(ci sono mille motivi di amare il trailrunning. Il trailrunning è una bella donna di natura non è una donna rifatta e ritoccata e rimodellata con plastica e silicone)
Il Trailrunning è una specialità della corsa a piedi che fa bene e non solo al fisico e a l’organismo. Il Trailrunning è anche immergersi nel mare della natura più verde, nel bosco, un appagante tuffo nel mare verde di nostra Madre Terra. Appagante perché, oltre che migliorare le prestazioni dei muscoli, migliora, (esatto, l’allenamento più proficuo per migliorare le performance muscolari) e di molto, anche le prestazioni cerebrali (esatto, migliora, e di molto, anche le performance della psiche. Che qui un qualche dubbio ce l’ho, vedendo qualche pseudo trailrunner solo per moda, mi sorge un dubbio) Anno dopo anno, decenni dopo decenni, si è notato che il Trailrunning, specie l’Ultratrail è diventato un vero e proprio stile di vita, una filosofia di vita, non è solo una semplice pratica quotidiana relegata a partecipare a gare sportive. Trailrunning è correre in libertà ascoltando le proprie sensazioni fregandosene di tabelle e di tempi di passaggio cronometrati, esatto, una corsa a piedi che va cercare il piacere di correre e non diventare un dovere, un correre per andare a beccare una sportina. Traduco il concetto di una frase attribuita a un runner, un grande runner finlandese che diceva: se i pistaioli hanno gli spettatori che stanno a guardare, noi trailrunner abbiamo il privilegio del godere dei sensi. (Vista = non auto case e palazzi, ma: panorami meravigliosi, e piante e alberi e fiori e animali e uccelli, uno scoiattolo, e chi più ne ha più ne metta. Udito = non clacson, rumore e sirene della Polizia Locale, ma: sentire il canto degli uccelli, il suono delle cascate, la melodia del vento che spettina le foglie degli alberi. Tatto = non la mano sul portafoglio, ma accarezzare con la mano una capretta, raccogliere gli asparagi, prendere una mora, delle ciliegie, esatto il raccogliere delicatamente i frutti della natura, che è contenta di regalarli a noi e agli animali del bosco Gusto = non le prelibatezze di chimica, edulcoranti & affini, ma: proprio a mangiare e assaporare il gustare il sapore nostrano e genuino dei frutti del bosco, le fragoline selvatiche, i lamponi, il formaggio di malga, il salame casalino Olfatto = non l’inebriante profumo del gas di scarico delle marmitte delle auto, l’inebriante profumo della discarica vicina alla città, ma: i profumi del bosco, del muschio, della corteccia, dei fiori, come adesso in Cariadeghe, che sono a stato qualche giorno fa a fare giro di due ore e più e ancora a trecento metri prima sentivo il profumo dei ciclamini, di quelle infioriture che non ti dico. A questo proposito, ho modificato il giro del Sentiero dei Ciclamini, modificato da come l’avevo originariamente pensato. Nella versione che ho fatto qualche giorno fa, ho inserito in più un bel sentiero che non avevamo fatto quando ero stato a visionare il giro con mio cognato. Poi, non solo i sentieri del parco che sono stati puliti, stamattina, quasi tre ore di allenamento, e anche un bel po’ di scb530, però, di pulito bene solo la tratta che interessa il Comune di Serle, è stato donato proprio un bel servizio agli escursionisti e agli amanti della montagna, un servizio impagabile e a gratis. A questo proposito devo solo che ringraziare il Comune di Serle, gli Amministratori, i Responsabili del parco e dei sentieri, non ho mai visto sentieri così bei puliti e corribili. Stamattina, quel giro che sono stato a visionare è un giro che avevo in testa da un po’. Partenza da Nuvolento, per via di parcheggio comodo, magari dal campo sportivo. Direzione Val di Giava, direzione Molvina, con passaggio dal m.te Bertondello, Molvina antica fontana, direzione Crosal, sentiero scb530 direzione Croce del m.te Paina poi è ancora un po’ di scb 530, passaggio dal m.te Cucchetto, zona pic nic Aive, direzione Le Valli, direzione Valle di Nuvolera, al Grande Sasso, li attenzione, si va a prendere la strada delle cave,e la si fa quasi tutta, si entra nel sentiero in direzione Chiesa, Flina, Poggio Puletto, quel