Ancora senza ispirazione pervenuta, il sottoscritto per forza di cose ancora una volta va a far vedere come la pensavano e la vedevano quelli dall’altra parte delle barricate, dall’altra parte de l’establishment, di quando in piazza non ci andavano sardine merluzzi & affini. In pratica è ancora la cover di una canzone dei grandi e mitici Luporini & Gaber. Che secondo il sottoscritto ispirata da una vecchia canzone della metà degli anni n’60 del grande e mitico Guccini. Intanto che inizio a sbrodolare la cover ricamata, mi sorge spontanea una domanda, una domanda che nulla c’entra con la cover della canzone. La domanda è questa: due primavere fa in televisione la hit era la canzone L’ALTA VELOCITA’ TORINO/LIONE, un anno fa era, ai primi posti era la canzuncella dello SPREAD, questa primavera era salita ai vertici della hit parade delle notizie televisive era per un breve periodo, per un paio di settimane si era classificata al primo posto della hit parade delle utili e preziose e informative notizie televisive, la canzuncella del PIPISTRELLO. Ecco, come mai non se ne parla più del pipistrello? non fa più notizia? vi ricordate di come la colpa di questa tragica situazione mondiale era stata fatta ricadere su uno dei più piccoli mammiferi volanti, che non potendo parlare e dunque non potendo discolparsi, raccontando come è stata la storiella, ma quella vera però. Ah, mi dici che il pipistrello non era una canzuncella? che era una barzelletta? e che la canzuncella è quasi 1 anno che è in testa alle classifiche mondiali, la canzuccella Covid 19, e chissà quanto tempo ancora? sai che non so, sai che penso che adesso la canzuncella dei vaccini anti Covid 19 non ci metterà molto a arrivare in vetta alla classifica. E se avesse ragione il prete di Radio Maria? che questo è la prima parte di un progetto studiato nei minimi particolari? Che metti che qualcuno, quelli che gli fa comodo la globalizzazione, anche quello è un tassello del progetto? nel senso che, e ispirata dalla canzuncella After the Gold Race, la Regina Aliena, non è che viene a comandare e con il mondo, il Pianeta Terra diviso, però le cose stanno andando per le lunghe, adesso gli alieni hanno fretta, quale miglior scusa di vaccinare un mondo intero per assopire le menti e volgerle ai propri comandi? esatto, meglio di un grande vaccino studiato a hoc, in grado, ti diranno, di curare prossima nuova inventata pandemia, tutti a farsi vaccinare, tutti a farsi sottomettere. E se avesse davvero ragione il prete di Radio Maria? che adesso, che il prete sia uno dei pochi che c’ha visto dentro giusto e che abbia davvero ragione? Che invece questa è stata solo una prova tecnica di come risponderebbe la popolazione mondiale a l’invito di farsi tutti vaccinare, con la scusa della salute. Sai che come spesso si dice, la realtà supera a volte o spesso anche la fantasia. Ma, e chiudo con la sbrodolata delle considerazioni di notizie apprese in televisione di questo tempo, ecco che vado a pubblicare la cover della canzone di Luporini & Gaber, la canzone LA RAZZA IN ESTINZIONE, che poi è la generazione del sottoscritto, esatto, quelli del ’56, però solo una piccolissima parte, perchè non tutti, anzi, la maggioranza dei nostri coscritti ci considerava dei pezzenti che avevano scelto di salire sul carro sbagliato. Esatto, tanti miei coetanei a pensare solo al proprio vantaggio e personale. Dicevo di quella generazione, adesso in estinzione, noi del ’56 eravamo i bambini, dove grandi maestri e padri erano tanti e in tutto il mondo, e tra questi, esatto, anche Guccini, Gaber e Luporini. Si può dire, e senza tema di smentita, che il ’56 di quella parte, quelli della parte sul carro degli emarginati sono stati gli ultimi fiori sbocciati di quel periodo. Esatto, una generazione in estinzione, e meno male dirà qualcuno? Esatto, adesso ben altre generazioni, imbambolate da sardine, merluzzi, e schermi e social virtuali. Ma ecco la cover della canzone LA RAZZA IN ESTINZIONE, e ricamata dal sottoscritto. Non mi piace la finta allegria non sopporto neanche le cene in finta compagnia e coi giovani di certe mode sono intransigente di certe canzoni amo le trasgressioni e non me ne frega niente se son canzoni che non piacciono alla gente. Sta di fatto che mi sono scassato e mi sono anche un po’ annoiato specie di chi usa la televisione per far la sua morale e in barba agli ultimi e solo per salvarsi il patrimonio, la successione, la comodità de l’eredità ai figli a gratis, regola fondamentale di questa magnifica morale (solo il principino può diventare re? non è privilegio? è benedetta regola morale?) esattamente come un contratto prematrimoniale. Ma non mi piace nemmeno chi troppo sbandiera il solidale e che di lavoro fa il professionista del sociale, ma chi in televisione sui giornali e nella vita specula su le disgrazie è un vero criminale. Purtroppo più nessuno che s’incazza, siamo diventati un’altra razza, la nuova