(causa la civiltà moderna costretti a pagare tante palanche per stare in salute e anche per far felici le tasche di tanti homo sapiens)
Visto il problema al polpaccio sx, stamattina sono stato a fare un giro in bici, a l’Arsana vedo un ex runner, ai tempi runner di buon livello, ai tempi si era solo che podisti (esatto che è forse il nome che fa la differenza? che tra serva o colf fa differenza? quando si perde di vista la realtà e l’essenza delle cose, esatto, hai perso di vista non hai più una meta, perdere l’essenza della vita umana, del perchè si è venuti a popolare il Pianeta Terra, esatto adesso è tutto un girovagare, un solcare gli oceani senza una bussola, in balia dei potenti e prepotenti e furbi) è della generazione prima della mia e non l’ho mai visto gareggiare. (ha smesso di gareggiare dieci anni prima di quando il sottoscritto ha iniziato a darsi a questa avventurosa, bella e salutare pratica motoria) L’ho conosciuto una decina di anni fa e perchè lo vedevo fare allenamento in solitario. Però, chi ha una decina di anni più del sottoscritto, magari lo ha anche conosciuto. Lo vedo li a l’Arsana e poi, te lo incontro di nuovo a Sorzana. Allora, visto che ci incrociamo lo saluto – ciao Ogna, esatto, l’ex runner è Luigi Ogna. Gli domando: ma quanti anni hai, e lui – adesso tra un po’ faccio gli 82. Ohè, Luigi, vai via ancora bene per l’età che hai – beh, diciamo che non mi lamento, la sua risposta. Poi ci mettiamo a parlare dei tempi andati, di come è cambiato il mondo della corsa a piedi. Visto che è stata lunga e piacevole chiacchierata e che sicuro non ve ne può fregar di meno, il succo della chiacchierata è arrivato a questo, opinione condivisa da entrambi, opinione che dice che: la corsa a piedi è aumentata molto in quantità, diventata una moda, (per me la più bella moda da seguire per uno che vuol continuare a stare in buona salute, che vuol anche dire buona qualità di vita, e l’allenamento quotidiano di Ogna me lo conferma) ma nello stesso tempo, il livello della massa del popolo runner, il livello atletico è calato, è calata di molto in qualità. Ogna mi fa un esempio: a 45 anni ho fatto la Maratona di Ferrara in 2h43’ e, con quel tempo nella mia categoria ero nessuno. (intendiamoci, le categorie sono venute fuori dopo, la mania delle categorie è venuta fuori dopo, ai tempi di quando gareggiava Ogna, una gara Fidal con n°100 iscritti, era un successo, un grande successo. Poi, il numero è andato in crescendo quando son comparse le corse non competitive, ai primi anni ’70, allora, mischiando gli uni e gli altri, c’erano gare che superavano le migliaia e migliaia di iscritti. Adesso le gare provinciali Fidal fanno centinaia e centinai di iscritti, la maggior parte non più runner, ma tapascioni, esatto, anche i tapasciani adesso hanno e tutti la loro tessera Fidal, e la Fidal ringrazia) Ogna mi racconta: a 46 anni ho chiuso una mezza in 1h19’ e anche lì, in mezzo a quel centinaio di atleti ero nessuno. Ai miei tempi ci stavano atleti bresciani che correvano un diecimila anche sotto i 30 minuti, adesso c’è n’è qualcuno, ma guarda il cognome. Poi, in un attimo, visto che andiamo a toccare il tasto situazione attuale, e di conseguenza, facciamo differenza, e saltano fuori i vecchi nomi, quelli dei runners bresciani dei suoi tempi. Mi butta lì dei nomi, tanti nomi, ma per non far gaffe di dimenticare qualcuno di importante, adesso non li metto, si sa mai, il permalosismo è sempre dietro l’angolo. Poi, è un attimo toccare il discorso della allora famosa 1h in pista, (che adesso è passata di moda, mentre ai suoi tempi era una cosa che i forti atleti, tutti ci tenevano. Anzi, la gara dell’ora in pista era una delle gare che si vantavano, quando