Siamo arrivati a giovedì, quasi ci siamo, non va più a mesi e nemmeno a settimane, va a pochi giorni, va a poche ore. Ecco che il primo giro di valzer de la debuttante sorellina è e finalmente stato completato, e chi conosce cosa si intende per ballo e cosa si intende per la sorellina, esatto, sa di cosa si parla. Ecco che la sbrodolata di oggi è un quasi tutto un copia incolla da un sito che parla de le Chiese di Salo’. Dove che facciamo campo gara, è li al piccolo e leggiadro borgo ai piedi de la Chiesetta di S.Bernardo. Il leggiadro e piccolo borgo di Serniga da dove si gode di una bellissima vista è raccolto entro la corona di monti che vanno dal S. Bartolomeo al Pizzoccolo, è piccolo borgo che cresciuto ai piedi de la graziosa chiesetta di S.Bernardo e che lo sovrasta e lo protegge. Tutt’intorno si estende quel suggestivo ambiente gardesano che il letterato Jacopo Bonfadio, di ritorno da Padova verso la metà del Cinquecento, descrisse ricco di “aranci, limoni e cedri, de’ boschi d’ulivi e lauri, e mirti, de’ verdi pascoli, delle vallette amene e de’ vestiti colli, e de’ rivi e de’ font”. Egli commentò cotanta bellezza con parole rimaste famose: “Non aspettate che vi dica altro, perchè questa meravigliosa opera di Madre Natura, è infinitamente bella e incantevole, che non ci stanno abbastanza pagine per descrivere il paradiso. (questo pienamente d’accordo con il Bonfadio, però, per i runners e le runners è più su, più in alto che ci sta il paradiso, più su, direzione Bagnolo e verso passo Anguine e Fonte Manni, che in photo e Cascina Trat, che è il giro che facciamo con la gara, il giro è un vero paradiso per chi gli piace di correre ne la natura. Siamo a correre tra due meravigliosi parchi regionali, il Parco di Valle Sabbia e il Parco Foresta Alto Garda Occidentale)
Lo storico bresciano Paolo Guerrini, a proposito di Serniga, ha lasciato scritto che «La storia religiosa e civile di questo altopiano risale al sec. VIII come quella dell’altro vicino altipiano di S. Michele, in Val di Sur, sopra Gardone» (e la gara qui è in calendario esattamente il mese dopo, a sabato 11 marzo). I documenti dei sec. IX e X del monastero di S. Giulia ricordano le antiche possidenze di questo monastero intorno a Salò, e fra queste si trova la corte di Cervinica che corrisponde all’attuale nome di Serniga e che tal nome dato a questo posto fa pensare all’esistenza di cervi vaganti nelle foreste del monte S. Bartolomeo (dove si gode questa visuale che in photo) e che dovevano attirare la passione della caccia grossa dei notabili longobardi. Il famoso “Polittico”, purtroppo incompleto, che descrive minutamente i redditi delle possessioni monastiche di S. Giulia, e dopo la descrizione dei possedimenti nel territorio delle Valli del Marmo (tra questi possedimenti ci stanno quelli di Nuvolera e di Nuvolento e di Paitone. Capito i frati, col Vangelo che 90% esalta la povertà, loro, i frati, invece accumulavano e accumulavano e come che accumulavano, il commercio de la salvezza eterna, il commercio de la spiritualità, l’abuso e lo sfruttamento de la credenza, più che altro ignoranza? popolare.Predicavano la spiritualità e però in cambio volevano la concretezza la materialità? che non disdegnavano le palanche, ma meglio, più contenti se gli intestavi terreni, palazzi, case e animali di allevamento?) mette anche i possedimenti dei frati e che avevano li a Serniga. Che descritti come in “curte cervinice”, possedimenti consistenti in due case e due camminate, redditi abbondanti di vino, di olio, di grano, di animali domestici, di maiali che dovevano essere dati al monastero dai nove “prebendarii” che coltivavano quei fondi di proprietà dei frati. Altre strutture altomedievali sono emerse in tempi recenti. Sempre in epoca medievale esisteva, a quanto registra Paolo Guerrini, un mulino e una “Silva infructuosa” nella quale i contadini potevano liberamente tagliare legna per usi domestici e per la locale piccola attività artigianale delle scandole. (le caratteristiche tegole fatte di legno)
Sono note anche le osterie di Serniga: “La Crocetta”, chiusa qualche anno fa, e la “Montesei”. Di rilievo il “Conventino”, (con il campo gara siamo vicinissimi Al Conventino) nel quale furono trovati affreschi di buona fattura raffiguranti la caccia. Interessante, nei dintorni, anche la cascina “Sale”. A valle della frazione, sulle sponde del Barbarano, frane ripetute hanno richiesto provvedimenti di regimazione idraulica anche in anni recenti.
