(anche nel antichità, i fauni erano considerati personaggi mitici che vivevano nei boschi e si divertivano molto, spesso raffigurati con tralci di vite in testa, segno che gli piaceva il buon vino. Il loro divertimento preferito era andare allo stagno dove ci stavano le ninfe e le ninfette a fare il bagno nude, le dilettavano al suono del loro flauto dolce. A proposito di flauto, con il mio amico Paolo, il mio vicino, stiamo imparando i primi rudimenti di suonare il flauto dolce. Lo so che ve ne può fregar di meno, che ve ne frega un .zzo, e non il kazoo, che è altro strumento musicale da prendere in bocca e soffiare)
Dal suo sito internet, Martino, dice che, le persone felici ci sono, esistono, per Martino, le persone felici ci sono, e esistono e sono gli ultratrailmanrunner uomini e donne, quelli che conducono una vita a basso impatto ambientale, anzi, i più felici di loro, sono proprio quelli che vanno a integrarsi con la natura. (esatto, non sono quelli che hanno tante palanche e che passano le vacanze nei resort e negli hotel) Diciamo che, per il sottoscritto, la parola felicità è parola grossa, che felici è parola grossa, molto grossa. Esatto, per il sottoscritto, la felicità va a momenti, esatto, non è duratura e dipende da situazioni passeggere, non permanenti. Detto questo, meno hai bisogno delle cose che propone la pubblicità televisiva, solo che aggeggi fabbricati che donano comodità nella vita materiale, (ma che la felicità è solo fatta di energia spirituale, e condizione della psiche, vedi la mamma del piccolo Gioele. Esatto, niente a che vedere con oggetti materiali, esatto, la felicità sta nel compiere azioni gratificanti e non nel possedere, di vedere quante cianfrusaglie si ha accumulato nei cassetti della vita. Vi ricordate della storiella che avevo raccontato? di quello che a cinquant’anni aveva delle grandi difficoltà erettili? esatto, di quello “che era stato costretto dalla sua psiche” a regalare alla moglie quei aggeggi che donano gradevoli e stimolanti e piacevoli vibrazioni, esatto, perchè a quello che non gli tirava più il cuco. La scena di quello che prima di andare alla visita da l’andrologo, apriva i cassetti di casa, vedeva di tanti aggeggi e oggetti e non si ricordava più dove li aveva comperati e nemmeno perchè li aveva comperati. Ben altre sono le cose della vita, altro che i moderni aggeggi tecnologici di w il progresso, di w il consumismo) Detto questo, meno hai bisogno di oggetti e aggeggi materiali, (meno schiavo del consumismo) esatto, meno hai di che lamentarti. Non è di un filosofo o di nuova moda di filosofia new age, ma è frase di un certo Leonardo Da Vinci, il quale, diceva che, la persona più ricca non è quella con più denaro, ma invece, la persona infinitamente più ricca è quella che per vivere ha meno bisogno di denaro. (esatto, procurarsi denaro comporta sempre qualcosa da fare, lavorare. Che vuol anche dire che a fare e a lavorare e a rispettare obblighi e regole è causa e una delle fonti primarie di stress, dopo problemi di salute) Anche secondo Martino, c’è una bella differenza tra stradisti e maratoneti e pistaioli e gli ultratrailmanrunner. Per quanto riguarda il correre a piedi, tanti che corrono per star bene, per il fitness, per la forma fisica, per la competizione, per vincere, per il successo. Per gli ultratrailmanrunner? esatto, non è così. Per loro, per gli ultratrailmanrunner, è il loro modo di vivere, e di intendere la loro vita. Che faccia bene o male alla salute, non è cosa perché lo fanno, esatto, correre nel bosco è il loro modo di vivere. Esatto, è la loro natura, un ritorno a la natura primordiale degli albori della comparsa de l’uomo sul Pianeta Terra, il vivere in simbiosi con la natura. Per la maggior parte delle persone, anzi, per quasi tutti gli homo sapiens, il modo di vivere di questi ultratrailmanrunner, è un vivere disagiati, senza comodità, lo vedono solo che vita povera, senza soddisfazioni, uno stile di vita solo che pieno di disagi e poche comodità, quelle comodità alle quali è diventato dipendente di esse l’homo sapiens addomesticato. Esatto gli ultratrailmanrunner, per vivere felici, hanno bisogno di poco, di molto poco, e specie, di pochi aggeggi e di w le comodità. (del mitico Krupicka la frase: occupo