesso, di chi che stato il più forte runner di Brescia e di tutti i tempi. Esatto, FRANCO VOLPI, campione in montagna, su strada, in campestre, su pista, che poi, dal detto: chi forte in campestre è forte su tutti i terreni, non lo si scopre adesso. Per dire, già siete a conoscenza che per il sottoscritto chi che è stato il runner, il migliore di tutti, il migliore di sempre, per il sottoscritto è stato Paul Tergat, e scusate,
Tergat aveva vinto cinque titoli mondiali di campestre e cinque anni a fila, un titolo dietro l’altro, scusate se è poco. Franco Volpi, esatto, la sua specialità era la corsa campestre.
Niente accomuna il Franco Volpi con il sottoscritto, intendo per qualità atletica, (Franco “poiana” Volpi un campione con la C maiuscola, il sottoscritto una pippa, anzi, una mezza .ega, con la S maiuscola) mentre la cosa che ci accomuna il fatto che, esatto, che anche Franco Volpi era stato malvisto da i federali, anche se però su piano diverso, malvisto da l’establishment che governa la corsa a piedi, che lui, Franco Volpi malvisto dal gotha de la Fidal Nazionale, il sottoscritto malvisto dal gotha de la Fidal Brescia, e specie, inviso al gotha del Hinterland Gardesano. (esatto, che di entrambi due comitati, Fidal Brescia & Gardesano il sottoscritto è stato cacciato fuori a malomodo dal gotha governativo di quei tempi.
Però c’è un però, che visto che tutti i mali non vengono a nuocere, che da la morte del bruco nasce la farfalla, pardon sorry, da la porcata di tal due comitati è nato il Torneo Podistico) Però, meglio che a parlare di Franco Volpi lascio parlare chi che lo ha conosciuto meglio, che il sottoscritto solo due parole di saluto e quando Franco Volpi e con la sua amica a quattrozampe arrivava a la gara serale li a Buffalora e per un saluto ai vecchi amici. Ecco che seguono le parole di che che lo ha conosciuto un po’ meglio del sottoscritto. Che segue è copia incolla dal sito ASAI Bruno Bonomelli.
Per tutti, nel mondo dell’atletica bresciana e fra i tanti amici che aveva, era “Poiana“, nome di un uccello rapace tipico dell’Europa. Enzo Volpi era un atleta che seppe librarsi alto proprio come i rapaci, sempre nella massima libertà, insofferente ad ogni tipo di costrizione e di inquadramento da caserma, come avrebbero voluto i “federali” dell’epoca, e di tutte le epoche… Enzo Volpi è mancato la sera del 14 marzo, a Brescia. Era nato nella città della Leonessa il 16 agosto del 1936. Enzo all’anagrafe ma per tutti “Franco“, non lo abbiamo mai sentire chiamare Enzo. Chi lo ha conosciuto ne ricorda la gioia di vivere, la spensieratezza, il cameratismo, era un giocherellone sempre pronto allo scherzo con i suoi compagni: era un eterno ragazzo che prendeva la vita con allegria.
Famose le sue “mattate”: durante le corse podistiche nelle montagne bresciane raccontava (pura verità) che si fermava a raccogliere erbe, asparagi selvatici, funghi, lui conoscitore della natura come pochi ne abbiamo incontrati. E nonostante le soste, vinceva le gare, arrivando al traguardo con un bel mazzo di asparagi di montagna. E non è che gli altri fossere delle “pippe”. Uno sport vissuto in allegria quello di Franco Volpi , fatto soprattutto di corsa in libertà, sulle strade, nei campi, nelle montagne. Pista poca, lo stretto indispensabile. Un keniota ante litteram, nato nella terra compresa fra il fiume Oglio e le sponde del lago di Garda. Non parliamo dei cosiddetti raduni collegiali, che evitava come la peste, con gran dispitto della Federatletica.
E per questa sua libertà pagò. Infatti i “federali” lo colpirono nel peggiore dei modi: lo esclusero dai Giochi Olimpici di Roma ’60, una partecipazione che avrebbe ampiamente meritato. Aveva vinto il titolo italiano dei 10000 metri nel 1959, stabilendo il nuovo primato italiano, 30:05.8. Meglio dire: rivinto, perche’ la prima maglia tricolore l’aveva indossata nel 1956, sulla stessa distanza. Grande attraverso i prati, soprattutto.
