La sbrodolata su la teledipendenza cronica che ispirata da wikipedia, la Bibbia del web, continua con questa nuova puntata, detto questo per di cosa, visto l’argomento che mi affascina, per forza di cose che, il sottoscritto, ci dedica ancora e minimo due puntate: La teledipendenza è l’incantesimo subdolo e occulto che, senza rendersene conto, il telespettatore, esatto, un subdolo incantesimo che nasconde l’inganno che ci sta dietro. Esatto, di far credere al telespettatore medio, e specie per i minori, che stare li in casa in trappola nella ragnatela del ragno che avvolge l’insetto bipede con le immagini televisive, esatto, di convincerlo che lo schermo televisivo, oltre che grande conquista sociale, anche aggeggio di grande, grandissima utilità. Ma è sotto gli occhi di tutti che la televisione ha il potere di condizionare non solo i comportamenti, ma di condizionare anche le menti dei telespettatori. Dove nei casi più gravi e extremi, esatto, porta a il telespettatore di immedesimarsi nei protagonisti del programma, del film che sta guardando, esatto, e anche dei vari programmi a quiz pre serali. Esatto, il passivo telespettatore si immagina di vedersi al posto dei concorrenti e rispondendo da casa a tal, e spesso banali e insulse domande, che spesso proprio domande che celebrano e chiedono di vita vissuta dei protagonisti della televisione, esatto si sente un po’ protagonista. Ebbene tanti e tanti telespettatori, fanno confusione, vanno a credere che questo sia fase facente parte de la socialità. Esatto, il telespettatore che guarda da casa, in qualche di modo, quello di vedere e provare a rispondere e senza essere giudicato, esatto, e senza il rischio di magra figura, esatto, si immedesima nel gioco e pur rimanendo a casa incollato alla televisione, il gioco quello di vedere se è più bravo lui del concorrente. (e non ci vuole molto, solo un minimo di cultura generale. Altra cosa è la corsa alla pari, partire da stesso punto e arrivo a stesso punto, esatto, cosa così solo se a i concorrenti fosse posta però la stessa domanda. Esatto, che chi meritevole è chi risponde in modo esatto, logico, però la stessa domanda. Esatto, non un concorrente deve rispondere a una domanda e l’altro concorrente rispondere a un’altra domanda, questo, quando così, non diventa un gioco a sfida di quiz. Non confondiamo di dire campione o sfidante, chiamateli con altro nome, perché li ci sta solo la fortuna e di direzionare dove si vuole sia direzionato il gioco? Se mi fai stessa domanda per entrambi, li è la sfida, non puoi direzionare il gioco a tuo piacimento, mentre in altro modo, direzioni il gioco come e quando vuoi, per non dire altro e per non tagliarla più fine. Esatto, in fin dei conti non è cambiato nulla, nulla di nuovo, esatto, il campione si deve creare, è il campione che traina l’interesse, cosi nella moda, così nello sport, così nella televisione. Esatto, direzionare il gioco solo che per creare il campione. Tu cambia concorrenti sempre diversi, dove non c’è mai la possibilità di creare il campione, poi ti rendi conto della sbrodolata) Che poi, esatto, per dare soddisfazione al telespettatore, di logico che su uno bravo, invitano dieci capre, in modo di far credere al telespettatore di essere una cima, un pozzo di cultura e una cattedrale di sapienza. E altro motivo di che creare un campione, e forse l’unico motivo, si ritorna al matematico principio che creando il campione si crea audience, e creando audience ci sta pubblicità più sostanziosa di fatturato. Ci sono stati giochi a quiz serali senza campioni, che solo di giornata, ma, esatto, dopo un paio di anni programmi andati nel dimenticatoio. Il campione, attorno a la sua immagine, crea interesse e curiosità, e anche di vedere quanto sta su, e chi in grado di batterlo. Esatto, lo stesso sistema del pugilato americano di decenni e decenni, e secolo fa, e anche adesso? dove organizzare incontri farsa per creare nomea e fama di campione, a pugili tal prescelti di creargli nomea, dove poi, la botta finale, farli sfidare tra loro due. Esatto, più la nomea dei due diventa nomea mondiale, più