BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

caro mio bel giovine tredicenne

(storiella di quando ai tempi la vita di tutti i giorni era, voleva già dire fare attività motoria, esatto, già la quotidianità era uno sport più che completo)

Caro giovine moderno, dell’era terrestre del antropomocene, (è il nome tra i più papabili di come chiamare l’era del nostro tempo, che dovrebbe partire dal lancio della prima bomba atomica sganciata su Hiroshima, ma per me ci vedrei bene anche a partire da adesso, da inizio Coronavirus nuovo, esatto invece che da 1945, partire da 2020. Perchè, la causa, se nel 1945 è stata la stupidità, nel 2020 è stata l’intelligenza) esatto, l’era del tutto sotto del controllo digitale, sicuro che la colpa non è stata tua, (ma che colpa possono avere le nuove generazioni, anzi, avrebbero tutto diritto di intentare class action e chiedere il risarcimento danni, per aver subito e a essere privati di avere davanti un futuro roseo. Esatto, la mia generazione è stata l’ultima generazione che rispetto ai propri padri ha migliorato le condizioni di vita, da adesso in poi le generazioni a venire andranno invece sempre più a peggiorare le loro condizioni di vita? sai che fintanto ci sta chi comanda che non hanno fantasia, non hanno immaginazione, non hanno visione più in là del proprio naso, sai che questa cosa è seriamente da pensarci) ma la ricerca della comodità dei tuoi trisnonni, ha creato questa situazione e che ci sei dentro fino al collo. (i vecchi ti volevano bene, non lo hanno fatto scentemente, pensavano che regalarti comodità e alleviarti delle fatiche che sono stati costretti loro, di farti favore, invece il risultato finale è stato solo quello di rammollirti, quello che senza macchinari non sei più capace a niente, adesso h24 sette giorni su sette sei a contatto col grave problema di cosa fare delle tonnellate di immondizia giornaliera da smaltire. Che non riesci a smaltire tutto, e per forza di cose, devi disperderla sul Pianeta Terra, esatto, farlo diventare una pattumiera a cielo aperto. Anno 1960, a Nuvolento la parola immondizia non si sapeva cosa era, andava a finire tutto sul letame, esatto, tutto biodegradabile. Mentre a Milano e a Roma e a Torino, si vedevano già le prime montagne di immondizia, esatto, w la città) Esatto, tutta questa bella e santa comodità ti ha fatto prendere cura della tua salute, quella che, se adesso vuoi stare in salute, se vuoi star bene fisicamente, devi, e per forza di cose, devi fare sport, sei costretto a fare sport. Una volta il vivere quotidiano era già più che fare sport, e caro giovine, non intendo quel oretta che passi tu adesso, esatto, alla scuola di calcio, o di atletica, o di ciclismo, o di pallavolo, o di danza. Però, ai tempi si credeva (i vecchi credevano) che, chi sudava, era un pezzente, uno che nella vita era un fallito. (pensa te, viveva secondo i ritmi del tempo e delle stagioni, seguendo i ritmi e i tempi di Madre Natura e chi faceva cosa sensata, era considerato un pezzente, ma guarda che adesso non è cambiata la cosa. Chi suda a lavorare becca di meno di chi non suda, che ci vedo cosa che mi lascia perplesso) Ai tempi si sudava anche dieci/dodici ore, fare attività motoria dieci/dodici ore al giorno, sei giorni su sette, questo si era costretti, per mangiar pagnotta. Costretti a lavorare manualmente, che voleva dire, costretti a sudare. Ebbene, quella del fatto di sudare, ebbene, tal cosa, era solo cosa considerata riservata di casta inferiore, di casta più in basso. Così adesso, caro mio bel giovine, per non farti sentire un “pezzente”, ti hanno costretto (secondo me, stupidamente, ohè, è un mio parere, e allora sicuro che è parere sbagliato. Ma si potrà avere pareri personali e opinioni personali a tempo di Coronavirus? sai che non lo so) a andare a scuola fino a vent’anni e più. A scaldare sedie e banchi per vent’anni e più, regalandoti poi quel ora al giorno di andare in un posto che lì si che puoi sudare senza sentirti un pezzente. Esatto, oretta di lezione di sport quotidiano. Caro mio bel giovine, sei diventato tanto più istruito e colto dei tuoi vecchi, però, a cosa ti servirà andare a scuola fino a vent’anni passati? Cosa ti servirà a diventare più istruito dei tuoi vecchi? Ti servirà come è già così anche adesso? solo che per mangiare cibo più scadente? Ti servirà che sei costretto a spendere palanche per fare un po’ di attività motoria? Ti servirà per