incontravi un runner la prima cosa che si domandavano, per inquadrare la caratura atletica, esatto, domandavano: quanto hai nell’ora in pista) Ogna, mi dice: sai, ho 16,5 km su l’ora in pista. Poi va a ricordare dei tempi di quando Poli e Febbrari, in una sfida continua, si strappavano di mano tal record provinciale. Quelli si che erano i tempi dove bisognava saper correre, e non star a badare alle parole che ti classificavano e ti richiudevano in tal categoria, non era ancora scoppiata la moda delle sportine di categoria. Poi va a toccare il tasto della lievitazione dei costi per praticare la corsa a piedi a livello Fidal. Gli dico: sai Ogna, che quando ho fatto la prima volta la tessera Fidal, viaggiavo a 4’35’’ minuti a km e ero tra gli ultimi della gara, forse solo due o tre mi arrivavano dietro. Prova adesso a fare una gara provinciale, a viaggiare a 4’35’’ a km, sei a metà gruppo, dietro te ne trovi la metà di quelli iscritti a quella gara. Per dire, adesso, nella gara di Mezza Maratona, stanno a vedere se riescono a chiuderla in 1h15 minuti. Una volta questo traguardo da arrivare era 1h e 10 minuti. Stessa cosa della maratona, che adesso è chiuderla sotto le 3h, mentre una volta era chiuderla sotto le 2h e 30 minuti. Poi, Ogna, mi butta li il periodo anni ’80, di nomi di tanti runner italiani doc che hanno vinto a livello internazionale, e sto parlando anche di mondiali. I nomi non li metto, perché il rischio concreto è dimenticare qualcuno di veramente forte. Però, avete internet, basta aver voglia di andare a vedere. Ecco, Ogna, adesso come adesso, la sportina della categoria M80 la porterebbe a casa una gara si e una gara no, esatto, quella no, quella volta che non sarebbe stato in gara, ma ha fatto altra scelta, esatto, la corsa per star bene in salute, e non la corsa per beccare la sportina di categoria. Questa sbrodolata per dire che, senza la salute, non puoi nemmeno pensare o sognare di andare a beccare una sportina di categoria. Lo stare bene, che vuol anche dire lo stare in forma atletica, e logico tenendo conto dell’età che hai, la salute e non la sportina è la cosa più importante. Esatto, non è detto che stai bene solo perché sei un runner, anche i runner possono ammalarsi e si ammalano anche. Ma non puoi pensare di andare a gareggiare se non sei in salute. Poi si va a toccare il tasto della lievitazione dei costi per praticare la corsa a piedi a livello Fidal. Gli ricordo della storiella che trent’anni fa fare tessera Fidal costava 1€ di adesso, e lui, costava 50 cent di adesso iscriversi a una Maratona Fidal, e anche se era campionato Italiano. Ma cosa vuol dire essere in forma? L’ispirazione me la dà il libro: Proposte Pratiche Per Mantenersi In Forma. Il cercare la via migliore dello stare in forma, nasce come risultato, col la necessità di contrastare la malattia della comodità e del consumismo. (non è il sottoscritto, che va be che è una mia fissazione? Carissimi è solo che la realtà, comunque è papale papale da pag.1 sta nella premessa del libro) Questa ricerca dello stare in forma nasce dal progressivo deterioramento delle abitudini motorie e relazionali che ci ha regalato il moderno modello di vita della società, abitudini e tran tran di vita che si possono riassumere in: stress lavorativo, affollamento, tempi sempre più limitati, esatto, la fretta. Per forza di cose, si è tutti costretti di fare più attenzione al risparmio, piuttosto che alla qualità, e anche per quanto riguarda il cibo. Se poi ci mettiamo il piacere, o meglio, il cercare di evitare di fare fatica, esatto, amare le comodità, tipo spostarsi in auto e anche per solo brevi tratti, usare l’ascensore invece che fare le scale, sul divano a guardare gli