Tutte le scuse sono buone? Tutte le scuse sono buone per tener le persone sempre più distanti? Distanti dallo sport e lo svago che contempla la socialità, (se gli studiosi dicono che l’Homo Sapiens e la Donna Sapiens sono animali bipedi sociali, una regola, una legge, la vedo dura a cambiare la natura, a meno che, con diktat e repressione) Distanti dal lavoro, distanti dai problemi degli altri (con le palanche in tasca e a ogni mese e anche a tempo di virus comandatore, che di meglio che fregarsene? Esatto, comodo fare i moderati con le palanche in tasca) Distanti dal divertimento notturno, che vera e propria valvola di sfogo per bipedi pieni di vita ma costretti in gabbia? Forse, di sicuro, la socialità, lo stare in mezzo agli altri, di sicuro è una medicina, una medicina che va a sostituire in modo naturale gli psicofarmaci di invenzione della chimica? (però goduria delle multinazionali farmaceutiche?) Carissimi, quando ci sta coprifuoco, non è bella situazione di vita, esatto, vuol anche dire che, in tal situazione è sospesa la volontà della maggioranza delle persone, dalla volontà del popolo. (esatto, la maggioranza in questo caso non vale, in questo caso la sovranità popolare non conta un bel ..zzo?) Questo del coprifuoco era solo in situazione di guerra, che adesso quando mai, che adesso quando mai in Europa o nei paesi Occidentali opulenti? Esatto, non sono più i tempi di una volta, quando hai assaporato la vita comoda, la comodità degli aggeggi, il divano e la televisione, quando mai un popolo va a cercare di fare la guerra tra di loro. (chi sta bene non va di sicuro a inventare una guerra, dove poi c’è anche da sudare e di non rimanere chiusi in gabbia e sul divano a guardare la televisione) Una volta, era una volta, adesso ci sta la comodità, che la comodità sempre guerra è? esatto, forse una subdola guerra contro Madre Natura? Esatto, madre Natura non ci aveva messo al mondo per farci camminare con protesi fatta a mezzo di aggeggi con le rotelle, ma ci aveva dato le gambe in carne e ossa e per muoverci. (poi, caro bambino e cara bambina, ma lo sai che a non usare le tue gambe che ti ha fatto la tua mamma è un vero e proprio non apprezzare il bel regalo che ti ha fatto la tua mamma. Caro bambino e cara bambina, ma lo sai che un mio ex atleta aveva vinto la corona di re, di chi aveva naso più grosso incoronato Re Naso. Ebbene la tal giornalista televisione labbra rosse tacchi a spillo, invitato alla sua trasmissione, gli fa intelligente domanda: ma lei non si trova a disagio con gli altri e a avere quel grosso naso che ha? e lui, vede, il solo pensare di farmi ritoccare il naso, il solo pensarlo è di offendere i miei genitori, il regalo che mi hanno fatto mettendomi al mondo. Se da un naso più o meno bello, più o meno grosso, dipende la felicità delle persone, vuol proprio dire che sono persone che valgono poco, molto poco, almeno, io la penso così. Bravo Francesco, io e te non abbiamo studiato, ma l’umanità è il bene più grande che ci hanno regalato i nostri genitori. Carissime e carissimi rifatti, solo per essere accettati? esatto, è l’estetica che si vede fuori, non il cervello che ci sta dentro? esatto, se sei poco colto quello non lo vede nessuno?) Che Madre Natura ci aveva dato le braccia per lavorare e per costruire e per creare, e di non usare solo le sue estremità, esatto, le mani, le dita, e per schiacciare tasti e bottoni. Ritornando a lo scandalo degli assembramenti, dove pur di non usare le gambe, la gente rischia di prendere autobus, treni e metropolitana, e li tutto bene? Quel assembramento li va bene? Dove invece in piscina, in palestra, al ristorante, al cinema, al teatro, al museo, a far tanto, per fare tot persone come su un bus in ora di punta, ci vuole almeno mezza giornata di frequentazione, e per fare tot assembramento che ci sta in cinque minuti di autobus, di stazione di metropolitana. Sai caro Stato cosa vuol dire unità? Unità vuol anche dire tutti uniti nella stessa situazione. Che se si parla di unità, tutto, e di logica tutto, il bene e il male, dovrebbe essere condiviso, e non essere condiviso solo i diktat del capo che al momento è in sella al cavallo del potere. Allora, portiamolo fino in fondo il concetto di unità, del tutti uniti nella lotta a tal Covid 19. Facciamo che, come fosse un coprifuoco, ogni lavoratore e ogni