(visto che il sottoscritto non guadagna con settore allenamento, ecco perchè magari troverete anche cose non di fare propaganda, cose che sui libri difficile trovare. Chi parla solo di tempi, ripetute, di carico e scarico, sei poi sicuro che conosca poi tanto bene della corsa a piedi? ispirata da un grande allenatore, da Mourinho)
L’allenamento: tanti e famosi che l’allenamento vanno a dire che è anche cosa che ha a che fare col benessere, lo star bene, del piacere, insomma, cosa anche che ha a che fare anche con la sfera intima e della psiche e dell’anima. Questa è una visione romantica dell’allenamento, carissimi, questa è solo che visione romantica se lo riferiamo alle specialità sportive. Altrimenti non si spiega il doping. Altrimenti non si spiega che un medagliato alle Olimpiadi e ai Mondiali se ne viene fuori col dire: praticare questo sport non mi piace, allenarmi per questo sport, lo faccio solo perché sono bravo, sono tra i migliori. Perché, non ne conosci anche in provincia che si son dati alla specialità della Marcia o del Decathlon, tanto per fare esempio, che visto che nel running, lì, la concorrenza era tanta, guarda caso, gli è venuta la passione di tal specialità, dove, e notoriamente, la partecipazione e scarsissima, e spesso e volentieri, anzi, quasi sempre, visto che non ci sono più di una decina di partecipanti, in premiazione si va sempre. Decina di partecipanti in tutto, che se li dividi poi a categorie, 5 anni per 5 anni, logico che fai presto, e come minimo, fare anche terzo posto di categoria. Così, al lavoro o con gli amici o i parenti o col vicinato, puoi anche dire: sono arrivato secondo, ho beccato medaglia d’argento. Chissà poi perché, ma non pensiamo male, è solo dimenticanza, chissà perché poi tralasci di dire che eravate solo in due di quella categoria. Ovvero, carissimo e carissimi e carissime, in questa situazione, siete arrivati ultimi di categoria e non secondo posto, questo a capirla. Prendete un qualsiasi campionato su pista, qualsiasi atleta (le eccezioni confermano la regola) cosa è che vanno a fare gli atleti che mirano a una buona classifica finale? Esatto, si iscrivono a quella gara, ma non a quella che gli piace di più, ma quella che, anche se non gli piace, beccano più punti. Esatto, a chi nel running, che praticare la corsa gli piace, ma non arriva mai in premiazione, cosa è che fa? Magari visto che in gare di velocità 100 / 200 / 400mt piani becca più punteggio di partecipare a un 3000/ 5000mt in pista, la cosa è logica, la scelta che vanno a fare è anche logica. Anche se non gli piace va a iscriversi a gare di velocità, questa è logica, ma che conferma anche, che l’allenamento, è cosa che non ha niente a che fare con la definizione l’allenamento romantico e che è cosa che fa bene di qua e fa bene di la e su e giù. Che diversi autori di libri danno dell’allenamento, di questa fase quotidiana inserita nella giornata vissuta dagli atleti. Perché voi pensate che qualsiasi che è bravo in una specialità poi va a gareggiare in un’altra specialità, dove risulterebbe uno dei tanti? Carissimi, guardate che di tutti i ragazzi, la cosa che gli piace di più è il calcio, qualsiasi bambino e ragazzo, se sogna, se ha dei sogni, sogna di diventare un bravo Calciatore e non un bravo Marciatore o un bravo Velocista, o un bravo dei Lanci o dei Salti. Quelli. quelle specialità, le vai a fare solo perché becchi sportina, nulla più, non le vai a fare perché ti piacciono. Lì, quelle specialità, le vai a fare perché essendo bravo, beccando spesso sportina, in questo caso medaglia, accontenti il tuo ego. Quella specialità, anche se non ti piace, è però quella cosa che tu hai modo di emergere da l’anonimato, esatto, di metterti in mostra. (e di questi tempi, l’immagine è cosa che tutti e tutte ci tengono, il consenso è cosa che tutti ci tengono, altrimenti non esisterebbe nemmeno il libro delle facce. Che pur di piacere e ricevere il famoso like, non ci pensano due volte a ritoccare le photo e le storie. Che poi, quelli e quelle più furbe, visto che se sono in tanti a seguirti è anche fonte di fama, e la fama si sa, porta anche guadagni, ebbene, i furbi e le furbe influencer pagano anche agenzie specializzate che con qualche centinaio di euri la settimana, ti fanno vedere che il tuo blog è visitato da centinaia di miglia di visitatori. Visto questo, la tal ditta ti chiama e ti dice: se mi fai mettere la mia pubblicità sul tuo blog, ti do tot. Qualcosa ne so, anche se poco, qualcosa ne so, col Torneo Podistico qualche proposta in tal senso l’ho anche ricevuta) Che pensi, che se uno è bravo a suonare la chitarra, va a suonare altro strumento? La conoscete la storiella di Ian Anderson, di quando vi ho raccontato che uscendo da un Live the Cream, ha mormorato, meglio che cambi strumento, con la chitarra al massimo potrò arrivare secondo posto. Il chitarrista in questione, esatto, Eric Clapton (Jimi Hendrix doveva ancora arrivare in Inghilterra, doveva passare ancora un paio d’anni) Ian Anderson, esatto, il leader the Jethro Tull, (visti live