le tv pagano, più i giornali pagano, più gli spettatori pagano, più il giro di scommesse lievita. E a aprire un po’ gli occhi no? Ve lo ha forse ordinato il dottore di non aprire gli occhi? Ben diverse erano le domande dei quiz degli anni ’60 e a cavallo anni ’70, quelle degli esordi del caro Mike RIP. (che però il sistema aveva un difetto, che da casa, i telespettatori si sentivano delle capre a confrontarsi con persone molto colte, cosa che si era notato che gli ascolti andavano a calare. Questo è la furbata anche dei reality, dove mettono in gabbia delle persone conosciute, e che pur con cultura da capra, hanno fatto e fanno più tante palanche di chi ben altro lavoro e che serve avere materia grigia: medici, insegnanti, e compagnia bella, gente che ha passato anni e anni della loro vita anche a studiare e non solo a guardare la tv. Ebbene, il telespettatore medio, il classico telespettatore capra, guardando i reality si sente meglio, crede di valere qualcosa, che lui a avere più cultura dei protagonisti dei reality, esatto, non pensa che lui meno capra, pensa che lui con più cultura, e che se non ha fatto le palanche, esatto, solo colpa del destino. Questo che il reality gli fa star bene la sua psiche, esatto, non si sente in stato di inferiorità culturale rispetto a chi sta nel reality televisivo, e adesso ci stanno reality in tutte le salse, e che accontentano tutte le capre attratte dal sale dei programmi tv. Ai tempi della sida a quiz, quelli del sig. Mike RIP, li si che i concorrenti meritavano, li non ci stava solo la fortuna, o conoscevi le materie o portavi a casa niente. Poi, questa cosa del portare a casa, aveva iniziato a ingolosire il telespettatore, esatto, le palanche ingolosiscono tutti, che sempre più, che a frotte a chiedere di partecipare a programmi a quiz, sperando anche nella fortuna, e anche un modo di apparire almeno una volta nella vita in televisione. Dopo, col passare degli anni, dopo visto che partecipare a quiz pre serali era anche un modo di giocare con la fortuna e modo, se fortunati, di guadagnare palanche. Ma le tante domande che visto nei provini e dalle loro risposte che i più tanti concorrenti erano e sono capre, si è dovuto, da parte degli autori, di ricorrere a fare domande sempre più banali, in modo che qualche capra di concorrente, azzeccasse almeno una risposta una tantum (appena appena domande un po’ più di cultura e meno di gossip e spettegolezzo tv, ma chi indovina, non le capre di sicuro) Arrivati a questo punto, il 90% di chi sta a casa, anche lui, da casa da le risposte esatte, e più tante giuste, di quelle date dalle capre che stanno giocando in tv. Questo ha comportato che, sempre più tanti telespettatori a fare domanda di partecipazione, esatto, la televisione come speranza di reddito futuro, e facendo domanda a la miriade di trasmissioni a quiz pre serali, ma non solo, anche modo a personaggi bizzarri, di farsi vedere almeno una volta in televisione, che poi puntata registrata e di far vedere e sempre e tutte le volte agli amici che vanno a trovarli a casa. Da qui, anche cosa che ha ispirato qualche canzone. Esatto, quelle canzoni ispirate dai quiz televisivi, che vanno a toccare il tasto della situazione che c’è chi, la televisione come fosse un santo, di chiedere la grazia alla televisione, e di gargli la grazia essere chiamato e di chiedere la grazia di fargli vincere un bel po’ di palanche. La preghiera più gettonata a dire, esatto: televisione televisione fammi vincere almeno 1 milione. In televisione ecco che in carrellata una dietro l’altra la storia e la presenza di tante persone conosciute, che si possono vedere, ascoltare, e che raccontano la loro storiella di vita personale, esatto, che sbrodolano di loro vita vissuta, esatto, tale e quale al sottoscritto che però non famoso lo fa a gratis, esatto, il sottoscritto non ha mercato, esatto, non fa audience. Poi, che tal amati personaggi tv, che vanno a raccontare storiella vera e reale o a raccontare storiella falsa e ricamata, questo non importa un bel ..zzo al telespettatore. Esatto, l’importante è di vederlo bene