molto poco spazio al mondo, tutto quello che ho ci sta nel bagagliaio di un’auto) Esatto vivono di pochissimo (già c’era stato 50’anni fa chi auspicava una società di esseri umani che trovasse la felicità nelle cose semplici e rispettando la natura, esatto, il mitico movimento hippies, esatto, quelli dei capelli lunghi e le donne col fiore tra i capelli) esatto, mangiare quel che c’è, quel che si trova in natura, fare tanta attività motoria, che di correre ore e ore e in mezzo alla natura è anche cosa che fa star bene. E che ci perdi? A dimenticavo, ci perdi le trasmissioni tv con giochi e quiz a premi, ispirata dalla canzone di Guccini: Dio è Morto, a sua volta ispirato dalla poesia di Ginsberg, il poeta riconosciuto della generazione hippies, la poesia Howl, L’urlo. (detto questo, si va da un’estremità a l’altra, la vita non può essere racchiusa tutta dentro il solo correre a piedi, la vita di una persona, delle persone, non è solo che correre a piedi o avere degli aggeggi tecnologici alla moda. Nella vita ci sta anche di formare una famiglia, crescere dei figli, fare sesso e specie, meglio se occasionale? arredare casa, andare a ballare, ritrovarsi al bar con gli amici e le amiche, leggere, andare al cinema, imparare a suonare uno strumento musicale, fare sport di squadra e non solo sport solitario, e chi più ne ha più ne metta) Detto questo, a mio parere che non è assolutamente autorevole, sia gli uni, i bipedi del consumismo e sia i bipedi dei boschi, non hanno ben compreso del perché siamo venuti a abitare il Pianeta Terra. (dove la cosa più importante della vita è quello che di concreto fai per gli altri? e anche rispettando la natura? che devono godere anche le future generazioni? e non solo gli homo sapiens del tempo corrente? Esatto, ispirata dalla vita di Gesù) Esatto, qualsiasi ultratrailmanrunner, logico, compreso le donne di questa specialità, amano sudare, non si lamentano del faticare, che è sempre un faticare tenuto sotto controllo, esatto, un allenamento che insegna a sopportare sempre più e meglio la fatica. Esatto, sono atleti, uomini e donne che nella bella stagione, girano i più bei posti immersi nella natura e mangiano e dormono spesso in un furgone, esatto, un furgone, spesso non attrezzato, diventa per sei mesi la loro casa. Dormire a l’aperto e per tetto un cielo di stelle e lavarsi al mattino con l’acqua gelida dei torrenti, chi non l’ha mai provato, non sa cosa s’è perso e cosa si perde. (bei tempi, i tempi della tenda in Gaver) Ma la pubblicità televisiva di w il progresso ci dice che, facendo leva sulla comodità del non sudare, (che sudare è cosa che l’homo sapiens ha sempre cercato di schivare come fosse una malattia o cosa da poveri, non certo cosa da ricchi) la pubblicità televisiva dice che, la vita quella più bella non è quella li dei ultratrailmanrunner, ma quella che: belle auto, bei vestiti, anche uno alla settimana, belle seconde case con tanto di vasca idromassaggio, bei gioielli, viaggi a l’estero, feste in discoteca. Esatto, la pubblicità televisiva dice che queste sono le cose che rendono più felice una persona. Una pubblicità martellante, che pensa te, riesce nel suo intento di trasformare gli uomini e le donne in grandi lavoratori, in modo poi, di diventare accaniti consumatori. Ma poi, scusate, chi fa più bei viaggi degli ultratrailmanrunner? Chi va a dormire in una tenda o in sacco a pelo nei posti più belli del Pianeta Terra? Chi non fa gli schizzinosi e per pranzo si adattano a mangiare quel che trovano in natura e non vanno al supermercato a spingere un carrello per poi riempirlo di tutto e la metà dopo un po’ magari viene buttata via? Gli ultratrailmanrunner non viaggiano con gli aerei, (il mezzo di trasporto più inquinante) esatto, viaggiano con le loro gambe. La loro pelle è segnata dal sudore e dal sole, ma vedi che non è l’aspetto malato di chi si abbronza con le lampade e va a mangiare nei fast food. Per certi versi sono come dei primitivi moderni, tutto quello che fanno lo fanno in autosufficienza. Viaggiare, mangiare, dormire, vivere, tutto in autosufficienza, senza bisogno di nient’altro. Esatto, la tua vita sono le storie che puoi raccontare, e gli ultratrailmanrunner di storie da raccontare ne hanno tante e tante. Il grande dono