istruttivi programmi tv invece di uscire e fare una camminata, ecco, che, piano a piano, arriviamo a un certo punto che, di colpo, di botto, ci accorgiamo di essere fuori forma, di iniziare a avere le malattie tipiche della vecchiaia, esatto, del vecchio e della vecchia. L’ambiente è andato fuori forma allo stesso passo della comodità e del consumismo, cosa tanto amata, lo shopping è tanto amato dagli homo sapiens, vivono per fare shopping. Poi, quanto rumore, e chi sente più le voci della natura? Tanto, tanto rumore, guarda i decibel di sottofondo in città rispetto al paese di montagna. L’alimentazione, in città, spesa al supermercato, cibi precotti o da far scaldare nel forno a microonde, e tanti alimenti surgelati, compreso frutta e verdura, esatto, tutti alimenti che hanno lo stesso sapore, esatto, di ghiaccio. Che se si rompe la catena del freddo, sono mal di pancia. In montagna o in campagna? quelli fortunati, qualcuno ancora con il loro orticello, le loro galline e i loro conigli, che sanno quello che gli hanno dato da mangiare. Poi, riesci a vedere la differenza dell’aria che si respira in città, rispetto a l’aria che si respira in campagna o in montagna? Riesci a vedere che più sei lontano dal traffico e più sei lontano dalle torri di fumo, esatto, lontano dalle ciminiere, l’aria è più respirabile, che i tuoi polmoni tirano dentro più ossigeno invece che polveri e Pm10 e smog, o non riesci a vedere a vedere questa cosa, perchè lo shopping ti impedisce la visuale? E l’acqua che mi dite dell’acqua? Che l’acqua va bene così come è stata fatta diventare, esaato, inquinata. L’acqua com’è adesso va bene? che adesso i limiti di tolleranza di pesticidi, di chimica varia, sono più di manica larga di una volta, ecco che, per magia, anche l’acqua sporca è diventata potabile. Cinquant’anni fa gli stessi parametri dicevano che era acqua non potabile, adesso, a maniche larghe, di colpo e per magia son diventati parametri che dicono che l’acqua è pulita è potabile. Tanto per far da mangiare l’acqua la fai bollire, e per bere prendi l’acqua nelle bottiglie di plastica che comperi al supermercato, e chi se ne frega della immondizia, che glie la regalo a gratis alle nuove generazioni. Cari della moda dei sentieri nel bosco, che, solo qualcuno, son più sicuro che solo due o tre imbecilli, che? esatto, che bello quando vedo le vostre borracce disseminate sui sentieri. Tanto, nessuno vi vede, tanto i furbi siete voi, che gli altri vivono per niente perchè i furbi siete voi. Adesso al tempo moderno del Coronavirus, non solo borracce, ma anche altre cose, che adesso si vedono sempre più spesso, mascherine e guanti in primis. Carissimi che frequentate i sentieri dei boschi, va be che siete abituati allo sporco e a l’immondizia parcheggiata ai lati delle strade e poche bottigliette pochi rifiuti lasciati nel bosco non ci pensate, non ci fate caso. Ma il bosco è cosa di tutti, non è casa vostra che pensate di avere diritto di farla diventare, se volete, di farla diventare anche una discarica. Il bosco è di tutti. Caro Stato, e tu dove sei? Quando si tratta di difesa del ambiente dove sei? Se si tratta di difesa delle banche sei sempre in prima fila, ma quando si tratta di difesa dell’ambiente? dove sei? chissà perché, quando si tratta di ambiente, esatto, non ti vedo mai. Prova a fare questa legge, se sei uno Stato che vuole bene alla salute sia dei sudditi che dell’ambiente, se vuoi far perdere questo brutto vizio di andare a sporcare città, fiumi, strade e sentieri, prova a fare legge che: chi è trovato con le mani nel sacco a sporcare, per un giorno, gli altri, hanno diritto di andare a buttare la loro immondizia nella casa di questi che hanno sporcato