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rally del bosco (e finalmente a sbrodolare del giro)

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è r16.jpgPartenza. il via lo facciamo li da lo slargo fronte ingresso del campo di calcio. A la partenza per non prendere subito in salita spaccagambe, prima ci facciamo un invito in piano trecentocinquanta metri di piano prima che inizia la salita di contrada Carlina, posto dove che sono cresciuto e dove cerchiato di blu l’orto di mia mamma e attaccato la casa. Via Carlina ai tempi era tra le vie, meglio dire contrada, quella tra le più antiche e conosciute di Nuvolento, dove ai tempi i tornei di calcio tra le contrade sempre a vincere le contrade la squadra Carlina & Castello. Adesso conosciuto come contrada Carlina è rimasto solo il nucleo primitivo, che invece, ai tempi, la via Carlina partiva da li dal Mattei, quel che adesso via XX Settembre nel senso che a le vie li vicino a la contrada gli hanno cambiato di nome, e rimpicciolendo di molto e di fatto la contrada. Li, ai tempi si giocava a pallone per la via e nessun problema. Si andava al fosso e si pescavano i pesci con el perù, la forchetta usata come una fiocina. Ecco che a a salire su da la contrada passiamo da la Bastia, che non potete non vedere la grande muraglia di contenimento e per trovarci poco dopo a l’incrocio di Sant’Andrea, che ai tempi unica via per Serle, esatto che non ancora aperta la strada nuova, che solo da li da Sant’Andrea passava la strada che portava a Serle. Ai tempi un via vai che non ti dico, mentre adesso è solo traffico dei residenti, esatto, scarso via vai, però è abbastanza solo una di auto per ritrovarsi in incontro ravvicinato e non desiderato. Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è r14-1024x477.jpgDetto questo, ne la cartina la linea color rosso mostra il primo tratto de l’andata, più o meno il primo km. A l’incrocio teniamo la stradina in discesa, è via Cave, e il nome la dice lunga. Passiamo da la antica fontana, fiore a l’occhiello del paese di Nuvolento, tanto che ai tempi, di quando non ci stava l’acqua che usciva dal rubinetto, metà popolazione di Nuvolento e zone vicine, è qui che venivano a fare rifornimento di acqua, che dopo si è scoperto che una delle acque migliori da bere. Tanto che è nato uno stabilimento che adesso imbottiglia tal acqua e commercializza le bottiglie di quest’acqua con etichetta Fonte Sole e exportata in tutto il mondo e anche nei più famosi ristoranti di New York, così, per dire, altro che acqua … Ecco, li siamo arrivati a contrada Som, che poco distanti da l’ex Convento Benedettino edificato intorno al 1500. Esatto, i frati quelli si che si intendono anche di cose buone da mangiare e specie anche da bere? questo che la loro succursale l’avevano edificata nelle vicinanze di questa fonte? Li siamo arrivati a la sbarra di Rino Bafo, un amico di tempi andati, esatto, il tempo fermatelo, se però ci riuscite. (noi bipedi non siamo capaci, che magari capace l’ Intelligenza Artificiale? Intanto la I.A. inizia già a sostituire i medici di famiglia?) Svoltiamo secco secchento a dx in salita passando a lato de la sbarra e li inizia la ex stradina di servizio de le cave.(esattamente questo punto, ma Pietro, stavolta in salita) Andiamo su, è salita in mezzo a fitto bosco, quel che a tante edizione tal tratto lo facevamo in discesa. Li siamo dentro al cuore del monte Bausso e andiamo ancora per un bel po’ in salita, e che salita, auguri. Passiamo fuori la posta di caccia del Panino e per andare in direzione Roccolo Bianchini, (esattamente che in photo) nei pressi del punto più alta quota del monte Bausso. Ecco che andiamo a fare la stradina delle Reere, stradina che inizia in discesa e che va a finire fuori a Manzaniga, contrada di Serle. Però noi non arriviamo a Manzaniga, in zona Cornele Reere, a lo slargo svolta secca secchenta a inversione a U su il sentiero tagliafuoco che sta più in alto. Che già detto sentiero dove che il sottoscritto a fare le ripetute in estate, esatto, al fresco. Il sentiero taglia fuoco termina li e ancora al Roccolo Bianchini, ma più sopra da dove siamo passati a l’andata. Andiamo in direzione del sentiero scb530, ma prima di prendere il sentiero carsico di scb530, poco prima, invece di andare giù a dx in discesa, tiriamo via dritto che sentiero che va in salita, sentiero che gli avevano ridato la vita Emanuele & Luigi, di quando Emanuele aveva organizzato la gara in mountain bike, che battezzata Trofeo Il Convento Survivor. Da li teniamo a dx e per andare a fare la circolare che va in direzione de la posta di caccia del Sala, ma