far diventare le farmacie come dei supermercati? Ti servirà che non puoi più bere a una fontanella (non intendo lo squirt della tua amichetta, che una volta, ai tempi dei tuoi vecchi, nessuna o poche erano le donne quelle che erano capaci e ci riuscivano, mentre adesso già tante a 13 anni iniziano a imparare e bene) e anche perché dove le trovi adesso, quelle fontanelle con acqua potabile, che viene giù acqua ma senza farti beccare una bella gastroenterite. Poi adesso, chi suda preferisce le bottigliette di acqua colorata, ecco, forse, studiare così tanto, ti è servito, che quando sudi, ma non per lavoro, ma nella tua oretta di sport, ti sarà servito istruirti anni e anni per bere acqua colorata? Ti sarà servito che per comperare (oppure che sei fortunato, e mi dici: dove sta il problema? giusto non hai problema, erediti la casa dei vecchi e per quello sei a posto) una casa adesso, (che se i tuoi vecchi andava solo il vecchio a lavorare e la vecchia a casa, ci impiegavano 15 anni a pagarla, e tu adesso?) esatto, anche tu ci metterai 15 anni, esatto, uguale, c’è solo una differenza, adesso dovete essere in due a andare a lavorare. Che poi tuo figlio o tua figlia, sempre che avrai la possibilità di mantenere una famiglia, esatto, li dovrai parcheggiare a l’asilo nido, costretto a parcheggiarli a l’asilo nido. Perché caro giovine, è stato questo il bello del progresso? sai che bello avere quattro o cinque paia di scarpe da poter cambiare, quattro o cinque vestiti da poter cambiare (quelli ancora della generazione del sottoscritto, quelli no, già a Pasqua, braghe corte e zoccoletti e fino a settembre, ma tu immaginati quelli delle generazioni ancora prima, esatto, chi stava bene di palanche, al max, due cambi, ai tempi si diceva: di tutti i giorni e il vestito e le scarpe della festa. Però, si respirava bene, l’acqua la potevi bere dalla fontana, la farmacia era una minuscola stanzetta, però, e ti sembrerà strano, perchè tu cosa così quando mai, ma sai che eravamo più, molto più felici di come sei felice tu adesso, lo sai? No, non lo sai immaginare. Noi avevamo un futuro davanti, e però, da stupidi, lo abbiamo mandato in malora. Rubando questo futuro, rubandolo anche a voi giovini tredicenni. Ecco perché la colpa non è vostra, ma è dei vecchi, di tal generazione di vecchi. Perchè, caro giovine tredicenne devi sapere che ci stava anche altra generazione che non avrebbe voluto che finiva così, ma generazione malvista da chi comandava e dalla massa, solo perchè stava a dire: non è tutto oro quel che luccica al paese dei balocchi) Lo sai che i tuoi vecchi iniziavano a andare a lavorare a 13 anni, perché di lavoro, ai tempi era solo o quasi che manuale, e ce n’era eccome di richiesta di manodopera. Poi quelli istruiti hanno inventato i macchinari che hanno rubato: lavoro manuale, hanno portato comodità di schiacciare il bottone, esatto, ci hanno fatto risparmiare di sudare. Ecco, questo il motivo che adesso tu, per sudare, devi pagare. Lo sai che a 50’anni tanti vecchi pochi istruiti e colti, a 50/55 anni erano già in pensione? Caro mio bel giovine, tu quando pensi che andrai in pensione? e non intendo in villeggiatura. Esatto, ti hanno costretto a istruirti, a avere un pezzo di carta in mano e fino a più di vent’anni di età ancora a scuola, e in pensione? quando è che quelli istruiti li faranno andare, e se ci starà ancora possibilità, quando è che pensi di andare in pensione caro mio bel tredicenne? Esatto, quelli che a parole, in tv, appaiono ai balconi e dicono che pensano ai giovani, alle nuove generazioni, ma quando mai. Lo sai che forse tu, tu che sei istruito, in pensione, che ti hanno costretto per legge, (ispirata dalla canzone di Bennato, esatto, la canzone In Prigione) che ci andrai a 70’anni, ma se ti va bene però, esatto, se troverai un lavoro. Caro mio bel giovine di 13 anni, lo sai che abito in un posto che chiamano le Valli del Marmo, un posto che la vita non è mai stata semplice, a fondo valle oltre alle ormai adesso tante, troppe fabbriche, ci sta anche la campagna, e campagna molto fertile. Lo sai perché è terreno fertile? Perché l’acqua che veniva giù dai monti si ristagnava e si spagliava nei terreni di fondo valle, rendendoli paludosi, esatto, invivibili. Poi, queste genti, rudi, volitive, tenaci, come la vegetazione di questi monti, che per difendersi ha messo su le spine. Ebbene, queste genti, incuranti del sudore, con una rete di tanti e