l’ambiente. Esatto, le persone hanno diritto di portare il loro sporco nel appartamento di chi ha sporcato l’ambiente, di portare immondizia nel loro garage. Niente toccarli nel portafoglio, quello che loro hanno fatto vedere di non avere rispetto della cosa comune, di tutti, ecco, fargli vedere come che sarebbe se tutti vanno a buttare immondizia nella loro casa, in salotto o in cucina o in camera, e questo per legge. Vuoi scommettere che il giorno dopo, sui sentieri, quando vado a correre e fare allenamento quotidiano troverei di meno regalini di plastica e affini, vuoi scommettere? Vuoi scommettere che nel giro di pochi anni non si starebbe più a parlare di città piene di immondizia. Chiuso sbrodolata con inserto di morale spicciola da due soldi, ritorniamo del perché la comodità e il consumismo obbligano le persone a avere un occhio di riguardo alla forma fisica. Detto dei misfatti della moderna civilizzazione, adesso, tanti, per correre ai ripari, esatto, si vede sempre più gente a fare attività motoria nei parchi cittadini, esatto, a correre, e a camminare. Più persone che li vedi in bici la domenica, palestre piene a tutte le ore (almeno tutto questo fino a prima di tal Coronavirus, esatto, cosa moderna anche lui) Poi, è anche vero che, quelli che amano le palanche, logico che in questa cosa che, per stare in salute e in forma fisica, le persone, le più tante, hanno fatto la scelta più economica, esatto correre a piedi, ecco che, è nato un nuovo tipo di business (non è del sottoscritto, è a pag.2. Il libro è del 1992. Chissà cosa avrebbero scritto adesso gli autori?) La corsa a piedi è diventato fenomeno di massa, esatto, una moda, la popolazione di chi corre a piedi è aumentata a vista d’occhio, vertiginosamente aumentata a vista d’occhio e da be e bella che la società dei consumi e i mass media hanno iniziato a sfruttare anche questo settore (che sia cosa così anche per il Torneo Podistico? datela voi la risposta) che genera una situazione di grande affare e per speculatori senza scrupoli. (già solo a livello istituzionale la lievitazione è sotto gli occhi di tutti, immaginatevi nel settore di chi organizza maratone a scopo di lucro. Ricordate di quello detto prima? Ogna, mi fa: sai che quando ai miei tempi andavo a gareggiare a Campionato Italiano di Maratona, pagavo iscrizione di 1000£, esatto mille lire, esatto, 50 cent di adesso. Gli rispondo, sai che la prima tessera Fidal non l’ho pagata più di 2000£, esatto, 1 euro di adesso. E c’è stato un anno che è stata a gratis) Ecco, per chi vuole, da sedentario che è, per chi è capitato per caso in questo sito, ecco che, prima di iniziare a correre, così un tanto al sacco, prima bisogna vedere da dove si parte, del livello della forma fisica attuale. Il nuovo stile di vita deve tener conto di : età, di condizioni di salute, di efficienza fisica e di tempo libero da dedicare a questo nuovo stile di vita. Poi, salute e efficienza fisica non vuol dire solo apparato cardiorespiratorio, ma vuol anche dire, un minimo di mobilità articolare, di flessibilità, di scioltezza ne l’eseguire movimenti di grande ampiezza e escursione articolare. Esatto, solo cuore e polmoni non sono tutto quello che sta alla base della forma atletica. Poi, detto tra noi, se hai iniziato a cambiare modo di vedere e hai iniziato un nuovo stile di vita, è anche logico che questo cambiamento si deve dimostrare coi fatti, esatto, dedicando a questo vostro nuovo e salutare stile di vita, dedicandogli almeno una decina di ore alla settimana. Meno di così, difficile pensare di andare in ottima forma fisica, magari buona forma fisica, ma non ottima. Però, meglio anche cinque ore la settimana piuttosto che zero, che niente. -continua- (mauro)