Il Ciclo Cardiaco, si può anche sentire, è formato da Due Toni che sono intervallati da Due fasi Di Silenzio. Il primo Tono è per la Chiusura delle Valvole, la Mitrale e la Tricuspide. Durante questa fase il Cuore pompa sangue. Il secondo Tono è generato dalla Chiusura delle Valvole Polmonare e Aortica. In questa fase viene pompato il Sangue nei rispettivi Ventricoli, da Atrio DX a Ventricolo DX e da Atrio SX a Ventricolo SX. La Pressione Arteriosa è generata dal pompaggio del Sangue che passa nelle Arterie, le quali, non sono tubi rigidi, ma sono tubi che hanno la capacità di dilatarsi o restringersi a secondo la quantità del Sangue che passa. Questo meccanismo di adattamento è in grado di regolare efficacemente la Pressione. Da qui si evince che, il diametro del tubo dove passa il Sangue influisce anche sulla pressione. Più il tubo è sporco, più si restringe anche il diametro, e più il Sangue incontra difficoltà a circolare, e più incontra difficoltà il Sangue a circolare, più alta deve aumentare la pressione. Voi capite che poi, la pressione più è alta, più c’è rischio anche per i tubi. Detto che il Ritmo Cardiaco è fatto da due fasi, due sequenze, una è quella Meccanica, l’altra fase è la Sequenza Elettrica, che è responsabile della Sequenza Meccanica. Le due fasi, le due sequenze sono perfettamente sincronizzate. Il Circuito Elettrico del Cuore, a differenza degli altri Muscoli del Corpo, i quali, dipendono dal Cervello e dal Midollo Spinale, mentre il Cuore è Autonomo, possiede un proprio stimolatore che genera l’impulso elettrico che determina la Contrazione Cardiaca, ovvero, il Battito. Lo stimolatore che sta nel Cuore si chiama Nodo Senoatriale, e si trova a l’interno del Atrio DX. Appena il Nodo Senoatriale genera l’impulso, il Cuore batte e inizia il pompaggio che fa scorrere il Sangue in tutte le parti del corpo. L’ELETTROCARDIOGRAMMA, (per la corsa a piedi, croce degli organizzatori e delizia dello stato) è la registrazione grafica della Attività Elettrica e delle Variazioni che si susseguono nelle fasi di contrazione e rilassamento del Cuore durante il ciclo. Per mezzo di elettrodi attaccati al corpo diventa il mezzo diagnostico migliore per vedere se ci stanno Aritmie anomale o se rientra il tutto nella norma. Noi runners, siamo obbligati a fare questa registrazione (elettrocardiogramma, noi runners competitivi siamo obbligati a farlo e sotto sforzo, mettetevelo in testa) sia a riposo che sotto sforzo. Però, cercate di capire, non fatelo, e solo, perché lo impone la legge, ma, logico, fatelo per voi stessi. Avete o non avete cura della vostra Salute e del vostro Corpo? E allora, fatela e ogni anno questa importante registrazione grafica che dice molto della salute del vostro Cuore. Ne buttiamo di palanche in stupidate chimiche di farmacia e poi, trascuriamo una cosa ben più importante, esatto, l’Elettrocardiogramma sotto sforzo. Che detto tra noi, se qualche runners ci resta secco in gara, beh, 99% di quelli rimasti secchi sul campo gara, l’Elettrocardiogramma era risultato ok. Caro Stato, da qui a far andare sotto processo un organizzatore di corsa a piedi, ce ne passa. Che un organizzatore di Corsa a piedi, deve per forza e contro sua volontà, deve diventare anche un Ufficiale Sanitario Statale? Un Burocrate Statale? Un Organizzatore organizza una corsa a piedi, libera a tutti e senza che chi partecipa è costretto con la pistola, ebbene, un partecipante ci rimane secco, e ecco che l’organizzatore va incontro a processo penale. Caro Stato, ma lo sai quanti tipi di corse a piedi ci stanno, e anche nella stessa corsa? No, non lo sai. Difatti quando devo richiedere autorizzazione, prestampato ti trovi: mettere moto apripista davanti, Caro Stato, me lo trovi tu un apripista con la moto da mettere davanti in una corsa in montagna? Mi trovo: mettere staffetta motociclistica, mettere personale a tutti gli incroci e altre cose. Poi mi faccio opinione che allo Stato, di queste cose, dietro quelle scrivanie e in quei uffici ci sta gente che è lì a beccare busta paga per dare autorizzazioni