giro di selvapiana (la bella montagna addomesticata)

Ecco che ieri mattina con Al siamo stati a vedere un giro in città, il giro che va a sostituire la gara quella che si doveva fare in castello di Brescia, dove la burocrazia ci consiglia di lasciar perdere, e per via che non abbiamo volontari e dentro al Castello di Brescia, perchè da scordarsi di fare segni e sia anche solo che di farina bianca. Ecco che allora ieri mattina siamo stati a fare un giro che pensato e tracciato da Al, un giro su vialetti e ciclabili da le parti di San Polo, dietro a la Questura. Questo che probabile che il palinsesto del calendario a agosto cambia un poco. Dove a agosto, confermato che il 2 di agosto a Manerba per la serale gara GOLFO DI MANERBA RUN by NIGHT. Il 9 di agosto dovrebbe diventare la gara più veloce di quest’anno, la gara PALESTRA CALIFORNIA RACE, dove per l’occasione ci starà anche il finale riservato alla GUEPARDA & GUEPARDO del Torneo Podistico 2024. (li a la California, visto che, di punto in bianco sono sorti problemi a far tal gara li nei pressi del negozio Forrest Gump) Esatto, il 9 di agosto due gare, una in linea e una gara conosciuta come AMERICANA, la gara a sprint, dove a ogni breve giro ci starà da fare uno sprint, e dove che a ogni giro ci starà eliminazione di chi a passare nelle ultime posizioni. Nel senso che diventerà, 200mt in scioltezza, poi la safety bike aumenterà la velocità e ci staranno i 200mt da correre e da sprintare li sul traguardo in velocità, quel che conta è di NON passare da la linea del traguardo ne le ultime posizioni, esatto, che vorrebbe dire eliminazione. In pratica, sono 400mt al giro, 200mt in scioltezza e 200mt in velocità, e questo ripetuto per n°8 volte, che vuol dire 3,2km in tutto. Dopo logico che chi già a la gara prima, esatto anche a gareggiare alla PALESTRA CALIFORNIA RACE, di 7km, sommati i km a fine delle finite gli diventano 10km in due gare. Non è la prima volta che il sottoscritto organizza gare di questo tipo, intendo due gare in una sera. E dove spesso e volentieri chi andati in premiazione a la gara lunga, subito dopo andati in premiazione anche a la gara dopo. Dopo è anche vero che chi a impegnarsi solo a una gara, quella dove si sente più portato, di logica che più avvantaggiato. Per dire, a un anno, forse a anno 2007, con la Corrida di Nuvolento, giro di 7km, dopo, mezz’ora dopo de l’arrivo de l’ultimo partecipante del giro lungo, dopo avevamo dato il via a altra gara, il via al MIGLIO di Nuvolento by night. Dove che la Dorina Salvi, oltre che a beccare il premio ne la gara lunga, aveva beccato anche la busta ne la gara corta, quella del MIGLIO. Ma non è stata l’unica a fare due gare e a beccare a tutte e due le gare. Però, la Dorina, è stata l’unica che era venuta a ringraziare il sottoscritto per averla fatta gareggiare due volte la stessa sera. Invece venerdì 16 agosto, in programma la gara REMEMBER FRANCO VOLPI RUN TRIBUTE, ritrovo in Maddalena alta. Per quanto riguarda altra gara quella del venerdì 23 agosto, ma verso a fine agosto imbrunisce presto e meglio spostare di data il RALLY DEL BOSCO e al suo posto ce ne mettiamo altra? Ma probabile che il Rally Del Bosco lo metteremo in calendario a domenica 25 agosto. Dopo, il 30 di agosto, la seconda edizione del GIRO DELLE CAVE. Ecco che, visto due gare in vicinanza li a San Polo non mi ispirano più di tanto, questo che l’altro giro a San Polo appena si libera una data ci mettiamo dentro il nuovo giro di Al, e dove che premiamo la COMBINATA BRIXIA 4FOUR WAY RUN. Questa è di sicuro che premiamo i primi dieci punteggi. Dove di sicuro, la natura delle dieci premiazioni, esatto, avete indovinato: abbigliamento sportivo e quant’altro. Ecco che partendo da il giro fatto ieri con Al, adesso diventa lunga di sbrodolare del GIRO DI SELVAPIANA. Ecco