pensionato e ogni disoccupato e ogni imprenditore e ogni banchiere, in tempo di pandemia, in tempo Covid 19, tutti a beccare 1000€ al mese, esatto 1000€ al mese anche ai giacca e cravatta e le labbra rosse e tacchi a spillo, sia in parlamento che in televisione, dove che a la sanità però riservato il triplo, visto il triplo lavoro svolto. Esatto, tranne la sanità e chi porta la borsina del cibo quotidiano, esatto, tutti lo stesso stipendio, sia i dirigenti e sia i manovali, stesso mensile e tutti a casa e non di muoversi. Cosa così due mesi e il virus è sconfitto. Però, dopo passati due mesi e sconfitto il virus? Esatto, basta che un camion entra in Italia e ecco che siamo di nuovo punto e daccapo. Esatto, il virus non lo sconfiggi, col virus ci si deve convivere. Cercate di capire il virus non lo sconfiggi, ci si deve attrezzare e di convivere. (a guardare i dati, ben 2milioni e mezzo che sono stati beccati in Italia, e chi morti 100mila, e l’80% di questi sopra i 75 anni e con patologie. Ronaldo e Ibraimovich, dopo aver beccato il virus più forti di prima. Guarda che è da pensarci su, perchè non mi pare giusto, a mio avviso non mi pare giusto far morire oltre che di Covid 19, far morire anche di economia famigliare. Poi di logica che paesi stati beccati a la prima ondata, adesso sono più protetti, esatto, vaccino naturale di Madre Natura) In Africa, ci sta un fiume, e a due volte a l’anno una grossa mandria di gazzelle lo deve oltrepassare in cerca di cibo che ci sta da l’altra parte, questo a tutti gli anni, e due volte a l’anno. Ebbene, se nella foresta della jungla africana per mangiare si deve sudare, la gazzella a correre per scappare, e il leone a correre per acchiappare la preda, il coccodrillo no, il coccodrillo non corre, non suda, se ne sta paziente a aspettare chi animale stremato dal correre, esatto, gli viene sete, e viene al fiume a dissetarsi. Esatto, il coccodrillo per mangiare non deve sudare più di tanto. Solo gli animali nello zoo faticano di meno, esatto, glie lo portano su l’uscio della gabbia i bipedi guardiani. Ebbene, ritornando a tal fiume dove ci sta il guado per attraversarlo, li, in quel posto e in quei due periodi de l’anno, si radunano numerosi coccodrilli, esatto, in attesa, in paziente attesa del passaggio della mandria di gazzelle. Le gazzelle lo sanno che se partite in trecento, su l’altra sponda ci arriveranno in una ventina di meno. Questo sia a l’andata e questo sia al ritorno. Esatto, il gioco della sopravvivenza. Ma perché questo, esatto, perché di non attraversare il fiume, la carestia, altro che una ventina di gazzelle a morire e per mancanza di cibo. Ma noi non siamo gazzelle e questa storiella non l’abbiamo capita. Detto questo, detto che in situazione tragica attuale di Covid 19, non si può tollerare chi ne approfitta, e mai tante palanche come in questo momento, tante palanche, a camionate e come non mai a finire nelle tasche dei soliti noti, e palanche fatte sulla pelle dei suoi simili, non palanche fatte sulla pelle di altra specie animale e per sopravvivere. Detto questo, gli assembramenti, è da sempre che mal tollerati da l’establishment al potere, non vi dice niente la storiella dei malvisti carbonari, esatto, la Carboneria, che costretti a nascondersi, che guai a fare assembramento, esatto, tale e quale ai ragazzi che si radunano in strada adesso? Più o meno è cosa uguale, nel senso che non si deve far vedere che ci sta qualcuno col coraggio di infrangere il diktat. Che ricordatevi bene, ai tempi anche il popolo considerava fuorilegge i carbonari. Voi ditemi se, adesso ci stanno festival pop di musica dal vivo a l’aperto. Qualcuno lo tollerano, tipo quello di tal marca di birra, ma, festival dove ingresso solo a chi moderati di mente e di pensiero. Esatto, altra cosa se paragonati a quel che era e significavano tal festival pop musicali a l’aperto e fino a metà anni ’70. Da quei festival uscivano fuori chi poi diventati grandi star del panorama musicale. Esatto, era la gavetta per tanti sconosciuti che, dal vivo, e non come dai talent show televisivi, si facevano le ossa. Ieri sbrodolavo anche del batterista de I Ribelli, la band che accompagnava Celentano a inizio carriera. Ebbene, a una serata, a Celentano non si presenta il batterista, e come da sempre, prima de l’attrazione principale, ci sta il gruppo spalla, quello