degli ultratrailmanrunner e anche le donne è quello di trasmettere, a chi gli sta vicino, (non il tal nuovo e moderno Coronavirus) di trasmettergli un po’ della loro felicità. Esatto, parla un po’ con loro, ti accorgeresti del gran dono che hanno di rendere felici le persone che gli son vicino. (… se vi fermaste un po’, con loro parlar, vi accorgereste che non hanno fatto del male mai … ispirata dalla canzone Come Potete Giudicar, esatto canzone della mitica band italiana: I Nomadi) Molto difficilmente si sentirà un ultratrailmanrunner a sentirlo parlare e dire della fatica o della stanchezza, esatto, il lamento, il lamentarsi non sta nella filosofia della filosofia ultratrail. Correre è cosa non obbligatoria, è di tua scelta, se si va a correre, a che serve poi, che senso ha a parlare di fatica e di stanchezza? e per una cosa che si è scelto di fare e senza essere obbligati? Se un runner lo senti a parlare di tempi, di scarpe, di ripetute, di allenamento, di tecnica di gare, esatto, non sentirai mai un ultratrailmanrunner a parlare di queste cose (chi parla sempre di calcio, di calcio, conosce molto poco. Non serve dire di chi è la frase, esatto è frase del tal famoso allenatore di calcio) Ci sono runner che sono presi dal nuovo modello di smartphone, della tal nuova applicazione, rimangono meravigliati fin dove è arrivata la tecnica e vogliono possedere subito l’ultimo modello, rimangono stupiti dagli aggeggi del consumismo che risparmiano il camminare con le proprie gambe, hanno orgasmo al vedere le belle e moderne fabbriche robotizzate (incrementare il consumismo è da intelligenti? Date voi la risposta) loro no, gli ultratrailmanrunner no, loro, rimangono rapiti e estasiati alla vista di un fiore, a loro piacciono e son contenti delle cose semplici, rimangono rapiti dalle bellezze che si trovano di natura, non di fabbrica (vi ricordate di quando vi avevo raccontato della bella ragazza escursionista che avevo incontrato sul scb530 intenta a osservare un cespuglio, che gli avevo domandato: che cosa stai guardando? E lei: guarda che bel fiore che c’è in questo cespuglio, e il sottoscritto: si è un bel fiore ma mai bello quanto sei bella tu) Quel che ama di più un ultratrailmanrunner è il sentirsi libero di vivere la sua vita e non sentirsi schiavo delle convenzioni. La loro è una vita, per certi versi, è vita passata tanto tempo in modo selvatico e in solitario, cosa questa che, mal si concilia con affetti e famiglia, difficilmente li trovi con legami stabili e specie con una donna, tanto meno con una moglie e a crescere dei figli. Che se poi gli piacerebbe di seguire la loro passione, il risultato sarebbe quello di fare una vita che non renderebbe contenti nessuno dei due. Esatto, gli ultratrailmanrunner, non perderebbero mai la loro idea libertà, (esatto, le passioni anche se a volte le puoi tenere a freno, non le puoi soffocare per tanto tempo, viene il giorno che spezzano le catene e si riprendono la loro libertà) vogliono essere parte della natura, la rispettano e anche se a volte la sfidano, ma, senza mai sopraffarla (tipo come fa l’homo sapiens di w il progresso?) Ma bisogna per forza fare 150km di corsa a piedi, e nel bosco, per esser persone felici? Sicuro che no. Però, questi ultratrailmanrunner, e proprio grazie alle loro corse a piedi nei boschi, vedono posti magnifici e stupendi e meravigliosi, che tanti e tanti di noi, vedono solo in cartolina, nelle fotografie o nei documentari. E sicuramente gli ultratrailmanrunner sono persone felici, perché si accontentano di poco, (chi si accontenta gode) di quello che trovano in natura, accettando le regole non di burocrazia, ma le regole naturali di Madre Natura. Respirano il ritmo delle stagioni, amano la natura e dalla natura sono ricambiati di amore. Il loro correre in mezzo al bosco, e ogni giorno, gli fa scoprire sempre qualcosa di nuovo e di bello. La loro vita è in continuo movimento, oggi qui, domani la, dopodomani chissà. Nel fare il giro nel bosco, oggi, hanno visto qualcosa lassù, domani, andranno a vedere, la loro curiosità di esplorare di conoscere i posti e sempre nuovi, è la molla che non li fa mai smettere di correre, ..’fancu.. la fatica e la stanchezza. Esatto, vivere senza catene. Alla prossima sbrodolata. (mauro)