tanti piccoli canali (Nuvolento, è uno anche uno dei paesi con più tanti fossi, e due passano anche sotto la piazza del paese) hanno convogliato l’acqua in un canale più grande e, quel canale, l’hanno fatto arrivare fino a Brescia, il risultato e l’intento quello di portare acqua anche a altri terreni, esatto, l’ingegneria del irrigare, e fino alla bassa bresciana, e poi, sfruttando tal canale anche come una via di commercio su chiatte. Loro, senza essere istruiti, senza andare a scuola, sono riusciti a far questo, a fare di un posto invivibile per l’essere umano, l’hanno fatto diventare vivibile. Dove l’hanno fatto diventare posto dove si poteva vivere, lavorare, giocare, amare. (caro giovine, l’immondizia che hanno inventato gli istruiti, secondo te, è quella che rende più vivibile un posto?) Un posto che sembrava cosa impossibile riuscirci a vivere, è diventato il posto delle gare degli Amici Torneo Podistico, niente male per genti poco istruite, ma col dono della immaginazione e della fantasia e della visione. Lo sai caro mio bel giovine di tredici anni, che visto che il posto si chiama Valli del Marmo, sicuro che hai capito, sei istruito, sicuro che hai intuito che ci stanno anche tante cave di marmo. Ebbene, tanti tredicenni della tua età hanno iniziato a lavorare proprio in cava, per poco, esatto, sfruttati, facevano i bocia, e per aiutare la famiglia, portando a casa un po’ di palanche a la settimana. Le loro mansioni, seppur non di grande responsabilità, erano mansioni di gran sudare, e specie per l’età, ma mansione che li ha resi sani e forti. Esatto, già a tredici anni, gli erano stati assegnati lavori di gran sudare, di grande attività motoria e muscolare. Tra questi lavori, c’era anche quello di tenere sempre la riserva di acqua da bere, sempre ben fornita. Devi sapere caro giovine che, d’estate, quando il sole spacca le pietre, con la mazza in mano, lì si suda, questo il motivo che in cava si smetteva e si smette di lavorare verso le tre o le quattro di pomeriggio. In estate si inizia prima, si iniziava e s’inizia ancora oggi alle cinque e mezza o alle sei del mattino. I giorni di pioggia non si lavorava e non si lavora. Caro mio bel giovine tredicenne, forse non lo sai, ma a quel tempo non c’erano le bottiglie di plastica, i pacchi di sei bottiglie di plastica celophanati, quelli che con le palanche comperi ai supermercati. Ai tempi si usavano i secchi, e il mestolo, esatto, serviva per prendere l’acqua dal secchio e bere, altro che bicchieri, di immondizia non ne facevi. Il secchio e i secchi erano sempre quelli, il mestolo e i mestoli erano sempre quelli, esatto, non era riciclaggio, non era la moderna economia circolare. (non era la malattia trasmissibile, quelle sono arrivate dopo, inventate dopo e per far fare fatturato alle multinazionali farmaceutiche?) Ma tu caro mio bel giovine tredicenne, lo sai cosa voleva dire, lavorare in cava e andare a prendere l’acqua e anche quattro o cinque volte al giorno? Lo puoi immaginare? Lo sai che quando organizzo una gara su queste montagne dove ci stanno le cave, i runner, quelli allenati di un’oretta di corsa al giorno, a fare gli stessi km che i tredicenni bocia dovevano fare per andare a prendere l’acqua, lo sai come sudano, e quei tredicenni di una volta, di cento anni fa, questa cosa e con i secchi la facevano anche cinque volte al giorno. Secondo te, mio bel caro e istruito tredicenne, chi tra i due è più atleta, il tredicenne bocia di cento anni fa, o il runner allenato di adesso? dammela tu la risposta (se corri in montagna, hanno inventato, adesso hanno creato altra denominazione, esatto, l’eletta schiera dei trailrunner, sai che orgoglio quello di avere nome studiato a hoc, esatto, l’orgoglio di essere un trailrunner. Cari trailrunner, non mettiamo su la cresta e solo perché abbiamo un paio di scarpette con suola con un bel carrarmato in vibram) Adesso, per comprendere lo sforzo, il sudare, voi istruiti e moderni runner, con tanto di belle scarpette e con tanto di abbigliamento tecnico, fate una prova, così per vedere, provate a fare solo tre km correndo in salita, non dico di sentiero di montagna, (non dico arrivare lì alla Chiesa di Virle a prendere l’acqua coi secchi e poi coi secchi pieni di acqua fare il Sentiero della Lepre, e cinque volte al giorno. Storielle e storia di 100 anni fa, storie ispirate dai personaggi in cartone a grandezza d’uomo e che ci stanno sul Sentiero degli