che ha il compito di riscaldare l’atmosfera prima del show della serata. Questo è un ragazzino del gruppo che suonava come apertura dello spettacolo, poco più che tredicenne, ma avendo visto l’esibizione di tal ragazzino sul palco, Celentano, gli fa, conosci queste canzoni? E lui, lui Gianni Dell’Aglio, le conosceva, e ecco che, di colpo di fortuna, da quel momento diventato il batterista de I Ribelli, la band che accompagnava Celentano negli spettacoli dal vivo. Ma stessa cosa anche di Demetrio Stratos, che prima cantava in un piccolo gruppo di paese, in balere di infimo ordine, dove poi, I Ribelli, abbandonati da Celentano, lo avevano convinto di diventare il loro cantante. Esatto, una volta era la gavetta a farti diventare un bravo musicista e un bravo cantante (per dire, David Bowie, ben dieci anni di gavetta prima di diventare conosciuto, dieci anni a suonare e a cantare sui palchi dei pub inglesi, e mal apprezzato, e spesso fischiato, prima di esplodere come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi) E non come invece adesso, che solo la pubblicità di tal manager introdotto nella televisione dei vari talent show a far decollare l’artista, previo contratto capestro. Esatto, la struttura della società è cambiata, la comodità di far morire la socialità innata dei bipedi umani, e per non aver problemi di rimanere in sella al cavallo del potere, si era andati a colpire le situazioni di “carbonari” della musica dal vivo. Esatto, con una mandrakata, fatta morire la musica dal vivo a l’aperto. Fatta morire la musica dal vivo nelle sale da ballo, che sostituita dai dischi prima e dai cd dopo. In questa assurda situazione, dimmi tu come fanno a nascere i musicisti? come fanno a nascere le band musicali? Il sottoscritto da be e bella che nei locali renderebbe obbligatorio solo che musica dal vivo, e il ritorno dei juke.box nei bar, e di eliminare le macchinette mangiasoldi. Quello si che è creare lavoro a zero impatto ambientale? esatto, ma con una cosa in più, con l’aggiunta di valore di creare socialità. Ma come si fa a essere cosi miopi e di non vedere il danno fatto a tutte le generazioni, questo che da domani meglio sarebbe rendere obbligatorio la musica di intattenimento, solo che dal vivo. Strumenti musicali ne gioverebbero, sia costruttori che venditori. Inseganti di musica ne gioverebbero, costruttori impianti amplificazione ne gioverebbero, i musicisti e le maestranze del backstage ne gioverebbero, ma lo sai quanto lavoro, ma lo sai quanto PIL è in grado di fare la musica? (ma se sei intento solo che a contar i morti di Covid 19 e di contare le palanche de l’Europa, dubito che riesci a avere un po’ di tempo di immaginare tal nuova situazione) Caro che sei immerso nei report delle banche, sicuro che cresciuto in altro ambiente non conosci questo spaccato di settore della musica dal vivo, che tanto Pil e tanto lavoro, e di lavoro non inquinante. Che la musica non sono solo gli artisti e i musicisti famosi, cerca di capirla, per uno che diventa una star, ce ne stanno centinaia e centinaia, a milioni nel mondo che porterebbero a casa la pagnotta e senza mai aver inciso un disco. Se pensate che il PIL si fa solo con le scatolette di latta e plasticone e con .ulo che gli esce smog, siete limitati, anzi, siete molto limitati. La musica regala gioia e felicità, non regala solo PIL ma anche tanto stress come le scatolette di latta e plasticone con ruote gommate. La sbrodolata inizia a diventare lunga, con la musica dal vivo, che il sottoscritto è diventato grande a seguire la musica dal vivo, continuo a sbrodolare domani, e proprio a sbrodolare dei tempi dei festival pop a l’aperto. Esatto, che festival di musica dal vivo a l’aperto, situazione invisa a l’establishment, che visto gli assembramenti, per tutelare il loro posto di comando, esatto, hanno avuto la tal geniale trovata di vietarli, e con la scusa dello sciagurato Re Nudo Parco Lambro 1976. Far casino si fa presto, mandi dentro squadra di experti infiltrati a fare casino, e ecco che la frittata è fatta, un popolo pacifico fa presto a diventare per l’opinione pubblica popolo di anarchici distruttori del bene pubblico e privato. SVEGLIATEVI. Domani inizio, a sbrodolare di Festival pop di Caracalla, a Roma. I grandi festival stranieri, questa volta ve li risparmio. 1 ABBRACCIO MANY KISSES (mauro)