in primo piano il loro eroe, il loro mito. Questa fase, gli sociologi, vanno a dire che, esatto fase di furbata della televisione, che raccontando a arte le storie ricamate dei personaggi più amati dal telespettatore, e facendoli apparire in televisione, in qualche modo è anche furbata di fase che umanizza l’aggeggio televisivo. Esatto, che l’aggeggio televisione non più solo un freddo aggeggio elettronico, ma diventa quasi come presenza umana in carne e ossa, una persona di famiglia che è venuta a trovarci. Quello che gli sociologi chiamano la furbata de l’umanizzazione della televisione. Dove la famiglia, a la televisione, gli ha assegnato un posto a tavola, e un posto importante ne l’ambito sociale famigliare. Un ruolo da persona in carne e ossa, dove è ricoprire e a avere un ruolo sociale di compagnia spesso molto importante, e specie nella terza età. (dove il sottoscritto ripete ancora una volta, che per fortuna, per i vecchi e soli, che per fortuna che in casa ci sta la televisione. Ai vecchi e soli la televisione gli allunga la vita di 15 anni e minimo) Ma, e meno male se non sono soli, ma questa situazione, dove che i vecchi non sono soli, il contrasto di non felice situazione è anche concreto, esatto, quello che, a volte o spesso, a guardare imbambolati la televisione non ci stanno solo i vecchi. Esatto, ci stanno anche i bambini e le bambine, esatto i nipotini e le nipotine. Dove la televisione, ai vecchi non può più nuocere e far male. (ma può nuocere ai nipoti e alle nipoti) Esatto, da be e bella che, una volta diventati vecchi, che è di fatto di condizione che sono fuori dal sistema consumistico de l’establishment. Esatto, che è quel malefico modello di società che si è incaponito sul malefico e deleterio, che sotto gli occhi di tutti, il modello sociale a Catena di S. Antonio. Che però gli experti, vanno a decantare tal malefico modello (che i nostri nipoti saranno costretti nel futuro a vederne delle belle? Con le balle raccontate di questi tempi?) Esatto, il modello sociale basato su Catena di S. Antonnio, tanto decantato modello di società e anche se basato quasi esclusivamente sul modello del sviluppo al consumismo. Che per qualche motivo si fermano i consumi, crolla tutto, crolla il mondo, crolla la convivenza sociale, esatto, cazzata ispirata dalla serie tv americana dedicata a quelle persone di visione Apocalittica. Esatto, che difficile che la tv di Stato mette in programmazione tal programmi di visione apocalittica, lo Stato lo sa bene, conosce la potenza della televisione. (da la Catena di S. Antonio del consumismo, i vecchi sono tagliati fuori da questo modello. Che, come magari le storie di fantascienza dei fumetti di metà anni ’70, dove ci stava serie fumettistica che immaginava La Guerra Dei Due Mondi. Dove a un mondo, i vecchi erano solo che una volta esaurito il loro servizio di consumatore, diventati non più utili, lasciati nei ricoveri per anziani e abbandonati a loro stessi e in quanto diventati e solo che un peso per l’economia de l’alveare. Mentre, l’altro mondo, che non confondete, non la grande discoteca di Rimini, ma quel mondo che coi vecchi, esatto, quel mondo che coi vecchi ci guadagna. Nel senso che, esatto, i vecchi sono i consumatori più assidui e fedeli delle multinazionali farmaceutiche. Esatto, che da una parte, ci sta un mondo che i vecchi li vuole eliminare per via che non son più consumatori attivi di aggeggi, e invece, l’altro mondo che guadagna proprio vendendo medicine e medicinali e fiale ai vecchi. Esatto, che i vecchi, sono quelli che gli fanno fare più tanto fatturato alle multinazionali farmaceutiche, ma dopo gli sportivi. Esatto, però non è del sottoscritto, ma da tre americani che hanno scritto un libro e che sono, tra le altre cose, docenti di università americana. Per dire, il sottoscritto, due panini al giorno, sono 5€ in un mese di fornaio. Se vai a comperare un tubetto di integratore con pastiglie effervescenti sono, dipende dal tipo, sono 15€ dieci pasticche. Che 1 pastiglia al giorno, per trenta giorni, esatto, sono 45€ al mese di farmacia, e se ci limita solo