che visto che sbrodolato del giro di ieri mattina in città in compagnia di Al, ecco che sottomano un libro che parla de gli albori de la conoscenza de la montagna e per passatempo. Un libro che parla dei primordi de le passeggiate in montagna e a andare dopo a diventare anche escursionismo per diletto e anche arrampicata per diletto. Il libro, che logico, riassumo a parole mie quel che leggo da tal libro, sai non vorrei andare incontro a permalosismo. Bisogna tornare indietro di 1 secolo giusto giustento, tornare indietro di 100 anni. E ecco, quel che segue dopo è quel che diceva un operaio di fabbrica a la catena di montaggio, quel che diceva a proposito de la montagna. Ebbene cento anni fa era nata una associazione e che gli associati erano tutti operaio e operaia, esatto, i famosi proletari e le famose proletarie. (proletario, parola andata in disuso?) Proletari e proletarie alienati e alienate dove spesso e volentieri in un lavoro di fabbrica ripetitivo, la famosa catena di montaggio. Ebbene, spesso e volentieri e per non star a pensare troppo a la loro situazione di proletario e proletaria, per dimenticare tal situazione ricorrevano a l’alcool. Esatto, specie usi a tracannare il vino da le bottiglie (e a quei tempi sicuro che il vino era più buono e genuino di quello che si beve adesso. Mia mamma me lo ricorda sempre, che il vino che faceva mio nonno, quello si che era vino buono. Nel senso che dietro casa abbiamo un orto e ai tempi avevamo giù un vigneto. Detto questo, quel che adesso poco cambia, esatto, adesso invece del vino sai quanti che fanno uso di cocaina. Ma non sono più i proletari e le proletarie, nel senso che la cocaina costa, costa più de la bottiglia di vino, e poi il vino non è così attraente come la cocaina, sai a dire ho bevuto una bottiglia di vino o di dire mi sono sniffato una striscia di neve, o dire sono stato a annusargliela a bianca signora. Esatto, sai la differenza, esatto, anche per via di rovinarsi la salute, dopo cento anni, anche nel modo di rovinarsi la salute è cambiata la moda) Ebbene, visto la grande diffusione del vino tra gli operai e le operaie (che quanto al sottoscritto e a Guccini, per noi, il bicchiere di vino ci piace, che dopo il sottoscritto erano più che altro i liquori, quante volte lo portavano a casa a spalle e perchè non si reggeva più in piedi da i liquori ingurgitati, li erano altri tempi e altre storie … mi piace bere vino mi piace far casino … esatto, ai tempi non ero ancora diventato un podista) Ecco che per cercare di guarire tal situazione, per distogliere i proletari e le proletarie da giorni passati a fare sempre lo stesso lavoro ripetitivo e fino a andare in depressione, che situazione che portava direttamente a tracannare il vino e per non pensarci, ecco che alcuni avevano dato vita a una Associazione Nazionale e stata battezzata ai primi tempi, battezzata APE, ovvero ANTIALCOOLICA PROLETARI ESCURSIONISTI, e dopo poco cambiato il nome in ASSOCIAZIONE PROLETARI ESCURSIONISTI. (nel senso che non tutti i proletario e le proletaria erano alcolisti, gli alcolisti erano una minoranza. Mentre la maggioranza erano proletario e proletaria che NON dipendenti dal vino) Tal Associazione è durata poco, per via che il fascismo la aveva abolita dopo qualche anno, abolita nel ’26. (nel senso che quel tipo di proletario e proletaria, mal digerivano quel che ordinavano dai balconi) Dopo, che i proletari e la montagna ci stava attrazione, tanta attrazione, questo lo avevano capito anche i gerarchi fascisti e ecco che è nata la ENAL, Ente Nazionale Assistenza Lavoratori. Ente dove che al dopo guerra i primi a organizzare corse in montagna a livello nazionale, dove i primi campionati italiani di corsa in montagna sotto egida ENAL. Dopo, visto che era cosa che Ente vicino ai lavoratori questo che