di cose che non sanno nemmeno come sono fatte. Come si fa a equiparare una corsa a piedi a una corsa in bici? Esatto, cosa da incompetenti. Come si può equiparare una corsa a piedi agonistica, dove partecipano solo che agonisti a una corsa di sagra paesana, o di oratorio, o di beneficenza? Dove a quelle corse a piedi, trovi e minimo quattro situazioni diverse nella stessa corsa, come si fa a equiparare? Esatto, bisogna essere incompetenti. Adesso, per via del tal e subdolo virus, Caro Stato, visto che sei incompetente, ti affidi giustamente a quello che dicono i Medici, la Scienza. Allora, è difficile affidare a una squadra di organizzatori eterogenei e scelto uno da una regione uno da l’altra e quel l’altro da un’altra ancora, è difficile fare questo? Poi, una volta che si è stampato la Richiesta di Autorizzazione da utilizzare, questo modulo richiesta inviarlo a tutti i Comuni, in modo che ogni organizzatore di corse a piedi non deve poi più sbattersi da un ufficio a l’altro, e far da Ufficiale Sanitario, costretto a fare le veci dello Stato. Caro Stato, lo sai che in una corsa a piedi di sagra paesana o di oratorio, lo sai che minimo ci sono quattro tipologie di partecipanti. Logico, tu chi partecipa a una corsa podistica li accomuni, di tutta l’erba un fascio. Vedi, lo sai chi sono gli Agonisti? Conosciuti anche come Competitivi, lo sai chi sono? I Competitivi, sono quei runners che fanno della corsa podistica, per i migliori è il loro lavoro del momento e fin che rimarranno a altissimi livelli. Per gli altri runners competitivi è il loro hobby, tutti e due questi tipi di runners, hanno una cosa in comune, l’allenamento, che è pratica quotidiana, deve essere quotidiana, che è fase importante e che poi va a determinare il piacere e proprio del praticare questo salutare hobby. Nel senso che, ho modificato copyright del detto di tal famoso Medico, ovvero: Correre è bello, che il sottoscritto l’ha fatto diventare: Correre è Bello ma se si va in Premiazione è bello ancor di più. Mentre se si tratta di lavoro, l’allenamento diventa cosa bi-giornaliera, due volte al giorno. Lo sai che i famosi keniani nel periodo di costruzione di adattamento organico l’allenamento lo fanno anche tre volte al giorno e per due mesi a fila. Detto di questi runners competitivi, che per questo tipo di runners, la corsa a piedi è solo col numero gara, per competere. I runners di altissimo livello per raggiungere traguardi prestigiosi e che gli possono anche cambiare in meglio la loro vita. Mentre gli altri è cosa di grande soddisfazione arrivare nei posti di alta classifica di categoria, perché Caro Stato, non è detto che una volta che non sei più ad alto livello assoluto, le soddisfazioni terminano. Vedi, nella corsa a piedi competitiva si fanno delle classifiche anche in base a l’età. Gli Organi Mondiali che regolamentano la corsa a piedi hanno stabilito di fare categorie cinque anni per cinque anni, in base alla data di nascita. Questa cosa è adottata anche in Italia. Un runners di 60’anni anche se si classifica centesimo nella classifica generale della gara, può benissimo arrivare 1° posto nella sua specifica categoria di età, che va da 60/64 anni. Questa è una tipologia di partecipanti, ripeto i competitivi, dove lì si ci può stare logica di certificato medico sportivo, ma sgravando di responsabilità penale l’organizzatore. Se c’è una figura che deve avere e anche se non è giusto, perché che colpa ne ha il presidente di società? Perché deve passare il concetto di salute che deve diventare e essere e solo che personale, non quando succede il patatrack prendere scuse, la colpa è sempre degli altri. Se uno fuma e si danneggia i polmoni la colpa non può essere del tabaccaio. Se una ingurgita cibi spazzatura e va incontro a malattie legate a obesità o diabete, la colpa non può essere data a quelli della catena di fast food. Nella corsa a piedi è auspicio Re-introdurre il principio di responsabilità personale del partecipante. Perché è impensabile che un partecipante viene li a correre e ci rimane secco e la