alle pastiglie effervescenti. Esatto, nove volte spesa maggiore in farmacia che dal fornaio. Che questa è anche altra storiella, che anche se lunga la racconto. La storiella di quella volta che il sottoscritto una ventina di anni fa, va in farmacia, esatto, non solo perché era quella che aperta anche di Sabato pomeriggio, ma anche perché ci stava anche la commessa diventata sogno erotico. Ebbene, un giorno gli domando al farmacista capo: visto che conosci un bel po’ di podisti e che magari qualcosa ne sai, mi suggeriresti degli integratori adatti a chi corre a piedi? Lui, cogliendo la palla al balzo, mi tira dentro la ragnatela, che visto come ero preso e fanatico di tal cosa, mi fa, qui bisogna fare le cose serie, scientificamente. Guarda, l’ho già fatto con diversi podisti che hanno poi avuto notevoli miglioramenti. Fai così, questa settimana segni giorno per giorno cosa mangi e cosa a colazione, pranzo e cena e con relativi spuntini e anche quantità. Poi, lo mandiamo al nutrizionista, uno in gamba, uno che segue anche atleti di diversi sport, e che qualcuno dentro anche nel giro della nazionale. Ebbene, dopo una quindicina di giorni mi da la risposta di tal nutrizionista in gamba. Ci stavano integratori e vitamine e beveroni a go-go, un programma di quaranta giorni da rispettare. Se volevo, quella era la soluzione. Va beh, la cifra è alta, però, per curiosità, per vedere, ma si, si campa una volta sola, e allora do l’ok e ordino la farmacia che stata consigliata, pagamento in anticipo, 320€ già scontato del 15% del costo normale e vista la quantità. Il sabato dopo vado a ritirare il pacco, una grossa scatola, e con dentro le istruzioni d’uso. Esatto, cosa prendere al mattino appena alzato, cosa prendere a metà mattina, cosa prendere a pranzo, cosa prendere a merenda, cosa prendere la sera. Ebbene, dopo due settimane, eruzioni cutanee che non ti dico, ma di miglioramento? esatto, nemmeno l’ombra. Preso dalla delusione e per paura di compromettere la salute, buttato più della metà dello scatolone nel cesso, più di 150€ buttati nel cesso. Dopo, anni dopo, e senza farmacia, ma con modo e atteggiamento diverso verso la corsa a piedi, avevo migliorato quasi tutti i personal best) Esatto, e visto che i vecchi, che non hanno più bisogno di fare acquisti compulsivi, che non possono più correre il rischio di diventare emuli di quel che visto in pubblicità, esatto, per i vecchi, la televisione non è più un rischio di pericolo. Discorso diverso sono i bambini e le bambine e gli adolescenti e le adolescenti e i ragazzi e le ragazze, dove cibarsi di quel che dice la pubblicità, per loro è cosa fondamentale e primaria. Esatto, di andare di fare acquisti suggeriti dalla pubblicità e per omologarsi alla moda del momento, che proposti da la pubblicità del momento. Questo per il principio ancestrale che l’umanità niente altro che animali è che facenti parte del grande regno animale. Edatto ,dove la bipede umanità è anch’essa specie che ama di stare nel branco, dove che si sente protetta. Esatto, per l’Homo Sapiens e la Donna Sapiens, è di natura ancestrale che il bisogno primario è di essere accettati dal branco e dal gregge. Esatto, fare, pensare e indossare quello che fa la maggioranza, esatto, solo una cosa costretti a fare, esatto, omologarsi a l’immaginario collettivo e per essere accettati dal branco. Esatto, e per non venire emarginati dal branco e dal gregge, di seguire la moda del momento (la situazione vaccini è puramente casuale, non è cercata ne voluto fare similitudine). Il rischio che, per amare i finti eroi, quelli creati a arte dalla televisione, i bambini trascurano, relegando cosa meno importante il socializzare coi propri coetanei in carne e ossa, e di preferire star a guardare alla televisione, le finte avventure dei loro finti eroi preferiti. Esatto, di preferire il virtuale al reale, dove la mamma e il papà? esatto, che più contenti, visto che la mamma e il papà si immaginano chissà quanti pericoli che ci stanno fuori di casa. L’argomento è affascinante, mi piace di continuare, e anche domani. 1 ABBRACCIO MANY KISSES (mauro)