Il cross era il suo regno. Elenchiamo i suoi piazzamenti ai Campionati italiani di corsa campestre: quarto nel 1956, campione italiano nel ’57, a Bergamo, davanti all’atleta di casa, Franco Baraldi, terzo nel ’58, ancora campione italiano nel ’60 con quasi 30 secondi di vantaggio su Luigi Conti che ai Giochi Olimpici fu iscritto nei 5000 e fece il primato italiano in batteria, mentre Franco rimase a Brescia…a raccoliere funghi, grazie alla FIDAL, straordinario! La lista continua con i secondi posti del 1962 e del 1963, il quarto del 1964, il terzo del ’68, il quinto del ’70. E ancora:
secondo alla “Cinque Mulini” nel 1962 alle spalle di un “tale” di nome Michel Jazy; e ben quattro terzi nel ’57, ’58, ’60 e ’63. Vincitore della prima edizione del “Campaccio” nel 1957, gara che vincerà nuovamente nel 1962. Parliamo degli anni di Baraldi, di Giorgio Gandini, di Conti, di Francesco Perrone, del nascente Antonio Ambu, di Antonelli, Lavelli, Sommaggio, Francesco Bianchi, Silvio De Florentis.Franco “Poiana” Volpi incarnò, insieme all’altro fondista bresciano Albertino Bargnani, il prototipo del corridore come lo pensava, vedeva e plasmava Bruno Bonomelli. Noi che ti abbiamo conosciuto di ricordiamo con devota amicizia. Che segue è quel che dice wikipedia
Campionati nazionali
- 2 volte campione nazionale nei 10 000 metri piani
- 1 volta campione nazionale nei 3000 metri siepi
- 2 volte campione nazionale nella corsa campestre
- 1956
- 1957
- 1959
- 1960
Oro ai campionati italiani, 3000 metri siepi – 9’16″3
Oro ai campionati italiani, corsa campestre (8 km) – 25’08″2
- 1964
- 4º ai campionati italiani di corsa campestre – 27’06”
- 1972
- 7º ai campionati italiani di corsa campestre
Altre competizioni internazionali
- 1957
Oro al Campaccio (
San Giorgio su Legnano)
Oro al Cross della Badia (
Brescia)
- 1960
- 1961
Oro al Trofeo Vanoni (
Morbegno) – 30’31”
- 1962
Oro al Giro podistico internazionale di Rovereto (
Rovereto)[4]
Oro al Campaccio (
San Giorgio su Legnano)
Oro al Cross della Badia (
Brescia)
Oro al Trofeo Vanoni (
Morbegno) – 30’35”
- 1963
Argento al Campaccio (
San Giorgio su Legnano)
Oro al Trofeo Vanoni (
Morbegno) – 30’15”
- 1964
Oro al Giro podistico internazionale di Rovereto (
Rovereto)[4]
Oro al Trofeo Vanoni (
Morbegno) – 30’41”
Oro al Trofeo Vanoni (
Morbegno), gara a staffetta (in squadra con Rino Lavelli e Guerini) – 1h39’00”
- 1965
Oro al Trofeo Vanoni (
Morbegno) – 30’03”
Oro alla Scalata allo Zucco (
San Pellegrino Terme) – 37’37”[5]
- 1966
Oro al Trofeo Vanoni (
Morbegno) – 30’54”
- 1967
Oro al Cross della Badia (
Brescia)
Oro al Trofeo Vanoni (
Morbegno) – 31’06”
- 1968
Oro al Trofeo Vanoni (
Morbegno) – 31’07”
Oro al Trofeo Vanoni (
Morbegno), gara a staffetta (in squadra con Rino Lavelli e Coter) – 1h38’41”
Oro alla Scalata allo Zucco (
San Pellegrino Terme), 11 km – 52’19”[5]
- 1971
Oro al Trofeo Vanoni (
Morbegno), gara a staffetta (in squadra con Rino Lavelli e Galizzi) – 1h40’26”
- 1975
Argento al Giro di Melzo (
Melzo) – 26’26″6
- 1976
Oro al Cross della Badia (
Brescia)