al bivio, invece di andare a sx in direzione della posta di caccia, svoltiamo a dx e per andare a fare il sentiero Survivor 2, dove che a lo slargo tagliamo fuori e andiamo dentro al sentiero Survivor 1. Ecco che ancora a dx a fare il sentiero, esatto quello che a diversi anni fa stato tracciato ex novo dal sottoscritto e che dopo otto ore di lavoro, di salire nel monte con la zappa, sai quante ore. Tal sentiero adesso è battuto e specie dai amanti de la bici delle ruote grasse, (ai tempi, appena stato finito di tracciare dal sottoscritto era così, adesso che battuto da gli amanti de la bici de le ruote grasse, è diventato un bel sentiero battuto e pulito) che anzi, che lo hanno allungato ancora di una quindicina di metri e per evitare di andare a fare l’ansa, che loro usi che tirano via dritto drittento in discesa, mentre noi no, noi svolta secca secchenta a dx e per andare in direzione de la Piccola Pozza (sono pozze che ricoperto il fondo con un telone per trattenere l’acqua piovana, vengono magari buone per prelevare l’acqua a spegnere eventuale incendio. Ricordiamo che siamo in un bosco molto fitto e che un incendio andrebbe a distruggere migliaia e migliaia di piante, ettari e ettari di vegetazione) Da li altra forte salita, tal salita era il termometro per darmi idea e conto de la forma atletica del momento, che se riuscivo a correrla tutta e fino alla posta a la ex posta di caccia del Gianela RIP, era indice di buona forma atletica. Da li da la ex posta del Gianela andiamo a prendere il sentiero più in basso, quello carsico e disseminato di pietra corna sporgente, andiamo a dx in direzione de la ex posta di caccia del Moglie, anche lui che stato uno di quelli di contrada Carlina. Al bivio, teniamo per dx, in salita e per andare sul sentiero scb530, il tratto impegnativo, che pieno zeppo di pietra corna sporgente, e qui che avvantaggiati chi ha colpo d’occhio a dove mettere i piedi, qui i “lupi” si avvantaggiano. Per dire, il sottoscritto e Sergio Maggi, se lui, Sergio nettamente più forte del sottoscritto in pista, qui non ha nessuna possibilità di arrivare davanti al sottoscritto. Ciao Sergio, tu lo sai meglio di me che tra pietre e sassi sei penalizzato, molto ma molto penalizzato, e ce lo ricorda anche una photo,Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è sergio-maggi-878x1024.jpgricordo di una tua caduta su un sentiero tra pietra e sassi. Ecco che arrivati sul sentiero scb530, andiamo in direzione ex posta di caccia del Moglie, li inizia la discesa, che per me discesa pericolosa. Dopo dipende a come la si interpreta, nel senso che, tal discesa la fanno anche alcuni chi che hanno diversi anni più del sottoscritto, va beh, ma loro camminano e mentre chi in gara? Guarda che se cadi e ti fai male, poi dopo devi fermarti del tutto, che senso ha correre a tutti i costi su tal discesa, la discesa va affrontata a seconda de le proprie capacità, certo se Ricky o Ritchie, questa discesa è il loro pane. Ma noi, che senso ha, meglio di prendere tal discesa a secondo le nostre capacità e adeguare l’andatura a secondo de la difficoltà che si incontra sul sentiero. Il sentiero “pericoloso” saranno un 500mt, ma a far tanto. Ecco che siamo arrivati a la Chiesetta degli Alpini di Nuvolento, c’è solo che da seguire il sentiero scb530, più facile a dirlo, nel senso che il segnavia come tanti e tanti segnavia del sentiero scb530 tutti smarciti e caduti al suolo. Ecco di li da la Chiesetta degli Alpini che in photo prendiamo il sentiero che va giù alla sbarra di Rino Bafo, dove che ci eravamo passati anche a l’andata. Arrivati li, una volta su l’asfalto, a dx in direzione de l’ex mitico bar Peloia e fare la salita di via Verdi e una volta innestati su via Sant’Andrea, a dx in discesa e per andare in direzione via Cavour.Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è r15-1024x471.jpg Ecco che la cartina a dire come che è il tratto finale Attenzione li è via battuta, attenzione a l’attraversamento, che una volta su via Cavour sempre via dritto e fino a la rotonda, e dopo sempre via dritto ancora e per fare al ritorno i duecento metri che avevamo fatto anche a l’andata, ma in senso contrario. E’ stata dura ma finalmente siamo arrivati al traguardo. Per gli amanti del genere, questo è un bel giro, che regala emozioni, specie quando dentro in fitto bosco. Dopo, da dire che non mi ricordo una sola edizione dove mai nessuno a avere problemi con cadute e infortuni a fare questo giro del Rally del Bosco, la scelta è vostra, auguri. Carissimi e carissime, questo è solo che parlar chiaro, spero che anche apprezzato il parlar chiaro. ALOHA (mauro)