il tal governo a chiudere tal Ente ENAL? e aveva costretto il Coni a costringere la Fidal a tirarsi dentro anche la corsa in montagna prerogativa de ENAL, che la corsa in montagna, da sempre e notoriamente, La pratica della corsa in montagna invisa a la Fidal perchè nata per far svagare i proletari e le proletarie, mentre la Fidal amava la pista perchè pratica che dava modo ai alti papaveri della federazione di farsi fotografare e proprio in compagnia di tal osannati campioni. A parere del sottoscritto, castrare la ENAL, è aver castrato i proletario e la proletaria, che era Ente e non solo che dava modo di svago, ma Ente che dava anche aiuto ai lavoratori e per assisterli in situazioni di burocrazia. Ma sai quanto si potrebbe sbrodolare di questa situazione de la storia della corsa in montagna. Però sta diventando lunga, sta diventando molto lunga, e la regola della comunicazione dice che chi legge dopo due minuti passa a altro. Però, visto che il sottoscritto non è stipendiato, esatto, non essendo a libro paga, esatto, se ne frega di certe opinabili regole, che non è obbligato dal direttore di giornale, esattamente come che nessuno di voi è obbligato a perdere tempo a leggere ste sbrodolate. Ecco che non sto a vedere il minutaggio preciso di sbrodolate & affini (invece a un giornalista il direttore gli dice: ti raccomando, scrivi articolo di questo argomento, me lo devi scrivere in trenta righe, altrimenti non lo pubblichiamo. Esatto, tutta l’informazione adesso ha le regole e la tempistica degli slogan de la pubblicità. Esatto, come i bipedi non son più capaci di scrivere a penna, così non son più capaci di leggere un articolo di giornale due minuti a fila, e perdono di interesse e passano a altro. Esattamente a come che velocemente col ditino, dita su lo smartphone che passano a cambiare velocemente video uno dietro a l’altro) Detto questo, ecco che quel che segue è un riassunto, una specie di copia incolla di pagina del libro scritto a cento anni fa più o meno. Di chi cento anni fa andava a fare escursioni in montagna con l’Associazione Lavoratori APE.

…era domenica mattina presto, prestissimo. Al primo chiarore mattutino ecco che avevamo preso la stradina che saliva la montagna, per salire fino in vetta a la montagna. Man mano che si saliva di quota il panorama ci allargava l’orizzonte. Mai mi sono sentito bene come quella prima volta che sono stato a salire su una montagna. Ecco che solo allora mi trovai a vedere la differenza, la differenza dei piaceri offerti da i bipedi a altri bipedi, e i piacere che offerti sempre ai bipedi, ma offerti da Madre Natura.
Quanta e tanta differenza. Da una parte, il ballare in una sala al chiuso (e per il sottoscritto il ballo è un bel divertimento e anche di salute. E’ ne più e ne meno situazione aerobica, con il vantaggio del contatto, con il vantaggio de le note musicali, con il vantaggio de la voce del cantante, con il vantaggio de l’emozione che da l’ascolto di una canzone che ti piace) Questo al fine settimana, perchè gli altri giorni, per i bipedi di sesso maschile ci stava la bettola, esatto, l’osteria (però non denigriamo a priori le osterie, ad esempio se come quella di Vito a Bologna, dove anche trattoria dove si poteva anche mangiare e a buon prezzo, prezzo da proletario e da proletaria, ecco, fosse per il sottoscritto, per tutta la storia di questa trattoria, ecco un consiglio a tal ministro o ministra de la cultura, questa trattoria da Vito la farei diventare patrimonio nazionale della cultura)
Le osterie posti dove si respira un lezzo pestinenziale prodotto da