al palasport di Bologna e a gratis, esatto, quel giorno dei lacrimogeni della polizia, visto il casino di giovani che sì era formato e che volevano entrare, ma il palasport era di 8000 posti, e anche ammassati come sardine eravamo dentro in diecimila, ma fuori ce ne stavano altri diecimila e che volevano anche loro assistere al live. E a quei tempi, i giovani non erano i giovani di adesso, i giovani educande per bambini di asilo, con lo sguardo ipnotizzato sul loro smartphone, bravi a lamentarsi sui social, ma non a scendere in piazza. Carissimi, … non è politica, non è cultura, è solo cronaca di vita reale … esatto ispirata dalla canzone di Bennato, esatto, Sono Solo Canzonette, mentre quelle del sottoscritto? esatto, quelle del sottoscritto sono solo cazzate) e un vero genio della musica, testi e musica li inventa lui, inoltre, è capace di suonare più di una decina di strumenti, dove è il campione assoluto del Flauto Traverso. Poi, non tutti sono come Ian Anderson, c’è stato qualcuno che è proprio andato in Inghilterra a cercare il re indiscusso della chitarra è andato a casa sua a sfidarlo. Ai bei tempi, i musicisti, quelli bravi, erano tutti amici, e anche se suonavano in rock band diverse. Poi quello erano altri tempi, la minigonna, gli hot pants, la pillola, i colori e la psichedelia, le stranezze, altro mondo. Per questo noi giovani non ci si scandalizzava, (noi giovani, mentre i benpensanti quelli si, per quelli, il rock, esatto, la musica del diavolo) più di tanto se un musicista di una band miccava il biscotto nella tazza della moglie dell’altro, perché anche l’altro, a sua volta, faceva la stessa cosa con tazza di moglie di altro ancora.(aids, ma che cos’era? l’establishment non l’aveva ancora inventato, e il biscotto nella tazza lo miccavi, e senza gommino) Non stiamo a giudicare, erano altri tempi, altra vita, a quei tempi il futuro era solo che roseo, pregno di Peace Music & Love, era un bel respirare. Ebbene, questi musicisti amici, si trovavano spesso in un locale di Londra, di proprietà di altro loro amico delle rockband inglesi, e dove, sul palco di quel locale, si esibivano band in cerca di notorietà. Ebbene, una sera sul palco si è presentato Jimi Hendrix, e cosa ha fatto, una cosa che mai nessuno avrebbe osato, ha fatto una cover di una canzone di Eric Clapton, quella sera, il re della chitarra si è reso conto di avere un rivale che gli insidiava il trono. Per voi come è finita? Esatto, con Clapton che ha voluto che Jimi si sedesse li al tavolo con loro, e c’erano Lennon, Harrison, Wood, Richards, Jagger e compagnia bella, e per compagnia bella intendo anche the Groupies. Con quella sua performance, Jimi Hendrix, di colpo, sui due piedi, è entrato a far parte del gotha della musica rock inglese. Carissimi, il progresso ha cancellato quel tipo di vita, non più il divertimento al primo posto, adesso, al primo posto ci sta solo: lavoro, palanche, salute, e di sera, già a ore 20,30, in paese non circola più nessuno, tutti rinchiusi nelle loro tane, e questo anche prima del moderno Coronavirus. Quando cinquant’anni fa, e anche in paese, la vita si spegneva a ore 11,30 e non a ore 20,30. (la metafora dei tempi moderni è questa, stare in casa, tolto che il fine settimana, dove ci si va a ingolfare nei soliti posti alla moda, gli altri giorni a ore 20,30, esatto, il coprifuoco. Non son più i tempi di quando quelli di Nuvolento, e tutti i giorni della settimane di giugno e luglio ritornavano a casa al mattino presto, dopo essere stati a Salò a miccare, e a gratis, il biscotto nella tazza delle tedeschine e delle olandesine e non solo. Altri tempi) Detto questo, già ve l’avevo detto che avevo ripreso in mano la chitarra, ma visto che sono solo a livello di principiante, rimanendo seduto, la postura ti fa ingobbare, inoltre, rimanendo in quella posizione per tanto tempo, la spalla e il braccio sinistro lavorando fuori assetto, questa cosa, dopo due mesi, m’ha causato anche problema alla spalla che non ti dico, peccato, perché due canzoni mi venivano anche bene. Detto questo, avete anche capito del perché il sottoscritto, e sin da giovane, ha praticato la corsa a piedi e non suona la chitarra. Concludendo con la cazzata, il succo è questo, i più tanti praticano cosa dove sono più bravi (chi è veloce fa la pista, chi è resistente fa la maratona, chi ha qualità di scalatore, fa la corsa in montagna, non venite a raccontarmela, pochi sono a fare quello che gli piace, i più tanti fanno quello che dove sono bravi. La fortuna è quella di quelli come il sottoscritto, dove non son bravi in niente, e allora? Esatto, allora chi non è bravo in niente, può permettersi di fare e anche la cosa che gli piace di fare. Tipo il sottoscritto, più portato sulle gare di strada, su asfalto, ma visto che anche li è uno dei tanti, uno dei tanti per uno dei tanti, ecco perché vado a correre nel bosco, perché correre nel bosco di bassa montagna è la cosa che mi piace più di tutto) Visto che ho aperto con l’argomento allenamento, magari ci faccio dentro un po’ di puntate. (mauro)