e moderna digitale razza. Chi per il nostro bene si è inventato il movimento, diventato un partitone, è diventato un gran bel buffone. Ma forse sono io che faccio parte di una nociva razza e meno male che siamo in estinzione. La mia generazione ha visto le strade, le piazze gremite di gente appassionata illusoriamente sicura di ridare un senso alla nostra vita, a ogni vita. Ma ormai son tutte cose del secolo scorso la mia generazione ha perso. Generazione digitale batte generazione analogica 10 a 0, cd batte vinile dieci a zero. Non mi piace la subdola e camuffata informazione odio anche i giornali e la televisione. La didattica, l’indottrinamento a distanza riservato agli studenti e alla massa mi pare una grande idiozia. La fila coi panini e la famosa bibita gasata davanti ai musei mi fa solo che malinconia. E la tecnologia digitale ci porterà sicuro lontano. (spero che avete ragione, spero che non diventi come il pipistrello, esatto, una barzelletta) Ma intanto non c’è più nessuno che sappia l’italiano, si scrive a geroglifici con lo smartphone esattamente come un vetusto egiziano. C’è di bello che la scuola si aggiorna sempre e con urgenza coi nuovi quiz ci garantisce la nostra ignoranza. Non mi piace nessuna ideologia non faccio neanche il tifo per questa falsa democrazia che di gente che ha da dire ce n’è tanta, tanto, esatto, la qualità non richiesta è il numero che conta. E anche il mio paese mi piace sempre meno non credo più allo sbandierato ingegno del popolo italiano dove ogni intellettuale fa opinione solo se va in televisione, ma se lo guardi bene, lo vedi, è solo il solito coglione. Ma forse sono io che faccio parte di una analogica razza in estinzione. La mia generazione ha visto migliaia di ragazzi pronti a tutto che stavano cercando magari con un po’ o tanta presunzione, di cambiare del mondo la brutta situazione. La mia generazione è l’unica che può raccontare di come è stata dura di lottare per cambiare, contro chi aveva le macchine per stampare (logica, si intende stampare denaro) Ai nostri figli e alle nostre figlie possiamo raccontare la storiella con orgoglio e senza alcun rimorso, esatto, raccontare del perché quella generazione, la mia generazione ha perso. Non mi piace il mercato globale che è il paradiso che fa fare palanche, però, solo a ogni multinazionale. E un domani state pur tranquilli ci staranno sempre più tanti poveri e più tanti ultimi e più tanti emarginati e sempre meno benestanti fortunati, ma grazie alla televisione, esatto, tutti quanti più imbecilli. (e tu, caro mio coscritto, da furbo, non tirarmi fuori la storiella di Alberto Manzi, che con la televisione e proprio grazie alla televisione ha tirato fuori da analfabetismo milioni e milioni di italiani. Esatto, ma tu non sei Alberto Manzi, anzi, che fai vedere solo che sei di parte, che sei andato dietro alle palanche di quell’altra parte. Che Alberto Manzi ha scritto il libro Orzowey ancora prima che noi due nascevamo. Che ti fa comodo, che non ti dice niente la storiella del suo Orzowei? esatto, Alberto Manzi, l’opposto di quel che sei diventato adesso tu, gran bel testimonial in mano a l’establishment) E adesso immagino un futuro senza ritorno, senza alcun rimedio per l’umanità (che abbandonato il ritmo del tempo e delle stagioni, scavalcato e soggiogato le leggi di Madre Natura diventerà una massa di quindici o venti miliardi di individui, come uno sciame di cavallette, tutti quanti sulla terra a consumare, costretti a consumare. Ma una volta che non c’è più niente da consumare, che una volta che è stato divorato di tutto? come è che la mettiamo? I vecchi dicevano, la misura dura. La vita e la morte andavano a braccetto, chi moriva lasciava posto a una nuova vita, in un ciclo naturale. Madre Natura aveva inventato le malattie per questo, Madre Natura non aveva mica inventato le malattie così a caso. Poi, qualcuno ha voluto sfidare Madre Natura, ma la lotta è ancora lunga, c’è più tempo che vita, voi come pensate andrà a finire, dico a voi delle nuove generazioni, esatto, che siete le generazioni più penalizzate, che i vostri nonni vi hanno penalizzato. Per questa situazione dovete solo che ringraziare i vostri nonni, quelli del benessere, della comodità) che l’individualismo è diventato la sua peculiarità (che in un prossimo futuro, e già dalla nascita, sarà diventato obbligatorio, non il vaccino, ma impiantare, e d’ufficio un chip sotto pelle al neonato. Non un nome scelto dai genitori. Ma nome tipo un codice fiscale, fatto di numeri alfanumerici, esatto, non più la carta d’identità. Solo e diventati delle persone ancora con un corpo e delle braccia, solo per lavorare e consumare? ma senza più cervello per ragionare? e senza più un cuore che sappia amare? datevela voi la risposta) Ma questa sbrodolata è un’astrazione, un’idea del futuro di chi appartiene a una razza che fortunatamente per l’establishment, una razza in estinzione. -continua- (mauro)