punto dove alla gara del Rally del Bosco c’è stato sbaglio di percorso, sicuro che divertimento causato da uno pseudo trailrunner solo che per moda, di quelli che ho parlato poco prima, poi, discesa sul sentiero tagliafuoco del m.te Bausso, Roccolo Bianchini, varianti 1 e 2 della Survivor Convento, Som, S. Andrea, Bastia, Carlina, Campo Sportivo) Il trailrunning è vivere la natura con tutti i cinque sensi, poi a ognuno il suo godere, magari c’è chi gli piace il bel profumo della gomma o del catrame. Esatto, de gustibus. Non ha senso dire mi piace e non ha niente di vero dire: mi piace correre i 1500mt in pista, scusa, ma che piacere è? Prova a fare i 1500mt in pista in 6 minuti, poi mi sai dire il piacere. Invece, nel trailrunning, nella corsa nella natura, la velocità non c’entra proprio un ..zzo, vai a 4 o a 6 o a 8 o a 10 minuti a km è bello lo stesso. Da una parte il bello è solo beccare la sportina, da l’altra parte il bello è godere della natura, una cosa che fa star bene, ma proprio bene, chi pratica questa specialità della corsa a piedi in natura.(ma stamattina non ti dico di quanti ne ho visti di quelli con la mountain bike assistita. Quando si doveva spingere solo con la forza delle gambe, di questi bikers, su questi sentieri ne contavi sulle dita di una mano, adesso, a ogni allenamento, e a ogni volta, se ne vedono minimo una ventina che vanno in su e in giù dai sentieri delle Valli del Marmo, esatto, con la loro bici assistita. Uno mi fa, sai, prima, con l’altra bici senza motore non riuscivo a fare questa salita in bici e dovevo scendere) Da una parte la pista, il campionismo che esageratamente alimentato dal tot numero di medaglie ogni tot metri, esatto la pista come dispensatrice di medaglie a go-go. Da l’altra parte, il trailrunning, dove di esagerato ci sta il trovare privilegio de l’equilibrio interiore che ogni persona va a cercare. Che l’equilibrio interiore non è altro che il benessere della persona, di qualsiasi persona runner o non runner. Il trailmanrunner non è persona addomesticata dalle comodità, e sarà forse per questo che ama correre in posti non addomesticati? lontano dal cemento, lontano da l’asfalto, lontano dalla gomma delle piste di atletica? La bellezza di correre dentro la natura ha fatto di trovare scusa di aumentare e di esagerare con i km delle gare, si è passati da 50 a 100 a 200km e più. Esatto, per dar modo ai partecipanti di stare più tempo possibile in meravigliosi e stupendi posti in mezzo alla natura, più giorni a vivere in simbiosi con la natura dei posti. Se un campione olimpico di maratona ha detto che a correre per più di tre ore si stancherebbe, questo la dice lunga della forza interiore dei ultratrailmanrunner, che, a volte, a certe gare, a correre anche giorni di fila, altro che i maratoneti. No, non mettiamo, non proviamo nemmeno mettere a confronto quello che si prova a correre su asfalto stradale al confronto di correre in pineta, in mezzo al bosco, in riva a spiagge del mare, lungo i sentieri in riva al fiume o al lago, inerpicarsi sulle mulattiere di montagna, le stradine sterrate di campagna, no, non c’è paragone tra strade urbane asfaltate e la corsa del criceto su pista gommata o il correre a contatto della natura. A proposito di natura, è un po’ che i prezzolati giornalisti non parlano più di Greta, e forse volutamente? O forse perché imposto da l’establishment? che con tv e giornali fa busta paga a tal prezzolati giornalisti? Adesso, con la scusa di tal nuovo moderno Coronavirus, solo a parlare di quello, a parlare h24 di nuovo e moderno Coronavirus e a dimenticarsi di cambiamento climatico? E a dimenticarsi del surriscaldamento del Pianeta Terra? E a dimenticarsi del degrado ambientale causato dai rifiuti di w il consumismo? Cari giornalisti, siamo forse arrivati al ridicolo? Prima che a parlare di Greta, e adesso? che forse l’argomento era vitale allora e adesso non lo è più? Meglio parlare dei reali di sangue blu? Che la vita, scuriosare la vita di quelli di sangue blu, che quella si che è cosa vitale per chi sta attaccato al televisore? e non Greta, che chi se ne frega? Alla prossima. (mauro)