molte pipe unte e bisunte e da abbondanti sputacchiate (ai tempi lo sputare aveva presso alcuni bipedi, aveva un suo fascino. Nel senso che chi più bravo a sputare era anche più ammirato. Dove in photo si vede al centro sala sul pavimento una sputacchiera) bipedi “uomini-operai” che a alta voce a discutere e solo che la loro opinione quella giusta, discussioni e arrabbiature infarcite da bestemmie. Esatto, ai tempi i bipedi operai credevano di avvalorare il loro concetto e la loro idea con una bestemmia. (che sinceramente, la bestemmia un modo di parlare che mi ripugna. E spesso e volentieri sono proprio i poveri, chi se la passa male, che usi a bestemmiare. Discussioni a alta voce dove a corredo oltre a le bestemmie parole sconce, da cafoni. Dopo si sa che il sottoscritto, che un cafone, però chissà perchè non uso a bestemmiare) Questa una parte di piaceri offerti dai bipedi a altri bipedi. L’altra parte, Madre Natura, mentre salivo su per il sentiero, man mano che si faceva più chiaro ecco che i colori dei fiori, il profumo dei fiori, il profumo dei alberi, il profumo del bosco, esatto, Madre Natura in tutto il suo splendore. Bello passare anche su i sentieri a lato dei precipizi o con lo sguardo verso l’alto a guardare le creste. Da una parte ci stava abbruttimento de la persona bipede, con i suoi vizi. Vizi consumati tra rumori del quartiere di città, e con i piaceri anche carnali, (in photo il tariffario, anno 1923, anno che stato scritto questo libro. Esatto, anche l’operaio, meno spesso del borghese, ma a volte anche l’operaio andava in città, a uno dei tanti casini delle tante Jolanda di turno. La carnalità a pagamento era uno dei piaceri che offriva la città, la sera al fine settimana. dove anche il nostro protagonista a conoscere tal posti, prima, prima di quando non ancora a camminare in montagna mi piace notare che, Agevole, = quello che adesso è la Sveltina? magari a far sputare il gingillo in 1 minuto, al max in 5 minuti, al max? dove Raddoppiata non si capisce bene, far sputare il gingillo due volte in 10 minuti? altrimenti è per forza di cose che si va ne la situazione 1 quarto d’ora) La montagna no, la montagna era la libertà, non era i minuti su l’orologio, la montagna era il movimento, la fatica che fa godere. (esatto, il movimento del corpo è ginnastica, e la corsa fa produrre al nostro organismo le famose endorfine, tali e quali che produce l’organismo quando è in contatto carnale con l’altro sesso, ma poi, dipende sempre dai gusti, o no? E i primi podisti erano tutti dei ginnasti. Dove in photo il mitico Carlo Airoldi, quello che non lo avevano accettato a la gara di maratona a le prime olimpiadi moderne a Atene, e per paura che vinceva lui e che dopo scombussolava quel che stato architettato a monte, che doveva vincere un ateniese. Ai tempi, a cavallo del ‘900, per prima erano nate le società ginniche, che garantivano i soldati migliori, i più atletici, e con una guerra ancora tanto corpo a corpo, l’atleticità faceva la differenza. Dove che per mantenersi ginnici, i ginnasti erano usi anche a completare gli allenamenti con la corsa a piedi) Questa la differenza, tra i piaceri de la città e i piaceri de la montagna e la differenza l’avevo notata anche meglio al rientro a casa in città. Quanto mai ho iniziato tardi a conoscere la montagna, perchè a la domenica invece di rimanere in città, perchè non ho iniziato prima a camminare in montagna. In città, il piacere è effimero e fasullo, il piacere che possono offrire i bipedi è solo che effimero e se gratifica, gratifica solo il corpo materiale. Madre Natura no, il piacere è dei sensi, è del corpo è de l’anima. Carissimi bipedi, non prendiamocela a male, e specie, non prendetevela col sottoscritto, è solo quel che messo nero su bianco le emozioni di un bipede di cento anni fa. Non vi dico il titolo del libro, se no andate a leggerlo e dopo allora inutile per me sbrodolare prendendo ispirazione da questo libro. Magari domani qualcosa di più sul giro di domenica prossima: GIRO DI SELVAPIANA. ALOHA (mauro)