Siamo solo a martedì e già si può scommettere sul flop de la gara di domenica prossima che teatro de la gara è l’Altopiano Cariadeghe, esatto, anche Cariadeghe croce e delizia de le gare del torneo. A la prima volta che avevamo fatto campo gara in Cariadeghe eravamo sul campo gara in n°28, e mi sa che domenica prossima non supereremo tal quota partecipazione, a martedì il numero dei preiscritti non è numero confortante, forse si aspetta a quel che dirà il meteo? A oggi martedì iscritti in numero otto nominativi. Detto questo vediamo di sbrodolare del giro, che tanto, pochi o tanti, la bellezza del giro non cambia. RITROVO li a Rifugio Alpini di Serle, PARTENZA li su la stradina asfaltata di via DEL ZUF, 
dove in pratica è quel tratto che in photo e dove tre anni fa tal tratto lo avevamo fatto in discesa, a questa edizione, poco dopo la partenza svoltare in salita a dx e per arrivare poco dopo a località Belfiore e li spostato a leggermente a sx si va a prendere il sentiero scb530, direzione Vallio Terme, in direzione di quella pozza dove a quel anno, che avevano fatto strage di rospi, svuotando nella pozza liquido altamente inquinante. 
Ecco che arrivati su la bella stradina sterrata che poco distante dal Roccolo Franze, li facciamo giro di boa, poco dopo la stradina sterrata diventa bella stradina di montagna asfaltata, andiamo in direzione località Casinetto, ecco che li, poco prima a dove ci sta la grotta, photo sotto (che diventata anche grotta didattica, che adesso serve un permesso, mentre ai tempi il sottoscritto era andato giù per un bel po’, un emozione camminare sotto terra in tal posto) 
Ecco che ci passiamo davanti a l’Agriturismo Carnevale, 
photo che segue, dove in estate molto frequentato e anche perchè è anche una rinomata gelateria e dove a arrivarci è molto comoda, siamo in pratica a cinquecento metri da dove abbiamo fatto partenza. Dove che subito dopo andiamo ancora su la via Boca del Zuf, e li inizia la salita quella più tosta, a un anno quando era stata messa dentro anche a
Golden Cup del Gardesano, a quella gara ero andato bene, che dico, ero andato benissimo, che ero arrivato davanti anche a …. (meglio tacere il nome, esatto, sai il permalosismo che suscita a raccontare i fatti, a raccontare la realtà, si hanno meno problemi a raccontare di falsità) ex Ducos e che prendo occasione e lo saluto. Andiamo in salita fino alla Boca del Zuf (zuf, in dialetto del posto sta a indicare quello grosso zaino a forma di grande grossa gerla da 
infilarsi in spalle? esatto, gli zaini erano dei ricchi, e poi non contenevano tanto come tanto conteneva lo zuf, vera e propria carriola a spalle, e poi, i montanari da sempre più atletici e forti de gli abitanti di città, dove per un abitante di città, ai tempi, già faceva fatica a portarsi in spalle lo zuf vuoto. Se non ricordo male, li alla Pro Loco di Serle ci sta in mostra un bel zuf. Zuf in altri posti sta a indicare una specie di zuppa, un miscuglio) 
Ecco che arrivati li in località Ruer De Colomb, a sx e in discesa e per andare su bel sentiero che sbuca a località Casina del Comune. Un gran bel posto, noi tiriamo via per dritto drittento e rimanendo su la bella stradina sterrata, esatto non andate a fare fuori pista se non segnalato. A volte qui a la Casina del Comune che in photo, si svolgono importanti e interessanti eventi folkloristici e didattici. 
Dopo, a un certo punto, a una curva cementata che va in discesa, noi no, noi teniamo per dritto drittento dentro al bosco e per dopo uscire in questo punto qui che in photo, e presa dal giro de lo scorso anno. Dove che noi, di tal sentiero andiamo in senso contrario a quel che la direzione marcia che fatta l’anno passato. 
Ecco che con tal bel e stupendo sentiero arriviamo fino a l’omber (omber, in dialetto del posto un buco molto profondo che va nelle viscere del sottosuolo, esatto, Cariadeghe è un paradiso sotterraneo pieno di buchi e grotte, chiedetelo a la Marzia, che di sicuro qualcosa più del sottoscritto ne sa, oppure chiedere anche a la Anna, che lei è una serlese e conosce bene i posti e anche i buchi del latte, dove che, ai tempi, veri e propri frigoriferi per il latte e prodotti caseari, la Anna è mia coetanea e qualcosa di quei tempi si ricorda ancora) 
che stato battezzato e conosciuto come OMBER EN BANDA AL BUS DEL ZEL (che tradotto: grotta vicino al buco del gelo) Dopo, in discesa tra corna e roccette, un breve tratto e per andare sul bel sentiero, il tratto principe del giro escursionistico battezzato SENTER DEI OMBER. 
Alla fine di tal bel e stupendo sentiero ecco che siamo quasi a l’arrivo, che sbuchiamo in mira a la Madonnina del Grande Faggio, che in photo
e dopo arrivati su l’asfalto a sx, in discesa e dopo 100mt ci sta il Rifugio Alpini e anche l’arrivo. (questo giro a visita guidata vi chiedono e minimo 25€ a cranio). Da dire che per quei pochi che saremo, il parcheggio li a gli Alpini di Serle, esatto, basta e avanza, dopo a trenta metri ci sta il rifugio, esattamente che in photo che segue. 1 ABBRACCIO (mauro)