All’interno dell’abitato sussiste il fabbricato già adibito a scuola elementare e un’antica sorgente zampillante entro una caratteristica nicchia.
La vita religiosa di Serniga si è svolta sotto la protezione di S. Bernardo, invocato dalle popolazioni contadine per lo più appartate su alture. La viva devozione al Santo è confermata dall’antica sagra del 24 agosto, (ma non fanno un po’ di confusione? nel senso che credevo che a tal periodo di agosto più che altro è S.Bartolomeo che si festeggia, o no? che magari confusione per via che S.Bartolomeo la sua Chiesetta è li a solo 2km?) un tempo frequentata dalle popolazioni circostanti, citata dallo storico Bonfadio in un’opera del 1569 e dal Cattaneo nel 1719 (che l’aveva descritta una “bellissima” sagra). La chiesetta di S. Bernardo di Chiaravalle, appartenente alla Pieve di Salò ed in curazia della stessa, venne resa autonoma per decreto di S. Carlo Borromeo nel 1580. Più recentemente a Serniga venne unita anche la parrocchia di S. Bartolomeo. Sul territorio di pertinenza della parrocchia funzionò, per alcuni anni, un seminario di Padri Trinitari. Venne ufficiata, fino a qualche tempo fa, dai Padri Piamartini di Maderno. Attualmente dipende dalla Chiesa di S. Maria Annunziata di Salò.
Nel 1717 la chiesa era dotata di due altari dedicati rispettivamente all’Immacolata Concezione ed alla Madonna del Rosario. (che in photo) Entrambe le pale sono opera del pittore benacense Andrea Bertanza, morto in occasione di quella peste che, nel 1630, non aveva risparmiato nemmeno i paesi della Riviera Bresciana. La prima paletta, olio su tela da cm. 125×185, rappresenta l’Immacolata Concezione, l’esaltazione dell’Eucaristia, un Santo Vescovo e Santo Stefano.
Alcuni dettagli plastici, come il volto paffuto di Maria e i panneggi più pesanti, fanno pensare alla mano di un collaboratore del maestro.
L’altra teletta ad olio, da cm. 130×160, rappresenta la Madonna del Rosario, con S. Domenico e Santa Caterina da Siena. Il dipinto, in pessimo stato di conservazione, è replica parziale della Pala di analogo soggetto conservata a S. Felice del Benaco. Di quest’ultima è riportato il nucleo centrale. Questa tela è indicativa del successo riscosso dal prototipo e tale da sollecitare la locale Confraternita del Santo Rosario a commissionare al Bertanza questa Pala quasi identica, ma meno complessa perchè priva dei quindici misteri del rosario e, quindi, meno onerosa per le tasche degli iscritti.
L’esecuzione di entrambe le opere è da ascrivere agli anni ’20 del 1600.
La chiesa presenta un terzo altare, con statua di Madonna col bambino. Esiste anche un piccolo battistero in nicchia. Sopra il battistero, una lunetta (olio su tela) rappresenta il battesimo di Gesù nel Giordano. Attualmente la tela è collocata nella cappella del Battistero del Duomo di Salò. I tre altari sono decorati con stucchi policromi di discreta fattura. Un’altra tela, di discreta fattura, era collocata sulle pareti della chiesa. Le tre opere, per motivi di sicurezza, sono state ritirate e sono conservate presso la Canonica del Duomo di Salò.
Poco distante da Serniga sorge, in luogo ameno ed mt. 469 s.l.m., in una valletta appartata sita in località Bagnolo, il santuarietto della Beata Vergine di Bagnolo o Madonna del Buon Consiglio. (e col giro ci passiamo proprio su i piedi) La chiesetta è citata negli atti della visita pastorale del 1684.
A Serniga, ubicata in fregio alla bellissima strada panoramica collegante Salò a Gardone Riviera, lungo un sinuoso percorso asfaltato realizzato dopo la seconda guerra mondiale e snodantesi su dolci pendici degradanti a lago, esisteva una stazione termo – udometrica facente capo all’Osservatorio Metereologico di Salò, costruito nel 1877 per iniziativa dell’Ing. Carlo Gritti, col concorso dell’Ateneo di Salò e dell’Opera Pia “Carità laicale”. 1 ABBRACCIO (mauro)
Aggiornamento tesserati
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scadenza |
atleta |
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turchetti davide |
27/02/2023 |
bianchetti alessio |
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