Antenati, che sta a lato del Naviglio, esatto, il famoso canale) prova anche su asfalto, ma in salita, in salita dura e solo tre km e senza secchi da portare, poi, mi dici se te la senti di ripetere questa cosa per cinque volte al giorno e per sei giorni su sette per 12 mesi moltiplicati per tre anni a fila, esatto prova fare ripetute di 3km senza secchi pieni di acqua e per cinque volte tutti i giorni, sei giorni su sette e per trentasei mesi, ecco, fai questo, poi mi sai dire se, sei più atleta a fare oretta di allenamento quotidiano o portare secchi di acqua andando su per il Sentiero della Lepre. Ma la stessa cosa la dico anche a tanti runner amanti delle facili corse su strada, su asfalto (i miei trailrunner del Torneo Podistico? non ne scambierei 1 nemmeno per 3 degli altri che fanno strada. Esatto, mi tengo la mia settantina di tosti e cazzuti trailrunner con i ..oglioni quadrati e non li scambierei mai e per organizzare gare di centinaia e centinaia di iscritti, che vogliono solo correre in comodità, esatto, ristoro intermedio, km segnati, persone alle deviazioni, sportine di categoria, coreografie di pubblicità, e chi più ne ha più ne metta) Caro mio bel giovine tredicenne, e quando i bocia non erano alle prese coi secchi di acqua? Ecco, non è che era meno faticoso il lavoro, c’erano da tirare di qua e di la i grossi canapi, sai quanto pesava un canapo da cava? Sai quando dovevi riportare la lizza e i canapi su in alto nella cava? riesci a immaginare? caro mio bel giovine tredicenne di città, ma come fai a immaginare? se ti hanno rammollito, se ti hanno evitato il piacere di imparare di fare fatica, sicuro che non capisci di cosa parlo. Altro che, per stare bene e stare in forma, altro che andare a sollevare pesi in palestra per un’oretta, lì, in cava, lì si che ti facevi i muscoli e il fiato. Concludendo, caro giovine, la vita un tempo era già fare sport completo, (e pensa te che quando ci stava il lavoro manuale, la popolazione era ¼ di adesso, che alla popolazione attuale, adesso vorrebbe dire che, adesso, visto la quantità di manodopera sul mercato, varrebbe anche a dire, per lo stesso lavoro, visto la grande quantità di manodopera: lavorare manualmente tre ore a testa, con gran guadagno di tempo libero per tutti, e le palanche? Quello si fa presto a stamparle, a stampare le palanche non si suda. Noi della generazione dei capelli lunghi, ai tempi ci abbiamo provato a cambiare modello di vita, un modello di vita più incentrato sulla disponibilità di tempo libero, ma i giacca e cravatta, siccome non sono capaci di fantasia e immaginazione, e visione al di là del proprio naso, a te ti tocca vivere in questo mondo) ma questo mondo con tanta attività motoria, tu non l’hai conosciuto, tu non l’hai vissuto e non lo puoi sicuro nemmeno immaginare. Sei venuto su delicato, ti hanno preservato dal sudare, e pensano che questo è stato il modo che ti hanno voluto bene, invece, senza volerlo, e sicuro senza volerlo, gli istruiti vecchi ti hanno forse rovinato? Esatto, non è che l’hanno voluto, è che sono stati e sono incapaci di immaginare un altro modello di vita della società umana. Esatto, con la loro poca visione, con la loro poca immaginazione, con la loro poca fantasia, ti hanno fatto diventare meno resistente, meno forte, più stressato, e farmacia dipendente, esatto, invece che insegnarti di andare a prendere l’acqua alla fontana ti hanno insegnato la strada della farmacia, e del supermercato, la strada che fabbrica immondizia. Però, perché loro in pensione con vitalizi e altro, e dopo pochi anni, mentre a te, se ti va bene, devi aspettare 70/75 anni. W il mondo che vi hanno regalato gli istruiti, esatto, W il progresso. Continua, questo filone mi ispira. Intanto pubblico testo della canzone CRESCERAI, esatto, i mitici I NOMADI (mauro)

Per giocare un aquilone un gesso bianco, il vecchio muro bastava un niente per sorridere una bugia per esser grande. Crescerai, imparerai crescerai, arriverai crescerai, tu amerai. Bastava un niente un campo verde una corsa e poi a pescar sul fiume bastava un niente per sorridere una bugia per esser grande. Crescerai, imparerai crescerai, arriverai crescerai, tu amerai il rimpianto rimarrà di quell’età, di quell’età. Crescerai, imparerai, crescerai, arriverai crescerai, tu amerai Crescerai, imparerai, crescerai, tu arriverai crescerai, amerai crescerai, tu imparerai.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.