colpa è dell’organizzatore o del presidente della società sportiva. Un’altra tipologia di partecipanti sono i runners non competitivi, quelli che il numero gara e entrare in classifica non lo faranno mai, non è nel loro spirito la corsa a piedi agonistica, anche se talvolta, in rare occasioni, provano spillarsi il numero. Perché da non competitivi si può passare a mentalità competitiva e viceversa. Questi non competitivi, sono una tipologia variegata, dentro ci sta chi si allena cinque volte la settimana e chi partecipa solo alla corsa domenicale. In ogni caso, anche questi non competitivi sono usi, e come i competitivi, di fare e sempre una corsa domenicale. Questa tipologia di partecipanti non competitivi non ha regola che li disciplina, la partenza partono quando vogliono, o da soli o in gruppetto, non si concentrano esclusivamente sulla corsa, gli piace anche conversare e anche a soffermarsi a ammirare il paesaggio, e di solito sono anche quelli che non si fermano al dopo gara, essendo fuori da qualsiasi premiazione, finito la loro salutare corsettina, se ne ritornano a casa prima possono. Altra tipologia sono i camminatori, sono come i non competitivi, ma le uscite infrasettimanali e la corsa sempre e solo a camminare. Caro Stato, e tanti sono i camminatori che la domenica si iscrivono a corsa podistica non esclusivamente agonistica, ma forse non lo sai. Altra tipologia sono gli occasionali, che sono persone, anche loro, magari che fanno qualche uscita infrasettimanale, ma camminando e partecipando solo occasionalmente alla corsa del paese o di beneficenza. Poi ci stanno i minori e anche lì ci stanno tante categorie, n’è più n’è meno come gli adulti. Ci sono i minori e i bambini e bambine competitivi e altri minori e bambini e bambine occasionali, solo per la tal corsa di paese o di oratorio o di beneficenza. Caro Stato, ma t’immagini come può sentirsi un Medico o un Infermiere in questo momento, vedere persone che li guardano e con gli occhi li supplicano di farli guarire, ma riesci a immaginarti? Molto meno, il paragone è fuori luogo e magari offensivo alla situazione. Ma, Caro Stato, prova immaginarti di essere un organizzatore, e al tavolo iscrizioni di corsa non esclusivamente agonistica, che ti arriva lì il runner anziano e gli domandi il certificato medico, e la risposta è: l’ho dimenticato a casa, che fai, ha fatto magari cinquanta km in auto per arrivare lì, che fai? gli dici no, non puoi partecipare. Ma questo vale per qualsiasi, di qualsiasi età. Da be e bella che tutti i runners lo sanno questa storia del certificato medico sportivo, però lo vedi coi tuoi occhi, lo vedi anche adesso che gli dici di stare a casa, trovi sempre chi la fa fuori dal cestello. Il sottoscritto rischia, il sottoscritto non se la sente di non fare iscrizione a un partecipante che si alza presto, che ci tiene alla sua corsa domenicale, magari parte da un’altra provincia e arriva lì e che fai? gli dico: No, non ti do il numero gara perché non mi hai fatto vedere il certificato medico, cioè non regalargli gioia, rovinargli la giornata e solo per non rischiare me. E il rischiare il sottoscritto è solo perché lo vuole una legge insensata. Che poi si possa trovare altro modo e che accontenti tutti, che accontenti Stato, Organizzatori e Partecipanti sicuro che ci sta, basta volere trovare la soluzione che accontenta tutti. Certo, se non la si vuol trovare, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. In famiglia, il sottoscritto, mangiamo corsa a piedi il mattino a colazione, a mezzogiorno a pranzo e la sera a cena Concludendo, detto della tipologia dei partecipanti a una corsa podistica di paese, anche le corse stesse sono diverse, non è uguale in città o in paese, in campagna, in montagna. Non è uguale una corsa a piedi a una corsa in bici. Caro Stato nessuno nasce maestro, ma in fatto di regolamentazione di corse a piedi ti sei fermato ancora ai tempi di Caio Codega, con affetto e simpatia, perché so che non è facile, parlare è facile, un po’ meno facile è il fare, con affetto e simpatia (mauro)